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UNICREDIT A RISCHIO DEFAULT?
Unicredit è la protagonista assoluta di Piazza Affari. Ed è proprio Unicredit che ieri ha compromesso pesantemente la possibilità di vedere un rimbalzo degli indici.
C’è poco da fare. Ormai i timori che fino a qualche mese fa vedavamo solo oltre Oceano, ora si vedono anche nel nostro Bel Paese.
Unicredit è la nostra banca più “internazionalizzata”, l’unica che ha improntato un progetto sull’estero credibile e redditizio, in particolare sull’Est Europa.
Ma il mercato, complice soprattutto i grossi problemi in casa HVB, sta punendo Piazza Cordusio in modo molto pesante. E il mercato si domanda: che succederà ora? E’ possibile vedere Unicredit in default? Oppure il fallimento è un’ipotesi neanche troppo lontana?
Terrorismo psicologico
I giornali in questo momento, assieme ai media e alle varie agenzie, fanno a gara per inventare lo scoop, per fare anche un po’ di terrorismo psicologico, sul titolo.
Tanto che il freddo Alessandro Profumo si è dovuto prodigare in un paio di uscite “giustificative”, alla ricerca di spiegare la situazione e tranquillizzare i mercati.
Io in questa sede, cercherò come sempre, la massima obbiettività ed indipendenza, anche perché la storia recentissima ci ha insegnato che non dobbiamo più fidarci di nessuno.
A muovere tutto, è stato l’annuncio in CdA della nascita di un fondo immobiliare chiuso. UCG dice che lo ha fatto per creare valore, il mercato invece la pensa diversamente. E il titolo in borsa crolla…
Due conti su Unicredit
Vedrò di andare subito al punto, senza tanti giri di parole. Quando Unicredit ha comprato HBV, capitalizzava 80 miliardi di Euro. Costo dell’operazione era stato 20 miliardi. Quanto varrebbe questa partecipazione oggi? Dai, azzeriamola… In ottica prudenziale.
Operazione Capitalia: pagata 12 miliardi. Facciamo finta che oggi valga la metà.
Morale, quanto dovrebbe valere all’incirca Unicredit, tenuto conto anche la svalutazione del settore? La mia sala operativa stima un 36 miliardi di Euro.
Quanto capitalizzava ieri? 36 miliardi di Euro. Teoricamente possiamo dire che Unicredit è correttamente valutata dal mercato.
Il pericolo ovviamente resta su HVB e sulle partecipazioni nell’Est Europa, che però , a dire di Profumo, vanno a gonfie vele.
Non so perché ma io non fido… non escludo la possibilità di un aumento di capitale. Ma al momento parlare di default mi sembra prematuro. Avrei voluto parlarvi di multipli e ratio patrimoniali, ma il tempo stringe e, alla fin fine in questo momento tutto è opinabile.
Beep beep… CJ dalla sala operativa chiama DT… CJ dalla sala operativa chiama DT… Sembra che ci sia qualche Fondazione che si diverta a fare trading sul titolo. Inoltre si vede Munich RE in manovra… Forse ha bisogno di soldini….
Grazie CJ, magari qualche fonte ben informata si sta muovendo?
Non prendo in considerazione grafici, preferisco in questa sede focalizzare l’attenzione su altri elementi.
Come valutare la rischiosità su Unicredit?
Ma parliamo ore di cose ben più importanti. Il problema che tutti si pongono è la sostenibilità dei corsi sui bonds. In parole povere…come facciamo a vedere che effettivamente c’è rischio “pesante”oppure no?
Vediamo cosa ci offre il mercato.
Il rating?
Ma non scherziamo. Nulla di più politicizzato ed inutile. Lehman Brothers insegna.
Patti Chiari?
Gran bufala anche quella…
I prezzi?
Sicuramente questo parametro è già ben più valido, ma in una fase di mercato così volatile, tutti i prezzi dei titoli bancari sono in preda a forti alti e bassi. In questo momento storico potrebbe non essere un parametro sufficientemente affidabile.
Che ci resta? Giochiamo il jolly…
CDS: parametro oggettivo.
Che cos’è il CDS? Il credit default swap è un contratto derivato (o differenziale) ascrivibile alla tipologia dei “credit derivatives”. Il contratto di CDS presuppone due parti, ossia l’ acquirente della protezione (protection buyer) e il soggetto che fornisce tale protezione (protection seller), il quale si obbliga ad effettuare un pagamento contingente, nel caso si verifichi un credit event in relazione ad un credito di riferimento (reference obligation) emesso da un soggetto terzo(reference entity), verso il pagamento di un premio unico o rateale.
Possiamo definirla un’assicurazione sull’insolvenza di un emittente. Quindi, molto semplicemente, più il mercato teme l’insolvenza di un emittente, più il CDS di riferimento aumenterà di prezzo.
Quanto vale oggi il CDS su Unicerdit?
Come parametro uso il CDS sui 5yr. Come potete vedere dal graficio qui a fianco, oggi il CDS si aggira sui 130 basis point. E’ tanto? Direi di no….
Volete un parametro di riferimento? Ve lo fornisco subito.
Goldman Sachs viaggia sempre sui 5 yr a circa 425, Barclays a circa 270, RBOS a circa 300. E qui si parla di colossi…
Quindi al momento , possiamo dire che gli obbligazionisti possono dormire sonni tranquilli.
Il parametro del CDS lo considero come uno strumento affidabile per poter valutare la VERA rischiosità di default di un emittente, oggi.
STAY TUNED!