La grande sbornia economica
Un cocktail micidiale rischia di ubriacare il sistema finanziario
Mi capita spesso di ricevere delle email di lettori che mi chiedono lumi su alcune situazioni, scenari o discorsi fatti sul blog. E quando l’email è particolarmente interessante, preferisco rispondere direttamente proprio sul blog, mettendo al servizio di tutti sia la domanda che la mi personale risposta (in modo tale da poter dar la possibilità a tutti di contestare ferocemente, se è il caso, la mia idea sull’argomento).
L’email è di due giorni fa ed è di Paolo di Pistoia, il quale mi scrive:
“caro Dream, ti seguo da mesi… (…) Se mi fermo un attimo a pensare mi viene la pelle d’oca. Prendendo una bilancia e cercando di mettere su un piatto le cose positive del mercato e dall’altra le cose negative (ponderando ovviamente per i relativi pesi specifici) lo sbilancio che ne deriva è pauroso. Ma il mercato lo ignora. E’ perché si confida in una ripresa economica che riuscirà a spazzare via tutte le crisi e genererà nuova ricchezza?”
Caro Paolo, in quanto tu dici ci sono (secondo me) cose giuste e cose sbagliate, ma andiamo con ordine.
In questo momento, ci sono degli inequivocabili scenari di crisi su tematiche arcinote. Vedi ad esempio:
A) la bolla speculativa sulle commodity, che gonfiano inflazione e costi.
B) il dramma Giapponese e la frenata che ne deriverà. Certo, il Giappone ormai era un paese con crescita limitata ma ancora importante soprattutto nell’area asiatica.
C) Il debito sovrano: e mi riferisco sia alla situazione USA che a quella europea, con i PIGS in situazione delicatissima, anche perché tutti oggi sponsorizzano la ristrutturazione, ma…l’effetto domino e di bilancio che ne deriva sarebbe devastante.
D) La politica monetaria: non dimentichiamo infatti che i governi hanno ormai sparato tutte le cartucce per uscire dalla crisi. Senza riuscirci realmente (ma di questo ne ho parlato in passato). E se fossimo realmente usciti dalla crisi, dovremmo assistere ad una massiccia “exit strategy” ed invece, ad uscire (dai parametri) sono solo i debiti ed i deficit
E) La disoccupazione: vi sembra normale dopo una così massiccia dose di sostegno pubblico una disoccupazione a livello di paesi “Core” (USA & Europa) così elevata?
F) Mercato immobiliare: su questo l’amico Mattacchiuz vi ha già detto tutto. Non occorre aggiungere altro. Il mercato immobiliare è crollato senza mai realmente ripartire.
G) Derivati e banche: la vicenda Lehman Brothers non ha insegnato nulla. Il mercato è diventato un vero Far West. La complicità e la dolosità di chi comanda, controlla, dirige e popola il sistema è inequivocabile.
Questi sette elementi, presi ad uno ad uno, sono fonte di preoccupazione. Se vengono mixati tutti insieme, diventano cocktail potenzialmente micidiale. Immaginatevi la scena. E’ come se questo cockail venisse bevuto quando il cliente (sistema economico finanziario) è ancora ubriaco, in quanto non gli è ancora passata la sbornia della grande crisi appena passata (ipotizzano appunto che la sbornia sia passata, cosa NON vera).
L’effetto rischia di diventare tremendo, in quanto il fisico è debilitato, non è pronto a gestire, subire, amministrare ed eventualmente pilotare una nuova ondata di crisi.
Ovviamente, tornando alla realtà e lasciando da parte i discorsi “da bar”, non sappiamo quale sarà tra i punti sopra descritti quello che avrà effetto deflagrante. Ma il grosso rischio è che un problema trascini nel vortice della crisi anche altri problemi, rendendo tutto ingestibile. Ed è questo, secondo me, il vero dramma. Non la singola grana, ma il mix. E in tal caso, non ci sarà giochino psicologico che regge, discorso multimediale che cercherà di pilotare la psiche, o dato macro che ci potrà aiutare. Tutti correranno ai ripari, la speculazione tirerà rapidissimamente i remi in barca e il fuggi fuggi porterà una volatilità ormai lontana nella nostra memoria.
Scenario eccessivamente apocalittico? Forse, ma continuare a pensare che tanto andrà sempre tutto bene, ignorando tutto questo, lo ritengo non solo scorretto ma irresponsabile.
Ovvio, secondo il mio punto di vista. Spero di essere stato abbastanza chiaro sia con Paolo che con gli amici lettori che, se vorranno replicare, saranno graditi ospiti nei commenti, e se vorranno condividere agli amici questo articolo, saranno probabilmente ringraziati. Queste cose è meglio saperle prima che sia troppo tardi.
STAY TUNED!
DT
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qualche mese fa, il sottoscritto, intervistato da un noto canale televisivo economico, venne un po’ deriso in quanto sosteneva che la sperequazione economica e la crisi avrebbero generato col tempo delle rivolte…
Purtroppo il sottoscritto, col senno di poi, ha avuto ragione. Infatti dopo qualche settimana sono arrivati prima gli scontri in Nord Africa e poi in Medio Oriente.
