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La nuova bolla subprime obbligherà Governo e FED a continuare a spendere

Scritto il alle 09:30 da Danilo DT

Shutdown e debt cealing sono al centro di tutte le discussioni. Ma forse in pochi sanno che siamo ad un passo da una nuova devastante crisi del credito negli USA. Non meno devastante della crisi subprime.

I mercati azionari globali sono stati per lo più stabili malgrado le magagne politiche USA . Al momento lo “shutdown” ha portato al licenziamento di circa 800.000 dipendenti pubblici. Ovviamente se non si sforerà il tetto del debito, le conseguenze per il mercato del lavoro saranno ancora peggiori. Ma non possiamo certo fermarci qui. I danni sarebbero globali.

Tetto del debito

Come si può vedere dal grafico sopra, la linea nera non è certo mai scesa e periodicamente è stata alzata. Cosa che noi scontiamo accada anche stavolta. Inoltre, nel contesto attuale con un’economia debole, è molto improbabile che il tetto del debito non venga ritoccato al rialzo.

Sacrifici per permettere all’economia di poter proseguire la sua corsa, per permettere al sogno americano di NON finire, mai…

Liquidità dal Governo, e anche dalla FED…

Agganciarsi alla politica FED, proprio su questo argomento, è fin troppo facile, visto che molti accademici presso la stessa Fed stanno cominciando a rendersi conto che il flusso di acquisti di obbligazioni (quantitative easing)  deve proseguire per permettere al sogno americano di continuare. Si è schiavi del sistema. Si è costretti, per non crollare, a continuare il bluff che dura da tempo ormai. E potrebbe ancora continuare fino al collasso.

La gestione del problema, ripeto, non è più ECONOMICA ma squisitamente POLITICA. Che cosa c’è di economico nel decidere a tavolino di continuare a drogare il mercato?

…e cosa accade ai debiti degli studenti se finisce la liquidità?

E far mancare liquidità al mercato proprio ora potrebbe avere effetti devastanti NON solo per il mercato ma anche per il ciclo economico. Un esempio? Abbiamo accennato in passato al problema del “nuovo subprime“, ovvero i prestiti agli studenti che pesano non poco nel sistema del credito USA. Ebbene, il tasso di default di questi prestiti sta tornando a livelli importanti, pari a circa il 10%

In realtà poi, il Dipartimento della Pubblica Istruzione (DOE) ha recentemente pubblicato una nota sul proprio sito web dove su tali prestiti il tasso di default potrebbe arrivare anche al 21,8%. Ma…forse non avete ben chiaro il peso specifico del fenomeno. Guardate questo terribile studio. In realtà la somma di tutti i programmi di prestiti studenteschi sarebbe pari a circa 1 trilione di dollari, quindi addirittura oltre le vette di questo grafico. Ma è comunque evidente la crescita esponenziale ed incontrollata del fenomeno.

Prestiti agli studenti

Volete avere ulteriori conferme sul peso specifico del problema? Ebbene, sappiate che alla fine del 2012 i prestiti agli studenti sono stati la più grande attività finanziaria del governo degli Stati Uniti.

Vi ho appena presentato il big asset pronto per essere la nuova crisi subprime.

2012 Govt

Ora, tenuto conto di tutto quanto detto, secondo voi , FED e Tesoro, con la benedizione del Governo degli USA e delle Camere, saranno talmente stolti da suicidarsi seduta stante inchiodando di brutto il tapering e negando l’innalzamento del debito USA?
Mi spiace, non ci credo.

Stay Tuned!

Danilo DT

N.B.: Articolo scritto da DT e pubblicato originariamente su PianoInclinato.it

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9 commenti Commenta
kry
Scritto il 10 Ottobre 2013 at 12:01

Bravo Danilo, sei tra i pochi che considerano questo problema ( magari per ricordarlo ieri sera ti sei visto una vecchia puntata di csi miami). Va ricordato che il pil usa è sostenuto per il 70% dai consumi e quindi in buona parte anche dagli studenti che sembrerà assurdo sono composti anche da qualche decina di migliaia di ultrasessantenni (forse più di 100.000). Tempo fa avevo letto la tabella per età ma non so dove trovarla e sarebbe interessante poterla vedere. Altra bolla di cui si parla poco sono le vendite d’automobili tramite finanziamento. Qualcuno che conosci già da un pò di tempo sostiene che la fed sarà costretta ad aumentare ed anullare il tapering.

