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TARP, WAMU E PRESE IN GIRO
Purtroppo oggi sono via per lavoro, ma con il mio piccolo e utile portatile non posso proprio non fare un accenno a quello che sta succedendo.
Ricordate cosa dicevo ieri e, soprattutto, cosa ha detto Bush in TV?
E’ assolutamente necessario che il piano Paulson passi velocemente e comunque entro il week end, in quanto se non arrivano questi 700 miliardi di $ (denominato Tarp, Troubled asset relief program), c’è il rischio di ritrovarsi in una vera e propria tempesta finanziaria.
Ma, come temevo, le cose non sono così semplice ed immediate.
Ieri ipotizzavo che, entro il week end, arrivasse un’accettazione “parziale” del piano, magari un 500 miliardi di $, vista l’ostruzione dei repubblicani. Ma giunti a questo punto, non escludo più nessuna ipotesi.
TARP: opposizione al piano salva banche
Da una parte troviamo Paulson (non dimentichiamo che è un ex-CEO di Goldman Sachs) e la sua allegra combriccola di salvatori, e dall’altra un gruppo di deputati e senatori che si dicono stufi di vedere polverizzare il denaro pubblico in questo modo, in quanto si fanno sempre i soliti favoritismi ai ricchi, mentre la povera gente ne subisce le conseguenze.
Ovviamente Paulson ribadisce che il suo target non è quello di difendere i ricchi, bensì difendere i mercati e l’economia e quindi, indirettamente, i ceti meno abbienti. Pronta subito la ribattuta degli oppositori: se volete salvare capre e cavoli, fatelo con i capitali privati e non coi soldi pubblici.
Incredibile: meno comunismo e più capitalismo, questa è la richiesta fatta al Governo USA, simbolo da sempre del liberismo economico.
La situazione resta tesissima, i mercati ovviamente ne risentono, anche perché poi…stanotte abbiamo avuto l’ennesima vittima. E che vittima!
Washington Mutual
La vittima è appunto Washington Mutual, fallita e comprata da JP Morgan, la quale sarà costretta da un aumento di capitale da 8 miliardi di dollari. Con questa acquisizione, JP Morgan acquista lo scettro di banca più grande degli USA. Crisi permettendo…
Per la cronaca si tratta del più grande fallimento bancario nel paese a Stelle e Strisce.
Come potete vedere lo scenario diventa sempre più complesso. I colpi di scena si susseguono sempre di più e c’è il forte rischio di ritrovarsi con un week end caldissimo e denso di tensione.
Fortis: intanto iniziano a vendere
E in Europa? Proprio ieri in un post sull’Euribor che vi consiglio di leggere , commentavo in merito alla situazione bancaria europea, e tra le banche citate c’era appunto Fortis.
Guarda caso, Fortis si trova costretta a generare liquidità, e la genera vendendo assets.
Per carità, la banca è solida, va tutto bene, però… non si sa mai…meglio vendere i gioielli di famiglia…e poi si vedrà.
Certo signori, non c’è dubbio. Se non c’è bisogno impellente di denaro, però si vende.
A questo proposito pensavo, stasera, di dire a mia moglie che forse era il caso di vendere la casa. Non che abbiamo bisogno di soldi, ma sai com’è, meglio avere un po’ di cassa in più…
Spero abbiate capito cosa intendo dire.
Qui ci prendono tutti per fessi….
Tutto può accadere. Ormai lo abbiamo capito.
Prima avevamo una certezza, ora invece ne abbiamo due.
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Prima certezza: siamo certi non c’è nulla di certo
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Seconda certezza: ci stanno continuando a nascondere una valanga di marcio.
A buon intenditor, poche parole. I soldi sono vostri. Continuo a suggerire, come da mesi sto facendo, la massima prudenza.
The cash in king. Questo è puro terreno da trader. Per gli altri, ci saranno tempi migliori.
Ma temo che bisognerà avere tanta pazienza…
STAY TUNED!