E poi?
E poi, cari lettori, ci sarà l’austerity per i paesi che dovranno rientrare nei parametri decisi dall’UE… E non credete che siano indolori per il già martoriato, stressato e complesso tessuto economico…
Quindi… mi fermo qui…
L’elenco fatto è sostanzialmente ben completo e quindi così preoccupante che di più non si potrebbe.
Se a questo discorso si aggiunge quello della ricerca di quell’elemento fondamentale, per poter ipotizzare e sperare che la situazione finanziaria possa migliorare nel lungo tempo, le preoccupazioni aumentano. Si tratta della CRESCITA ECONOMICA.
In occidente la CRESCITA ECONOMICA complessivamente non c’è e non ci potrà essere nell’attuale situazione di competitività dei sistemi economici dei vari paesi.
L’occidente, asservito agli interessi delle oligarchie economiche e finanziarie, si è lasciato espropriare, sotto gli occhi indifferenti di quasi tutti coloro che potevano far qualcosa, di tutte le tecnologie, che anni di impegno e dedizione al lavoro le ultime passate generazioni hanno creato.
In occidente si continua a vivere ancora troppo di debito. Il lavoro vero, legato alla produzione di beni e servizi utili, continua ancora a sparire, nell’indifferenza generale, per migrare verso altre longitudini.
Se si continua a non fare nulla contro questa immensa iattura c’è poco da sperare. Necessiterebbe rivalutare il lavoro vero e fare in modo di preservarlo prima e incrementarlo poi, per creare ricchezza vera per tutti, piuttosto che valore per pochi.
E’ tutto vero e concordo sul fatto che la tanto decantata ripresa economica non e’ mai arrivata, colpa di un sistema di globalizzazione teso totalmente alla ricerca del profit della corporate a scapito del benessere della nazione ( e qui parlo di ogni nazione ). Per ora a questa situazione non vi e’ via di scampo, resistono manager strapagati per non guardare in faccia a nessuno, resistono obiettivi di vendita sempre piu’ “sfidanti” , resistono richieste di straordinario e totale e completa dedizione alla causa “azienda” arrivando a non guardare in faccia la propria famiglia per lo stress accumulato, tutto in nome dello stakeholder, impersonificante il profitto fine a se stesso senza che ne tragga beneficio la colletivita’ che lo ha prodotto. Nella quasi totalita’ dei casi il profitto parte per altri lidi. E’ la globalizzazione bellezza!! Fin qui niente di nuovo.
concordo al 100%con DT e soprattutto gaolin….. aggiungerei però una cosa , che è quella che più mi preoccupa:
nessuno pare abbia un “piano B”.
specifico meglio.
la crisi è stata analizzata nei minimi particolari, ma, come giustamente osserva DT nessun provvedimento serio è stato preso….. anzi la sensazione molto brutta è di vivere una situazione da fine impero…. nella quale chi può arraffa tutto il possibile, senza rendersi conto che quanto accumula, domani potrebbe valere più nulla.
ma non è stato preso alcun provvedimento perchè, l’unico accettabile razionalmente includerebbe la demolizione dell’intero “sistema” in un momento in cui nessuno ha ancora nemmeno ipotizzato un nuovo sistema e quindi ancor meno come migrare dal nostro al futuro.
siamo davanti ad un baratro, e tutto spinge a saltare giù, ma non sappiamo minimamente come si potrà arrivare.
non è un bel momento: i problemi elencati non hanno bisogno di ulteriori commenti, e non si risolveranno a breve. Purtroppo.
Non so se andremo incontro ad un “disastro”, è impossibile prevedere il futuro. La certezza però è che non è una questione squisitamente italiana. E’ coinvolto tutto il mondo occidentale, la cultura occidentale. Se qualcosa accadrà, non farà sobbalzare solo l’Italia.
Mi auguro solo che il periodo di austerità “in arrivo”, di cui si parla, non sia troppo duro.
Tornando a qualcosa di più allegro e benaugurante…..
Buone festività pasquali a DT e blog tutto
Hai assolutamente ragione.
AUGURI !!! (seguirà post dedicato…)… 😀
Anche io concordo sull’analisi. Solo le tempistiche dell’effetto cocktail non si conoscono.
Però come cittadini risparmiatori come ci si può tutelare da scenari di forte volatilità finanziaria o iperinflazione (se un domani dovesse arrivare)?
Puntare sui beni rifugio (oro, terra, e forse mattone)?
Lineare, semplice, chiaro come sempre DT.
Volevo condividere con voi del Dream Tean e con gli altri lettori una sensazione che da qualche mese mi fa venire i brividi alla schiena: è la sensazione che qui in italia stia per scoppiare qualcosa di grave…tipo qualche rivolta….e più passa il tempo più questi brividi aumentano…..se poi penso a cosa ha detto ieri tremonti al riguardo dei troppi controlli sulle imprese(11 controllori ogni impresa)…..mi sembra suoni come un avvertimento che si sta tirando troppo la corda…
scusate lo sfogo ma la sensazione che ho è questa!!!!!