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MACROECONOMIA ed ORO: la ripartenza dei metalli preziosi
GUEST POST: rally di San Valentino per il metallo giallo. Il solito barometro settimanale dell’oro e gli avvenimenti più importanti della settimana e il ruolo dell’oro nei portafogli di investimento e degli investitori istituzionali.
Il lingotto, questa settimana, ha violato decisamente al rialzo la forte resistenza posta nell’area tra i $1.268,00 e $1.279,00; demolendo questa barriera, ha realizzato una prima “fuga” (breakout) verso la successiva area di resistenza, posta a $1.325,00.
L’oro ha toccato un massimo di $1.322,30, nella giornata di San Valentino.
Il movimento rialzista potrebbe estendersi sino ad area $1.350,00 a breve; prese di profitto da parte di investitori di breve termine (short-term traders) avrebbero la forza di mettere in atto un ritracciamento sino a quota $1.300,00 – $1.290,00 dove, per converso, sono in agguato grandi investitori acquirenti “in cerca di prezzi d’occasione” (bargain hunters), i quali costituiscono un argine ai ribassisti.
Se il lingotto valicasse area $1.350 si aprirebbe la possibilita’ di sfondare la successiva resistenza a $1.372,00.
Eccezionale anche il rally dell’argento. Il “silver” ha chiuso la settimana a $21,44 portandosi oltre la resistenza posta a $21,00 per oncia; riscontriamo la possibilita’ per un’altra “fuga” (breakout) rialzista nel caso di sfondamento della resistenza posta a $21,90.
Un’irruzione decisa dell’argento oltre i $21,90 ci porta a prevedere un avanzamento ulteriore verso l’area successiva, posta a $23,40.
Come avevamo indicato nella nostra rubrica del 25 gennaio, la configurazione grafica cui l’oro stava dando luogo, era quella tipica denominata “doppio-minimo-rialzista” (double-bottom-reversal), esattamente come quella riscontrata tra novembre 2012 (primo minimo) e maggio 2013 (secondo minimo).
Come puoi notare dal grafico sotto (datato 12 febbraio), si conferma la struttura rialzista di cui sopra per l’oro
e per l’argento (grafico datato 12 febbraio).
Come riporta correttamente l’Agenzia Bloomberg, stiamo assistendo ad un rapido riposizionamento in acquisto di preziosi da parte dei fondi ETF, il che ci porta a considerare terminato il ciclo di “prese di profitto” da parte di questi ultimi, che aveva caratterizzato l’anno 2013.
Bloomberg avvalora questa tesi informandoci che gli assets del piu’ grande fondo ETF garantito da oro fisico, lo SPDR Gold Trust, hanno visto un ampliamento dell’1,2% questa settimana.
Il piu’ grande ETF garantito da oro incrementa i propri assets per la terza settimana consecutiva.
In questo momento e’ assai arduo che il “cartello dell’oro” (FED, Banca dei Regolamenti Internazionali – BIS – e bullion banks a loro collegate) riesca porre un freno al rialzo dei metalli preziosi.
Con i magazzini globali che scarseggiano di metallo giallo (il Comex su tutti), la voracita’ degli acquisti della Cina (che a gennaio ha superato la capacita’ globale mensile d’estrazione) e i fondi ETF che si riposizionano sui preziosi, ci possiamo attendere nuovi rapidi movimenti al rialzo.
Segnaliamo anche importanti rialzi nelle quotazioni dei metalli preziosi non monetari, platino ($1.424,00) e palladio ($734,50).
LA CINA CONTINUA A SURRISCALDARE IL MERCATO DELL’ORO
La Cina continua a macinare record su record per quanto concerne i consumi di oro.
E ne “surriscalda” il mercato.
Nel 2013, la Cina e’ divenuta la prima nazione a livello globale per consumi di metallo giallo, con un record di 1.176,40 tonnellate di oro.
Sempre nel 2013, la domanda di oro da gioielleria e’ risultata in rialzo del 43% rispetto all’anno precedente, mentre la domanda di lingotti da investimento e’ balzata in avanti del 57% rispetto al 2012 (dati China Gold Consumption).
La correzione ribassista del 2013 non ha scoraggiato gli investitori cinesi, tutt’altro.
“I prezzi contenuti dell’oro hanno invogliato investitori e consumatori a buttarcisi a capofitto, in cerca d’affari a prezzi d’occasione“, ha affermato Chen Min, analista finanziario presso Jinrui Futures a Shenzen.
I dati relativi al consumo di oro in Cina non includono gli acquisti effettuati dalla Banca Centrale Cinese.
Sul sito internet della Banca Popolare della Cina, i dati circa le riserve auree risalgono all’aprile 2009 (1.054,00 tonnellate); e’ cosa certa (anche se non v’e’ alcuna conferma ufficiale, ovviamente) che la Banca Centrale Cinese abbia fatto incetta d’oro in questi ultimi tre anni, ma le Autorita’ Centrali non intendono ancora divulgare i dati ufficiali attuali circa le riserve auree.
I trends dei consumi di oro non si fermano al 2013.
A gennaio 2014 (dati forniti dallo Shangai Gold Exchange – SGE) gli investitori cinesi hanno ritirato dai magazzini dello SGE ben 247 tonnellate di oro, ovvero il 43% in piu’ rispetto l’anno scorso anno; con questo record (di tutti i tempi) la Cina ha superato la portata d’estrazione mensile di oro a livello globale.
A GENNAIO “VOLANO” I CONTRATTI FUTURES SULL’ARGENTO AL DUBAI COMMODITIES EXCHANGE: +356% IN UN ANNO
Il Dubai Commodities Exchange (DCGX) – Emirati Arabi Uniti – si sta affermando come centro finanziario globale per le materie prime.
Inizio martellante a gennaio per il DCGX: sono stati registrati un milione e 43 mila contratti con un incremento del 36% rispetto a dicembre.
Tra i metalli preziosi, i contratti “futures” sull’oro hanno registrato un incremento del 5% rispetto al mese scorso; stratosferico l’aumento dei contratti futures sull’argento.
I contratti a termine sul “silver” hanno registrato un incremento del 35% rispetto a dicembre 2013 e addirittura del 356% in piu’ rispetto a gennaio dell’anno scorso.
Ahmed Bin Sulaye, Chief Executive Officer del Dubai Multi Commodities Center, ha affermato durante un’intervista che il 20% del commercio mondiale di oro transita per la zona franca di Dubai.
Durante il recente Dubai Shopping Festival, l’oro era il prodotto piu’ venduto, con acquirenti provenienti soprattutto da Cina e Russia.
I ricchi turisti russi, sono famelici di acquistare oro quando si recano a Dubai. Secondo la societa’ finanziaria VISA, i visitatori russi hanno speso 82,1 milioni di dollari durante il Festival dello scorso anno, con un incremento del 34% rispetto al 2012.
Gli acquisti dei viaggiatori russi sono concentrati soprattutto su oro e argento da gioelleria e monete preziose da investimento.
Con oltre 130 espositori, la Fiera di Dubai mira a divenire la prima piattaforma globale per acquirenti e venditori internazionali di gioielli e preziosi di altissima qualita’.
Gli Emirati Arabi Uniti rappresentano un “hub” globale per il commercio di lingotti da investimento e preziosi da gioielleria, con un giro d’affari annuale stimato in 2,5 miliardi di dollari statunitensi, che fanno dell’Emirato uno dei cinque principali centri mercantili, insieme a Cina, India, Stati Uniti e Russia.