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Abenomics e nuovo anno fiscale: per il Giappone è l’ora della verità

Scritto il alle 09:30 da Danilo DT

 

L’esperimento di politica monetaria giapponese conosciuto come Abenomics è all’incirca a metà del suo operato. Ormai sono diversi mesi che stiamo vivendo gli effetti di questa valanga di liquidità che sta inondando il mercato con l’obiettivo di far uscire il Giappone dalla deflazione, stimolando la produzione e quindi il Prodotto Interno Lordo.

Come ben sapete il sottoscritto è decisamente dubbioso sull’efficacia di questo vero esperimento di politica monetaria. Però è anche vero che la potenza della Banca Centrale Giapponese non deve essere sottovalutata.
La BoJ ha pompato denaro sul mercato e continuerà sicuramente a farlo ancora per diversi mesi. Però è innegabile che, dopo molte settimane passate ad analizzare gli effetti dell’Abenomics, si tirano le fila e si cerca di tracciare un disegno dello stato dell’arte.
E’ innegabile che i pareri sono i più contrastanti.
Fermo restando che, secondo DT, comunque vada alla fine sarà una catastrofe, nel breve gli analisti di Goldman Sachs iniziano ad esprimere dubbi sull’efficacia della politica di Abe:

L’Abenomics sta producendo qualche risultato positivo su crescita e inflazione, anche se finora ancora sotto le attese. Gli esperti di Goldman Sachs temono che le politiche lanciate dal premier nazionalista Shinzo Abe possano incepparsi e creare seri problemi all’economia del Sol Levante. Sul forex lo yen ha evidenziato un andamento piuttosto volatile. Il tasso di cambio dollaro/yen quota poco sopra 102, ma ieri era salito fino a 102,64 per poi crollare dai top intraday. (FI) 

Bene bravi bis. Ci siete arrivati anche voi che forse non è tutto oro quello che luccica. E gli stessi giapponesi, che fino a ieri sembravano in preda all’euforia da Abenomics, iniziano a sentire puzza di bruciato e forse anche un po’ di bruciore nelle zone basse del corpo. E cosa fanno? Banalmente si rifugiano nell’oro:

I giapponesi, spaventati dalla svalutazione dello yen provocata dalla politica del governo guidato da Shinzo Abe, hanno iniziato a investire in oro. Tra il 2012 e il 2013 la domanda di lingotti ha avuto un vero boom, registrando una crescita del 225% in base ai datti raccolti dal report annuale del World Gold Council.

Questo aumento rivela che i giapponesi di fronte alla svalutazione dello yen (che nell’ultimo anno si è deprezzato del 30%) hanno cambiato il loro atteggiamento nei confronti dell’oro. E così da venditori netti sono diventati acquirenti per la prima volta dal 2005. (MF) 

Beh certo, l’Abenomics vuol far schiantare lo Yen stimolando le esportazioni (ricordate la mostruosa correlazione tra Yen e Nikkei?) e quindi i giapponesi sanno che la loro valuta sarà sempre più debole. Con tutto quello che comporta anche sui costi delle materie prime importate, in primis l’Energia. Un paese che sotto questo aspetto non è affatto autosufficiente. Come l’Italia tra l’altro.ù

Morale, l’economia giapponese non sta rispondendo (o meglio non risponde come all’inizio) agli stimoli monetari e questo preoccupa gli analisti e lo stesso Abe. Il quale che fa per far reagire il “tossico” che non sente più gli effetti della droga? Semplice, aumenta la droga.
Ma attenzione, ora il gioco si fa davvero duro.

Chart from ZeroHedge

Nuovo anno fiscale, nuove tasse per i giapponesi

Oggi, martedì 01/04/2014, in concomitanza con l’inizio del nuovo anno fiscale in Giappone, il buon Abe si trova costretto ad affrontare la sua prova più grande, aumentando la tassa sui consumi dal 5 all’8%. Questo influirà di fisso sulla spesa dei consumatori, anche se tutto sembrerebbe “sotto controllo”. Non sottovalutiamo però l’effetto politico dell’evento.
Abe era visto come il leader del cambiamento che avrebbe portato prosperità e forza per l’economia giapponese. L’entusiasmo è andato subio alle stelle anche se poi…quasi l’80% degli intervistati hanno ammesso di non aver ancora colte e sentito dei veri benefici. Se però, a seguito degli inasprimenti fiscali, la fiducia su Abe dovesse scemare, allora il progetto Abenomics potrebbe naufragare. Prima del tempo.