Scritto il 10 Ottobre 2013 at 14:55

Grazie Kry, purtroppo non sono un rgande lettore di blog e siti italiani quindi non so se altri ne hanno parlato. Però ritengo sia un tema decisamente delicato e condizionante.
Morale: se aggiungiamo a tutto questo paciugo l’arrivo della Yellen, temo fortemente che la politida monetaria espansiva continuerà anche perchè…causa shutdown la FED avrà pochi dati su cui lavorare. E a quel punto con che argometnazioni si potrà far partire il tapering?

Vincent Vega
Scritto il 10 Ottobre 2013 at 15:31

Danilo DT,

qual è il tasso atteso di default degli student loan?
intendo: tu hai spiegato che si sta alzando (vedi grafico) e che il il DOE dice che potrebbe arrivare al 20% e passa. Però un pò come successe per i subprime (in realtà anche i prime) che avevano un tasso di default atteso (vedi rating e relativo tasso% associato) sensisibilmente maggiore da quello reale, non si sta creando una situazione simile?

rischio di un Akerlof 2.0?

Vincent Vega
Scritto il 10 Ottobre 2013 at 15:33

ops errorrino 😀 , riformulo

Danilo DT,
qual è il tasso atteso di default degli student loan?
intendo: tu hai spiegato che si sta alzando (vedi grafico) e che il il DOE dice che potrebbe arrivare al 20% e passa. Però un pò come successe per i subprime (in realtà anche i prime) che avevano un tasso di default atteso (vedi rating e relativo tasso% associato) sensisibilmente minore di quello reale, non si sta creando una situazione simile?

rischio di un Akerlof 2.0?

Scritto il 10 Ottobre 2013 at 15:53

Vincent Vega,

Ehm…. domandina scomoda perchè se poi ti rispondo passo da palesemente pessimista nonchè terrorista.
Direi che il tasso di default degli student loans dipende molto dal ciclio e dalla liquidità. Ecco perchè NON possono permettersi di fare asinate.
Vediamo quannto lo sono, asini.

Vincent Vega
Scritto il 10 Ottobre 2013 at 19:12

Danilo DT:
Vincent Vega,
direi che il tasso di default degli student loans dipende molto dal ciclio e dalla liquidità. Ecco perchè NON possono permettersi di fare asinate.
Vediamo quannto lo sono, asini.

considerata la disoccupazione e le prospettive, se hai effettivamente scritto ciclo, BRUTTA BAZZA 😯

Scritto il 10 Ottobre 2013 at 19:29

Vincent Vega,

Ops… certo inteso ciclo economico. Se torna la recessione sogghezzi… (vero che questo si capisce lo stesso?)

Vincent Vega
Scritto il 10 Ottobre 2013 at 23:30

si che si capisce 🙂 , poi mettici che per pagare i mutui sta gente dovrà pur lavorare 😆 😆 😆

idleproc
Scritto il 11 Ottobre 2013 at 12:06

Se ritornate a ritroso nel tempo e sugli argomenti qui discussi credo che si possa osservare che per tutti i problemi identificati si sia assistito solo allo “spostarli più in avanti” in alcuni casi rendendoli più complessi e di difficile soluzione.
La speranza era evidentemente quella che il sistema rispondesse come nel passato e ripartisse l’economia reale permettendo di diluire di quanto accumulato di critico nel tempo.
Sulle condizioni generali e “regole” non sembra essere stato fatto nulla per limitare o eliminare le condizioni che hanno generato il lato finanziario della crisi, il lato finanziario e la sua gestione è a mio giudizio un moltiplicatore della crisi nell’economia reale che si trascina nel tempo.

Vista la mia ignoranza specifica prendo la citazione di Akerlof 2.0 per ciò che ne conosco e cioè l’asimmetria informativa che è una conseguenza a mio giudizio dell’eccesso di centralizzazione oligopolio-monopolistica del capitale nella finanza e del suo potere politico decisionale che hanno forzato la dinamica naturale di “mercato” da decenni prima dell’inizio della crisi e nella direzione di interessi socioeconomici molto ristretti.

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