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T-Bond, FED e Cina
Il momento diventa nuovamente caldo. Passata la paura per il collocamento di 104 miliardi di dollari di bond governativi, una botta che serviva anche da test, per capire se i T-Bond USA erano già considerati dal mercato cartacci oppure no (e al momento non lo sono assolutamente…) oggi è il giorno del FOMC. Nuova parentesi legata dunque all’ipotesi di manovre monetarie della FED o Federal Reserve che dir si voglia. Non tanto sui tassi, dove ormai il margine di manovra è risibile, ma in particolar modo si aspettano new in merito al quantitative easing, ovvero il programma di riacquisto di bonds, annunciato mesi fa ma che sta andando decisamente al rilento.
Certo, guardando l’asta sopra citata, viene quasi da chiedersi chi diavolo avrà comprato quella valanga di titoli emessi dal Governo USA. Beh, io un’idea ce l’ho. Ed è abbastanza anomala, visto tutto quanto è stato detto negli ultimi mesi. Gli acquisti sono stati, secondo me di matrice asiatica, Cina in primis. Ebbene si. Cina.
Cina buyer di T-Bonds. Ma perché?
Ma come la Cina…se fino a qualche giorno fa sputava sentenze di condanna proprio contro il Dollaro USA. Invece no. Molto probabilmente sono stati loro ad acquistare. Il motivo? Sempre il solito classico motivo che ha portato la Cina a riempirsi di Treasury Bonds Made in USA. Ovvero il surplus. La Cina deve trovare il modo di collocarlo, investirlo, sistemarlo. E nessuno al mondo può offrire un debito sufficientemente “grande e solido” se non gli USA. Inoltre, è un po’ come se si fosse fatto un patto:
io USA compro i beni prodotti da te, Cina, e in cambio tu ti compri il mio debito.
E’ una situazione inevitabile in quanto una vera alternativa al Dollaro USA, al momento, non esiste. Quindi, ridendo e scherzando, Cina e USA sono oggi come uno zoppo. Si aiutano a vicenda, malgrado ci sia una situazione di tensione nell’aria, proprio perché alla fine della fiera a nessuno dei due farebbe comodo una situazione di collasso dell’altro.
Il tutto alla faccia di vendite di Treasury e di timori vari.
Quali gli effetti sul Dollaro?
L’idea che mi sono fatto sostiene la tesi che il passaggio ad un diverso peso valutario globale non sarà immediato, ma graduale. Il Dollaro USA continuerà a mantenere una ruolo di leadership mondiale ancora per un bel po’. E qusto comporterebbe una logica stabilità, e quindi non violentissimi deprezzamenti, in quanto tali movimenti sarebbero destabilizzanti proprio per quei governi che erano dati come nuove alternative agli USA.
Previsioni tassi FED
Sono uscito un po’ fuori dal seminato, ma ci tenevo fare il punto sul Dollaro USA e sugli effetti che potrebbe avere una sua improbabile, a questo punto, svalutazione repentina. Ma andiamo a vedere le previsioni per oggi.
Direi che è quasi un plebiscito. Tassi ovviamente invariati, sia in questo incontro del FOMC e sia nel prossimo ad agosto (probabilità di tassi invariati superiori all’8°% in entrambi i casi).
Ma quello che farà la differenza è sicuramente, come anticipato, le news inerenti al quantitative easing e le prospettive economiche.
STAY TUNED!