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CINA e BRIC: decoupling?
Focus sul BRIC, ETF BKF e forza relativa.
Il BRIC (acronimo di Brasile, Russia, India e Cina) è stato per mesi il tormentone dei mercati. Tutti avrebbero scommesso che il futuro sarebbe stato con i paesi emergenti ed in particolar modo con i paesi del BRIC protagonisti, tutti vedevano in queste economie emergenti delle potenzialità che altrove non si potevano notare, tutti credevano che il futuro era lì ed il decoupling delle economie del BRIC era una cosa fattibile.. Ma poi è arrivata la grande crisi. Recessione, effetto domino anche sulle economie strutturalmente più deboli dei Paesi emergenti e quindi forte frenata anche del BRIC.
Ma poi…
Situazione divergente
ETF BKF: clicca per ingrandire (Fonte Bloomberg)
…ma poi qualcosa sta cambiando.
E quel qualcosa è ben visibile dai grafici, anche perché dagli stessi grafici è palesemente evidente un fatto. I paesi emergenti dipendono in modo incredibile dall’andamento delle materie prime (Russia in primis). Provate, ad esempio, a prendere il Grafico del petrolio e paragonatelo a questo grafico, che rapprendente l’ETF BKF, quotato a Wall Street, che va a sintetizzare proprio le b orse dei paesi facenti parte del BRIC. E poi ditemi se non notate una certa somiglianza…
Shanghai continua la sua nuova tendenza
Shanghai index (Fonte Bloomberg)
E sempre in questo discorso, ricade ovviamente la Cina e Shanghai (che di per sè non entra nell’indice MSCI di riferiemnto in quanto il suo posto è preso dal listino di Hong Kong). Guardate il grafico, molto vicino a quello del BRIC, e se permettete con una forze relativa addirittura maggiore.
Decoupling in corso? Impossibile dirlo ora, l’incertezza regna sovrana nelle economie “core”, figuriamoci in quelle emergenti.
Ma mi sembra abbastanza evidente che, almeno dal punto di vista grafico, le cose sembrano sorridere un po’di più ai paesi del BRIC rispetto alle altre economie.
BRIC: un po’ di storia
Del BRIC ho già parlato in passato in questo post.
L’acronimo BRIC, come risulta da Wikipedia, rappresenta un gruppo di paesi che condividono una grande popolazione (Russia e Brasile oltre il centinaio di milioni di abitanti, Cina e India oltre il miliardo di abitanti), un immenso territorio, abbondanti risorse naturali strategiche e, cosa più importante, sono stati caratterizzati da una forte crescita del PIL e della quota nel commercio mondiale, soprattutto nella fase iniziale del XXI secolo.
Questo termine è apparso per la prima volta nel 2003 in una relazione della banca d’investimento Goldman Sachs. La relazione suggeriva che le economie dei paesi BRIC sarebbero cresciute rapidamente, rendendo il loro PIL nel 2050 paragonabile a quello dei paesi del G6 (Stati Uniti d’America, Giappone, Regno Unito, Germania, Francia e Italia).
Oggi ovviamente molte cose sono cambiate, ma certi presupposti restano secondo me confermati. Sarà il futuro a dirti come andranno veramente le cose. Intanto prendiamo atto della forza relativa di quest’area.
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