The danger to Mr. Abe is not a spectacular collapse like the one that brought his first administration to a hasty end in 2007. The dysfunction of the opposition parties and the lack of an obvious successor make that outcome unlikely. Rather, the risk is that over the next three months the Abe government will look more like old-style LDP governments, interested in reform but hamstrung by risk-averse or reactionary parliamentarians. Under these conditions, Mr. Abe may still be able to pursue meaningful change, but substantially less than he had set out to achieve. (WSJ) 

Quindi, dopo una prima fase dove era normale, visti gli importi spesi, trovarsi con una borsa super stimolata, fiduciosa e propositiva, ora arriva l’ora della verità.
Il nuovo anno fiscale potrebbe partire con una tendenza importante. Seguite con attenzione l’evoluzione della situazione e NON dimenticate che gli effetti dell’Abenomics non si fermano al Giappone ma si riflettono sul mondo intero. Il mitico Spread Btp Bund insegna.

L’unico VERO augurio che mi faccio è che il nostro premier Matteo Renzi, proprio nelle ultime ore, stesse scherzando…

L’inquilino di Palazzo Chigi promette uno choc all’economia del Paese sulla scia di quanto successo in Giappone (…) E, in effetti, l’ottimo sarebbe se Renzi riuscisse ad abbattere la disoccupazione dall’attuale 12,2% italiano al 4% nipponico, senza però far esplodere il debito pubblico dai 2.400 miliardi di dollari attuali (133% del Pil) agli oltre 9.200 miliardi del Giappone (pari al 226% del Pil e nel mondo il secondo in valore assoluto, dopo quello americano a 12mila miliardi). 
Col suo avvento, Abe ha “rottamato” la politica economica all’insegna dell’austerity (…) di fatto hanno proposto un’alternativa radicale per tornare alla crescita ed allontanare lo spettro del declino di lungo periodo. Proprio quello che sogna Renzi desideroso di chiudere nel cassetto le statiche politiche economiche degli ultimi anni che hanno condannato l’Italia alla stagnazione, tra recessione
La ricetta di Abe si è poggiata su tre pilastri: una politica fiscale espansiva mirata a stimolare la crescita attraverso l’aumento della spesa pubblica; una politica monetaria espansiva; un programma di riforme strutturali di lungo periodo che consenta un aumento degli investimenti del settore privato, maggiore concorrenza e un innalzamento del tasso di popolazione attiva. (Repubblica) 

Va bene prendere il buono dell’Abenomics e cercare di proiettarlo sulla nostra economia. Ma ovviamente il buon Matteo non può pompare moneta come Abe e quindi, forse, la catastrofe potrebbe essere evitata, senza dimenticare che la nostra situazione resta sempre e comunque molto difficile e delicata.

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Danilo DT

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3 commenti Commenta
john_ludd
Scritto il 1 Aprile 2014 at 10:13

Ottimo ! Ricordare ogni tanto con dei buoni dati che siamo tutti giapponesi con un lieve sfasamento temporale non fa male…

Questo è un buon articolo con ampia dote di grafici che completano il posto di Danilo. Per chi non se lo vuole leggere tutto, riporto solo le conclusioni:

We must realize that the main problem of Japan is in its shrinking population and workforce combined to a lack of productivity. By trying to reflate a whole economy through exports is a risky bet especially when exports are only 15% of total GDP. So to bring a real growth of 2% with 15% of your economy is quite of a challenge.

​​Even more worrisome is the fact that the very violent weakening of the Yen have unintended consequences. In fact, Japan is far than being self sufficicient in term of energy; they just produce 16% of their energy consumption. So a weakening Yen is creating a huge cost increase in terms of energy to Japanese producers.

And finally, the gargantuan debt must be fund and their strategy​​ doens t have any exit plan for that: ​the assumptions of the Abenomics are really scary ; just because they think that this reflation process can be done in an orderly manner without creating any financial tsunami !​​

So, in summary, how can a country with a shrinking labor force, lack of producitivity, energy dependency and under the biggest debt burden on the planet be competitive ?

For me, Abenomics is just a nice, a big firework in the process with unintended consequences…

Isn t the mandate of politicians to create a Mirage, the mandate of Selling Hope !
​​
​​​​​Mr Abe, be aware of what happened at Fukusima !

http://www.financialiceberg.com/abenomics_mirage.html

john_ludd
Scritto il 1 Aprile 2014 at 10:17

anche questo è ottimo e completo:

http://www.economonitor.com/edwardhugh/2013/05/01/the-a-b-e-of-economics/?utm_source=contactology&utm_medium=email&utm_campaign=EconoMonitor%20Highlights%3A%20Does%20Anyone%20Know%20How%20This%20Thing%20Works%3F

questo ha un paio di grafici fulminanti… chissà se in Germania li avranno letti… perchè poi tocca anche a loro…

http://www.zerohedge.com/news/2014-03-21/guest-post-japans-self-defeating-mercantilism

qualche anno al massimo… per questo rudere… di sistema monetario

Scritto il 1 Aprile 2014 at 10:33

… segue nel pomeriggio post di completamento del discorso…
🙂

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