Trimestrali OK e Wall Street ringrazia

Scritto il alle 09:15 da Danilo DT

Financial Web Links. Un elenco di siti e link finanziari con un’analisi della situazione

Borse toniche, borse guidate dalle trimestrali. E i colossi di ieri sono certo di prim’ordine: si tratta di Apple, di Citigroup e di IBM. Due colossi hi tech e una grande banca USA.

Ma non solo questo. Ancora articoli su foreclosure fraud, su ldollar index e sulla guerra valutaria.

Buona lettura!

a)      Protagoniste le trimestrali! (LINK)

b)      Cronaca della giornata (LINK)

c)      APPLE (LINK), Citigroup (LINK), IBM (LINK)

d)     Però l’insider selling raggiunge nuovi record: 2019 a 1 ! (LINK)

e)      Le attività criminali a Wall Street (LINK)

f)       Dollar Index ad un livello chiave (LINK)

g)      Hussman: questa ripresa è falsissima (LINK)

h)      E la FED può facilitare la nascita di bolle speculative nei mercati emergenti (LINK)

i)        Nuovo record per lo spread 10-30 anni (LINK)

j)        Stock picking e valore per gli investitori (LINK)

k)      Foreclosure gate: quanto costerà alle banche USA? (LINK)

l)        USA e Cina? Entrambe perdenti nella guerra delle valute (LINK)

E voi, invece, cosa avete letto di interessante? Scrivetelo nei commenti!

Problemi con gli articoli in inglese? Inserite il link in questo traduttore!

Ovviamente siete tutti invitati non solo a commentare le notizie ma anche a inserire voi stessi link finanziari che possano essere utili alla comunità.

STAY TUNED!

DT

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16 commenti Commenta
Scritto il 19 Ottobre 2010 at 10:09

Buongiorno, qualche links prima di partire..:
La piu’ grande rapina il QE2!
http://economicsfreenews.blogspot.com/2010/10/biggest-bank-robbery-in-history-more.html

Scritto il 19 Ottobre 2010 at 10:13

Vivere in un mondo onirico…:
http://financenewsoftheworld.blogspot.com/

paolo41
Scritto il 19 Ottobre 2010 at 10:36

mariothegreat@finanza,

…non sarà invece che pensare di vivere in un mondo “onirico”, gli americani siano un po’ “lenti” a capire come stanno realmente le cose????…però mi domando: ma ci sono fior di lawmakers che dovrebbero aver capito come va la situazione, tanto più che sono circondati dai commenti dei media e di illustri economisti che dipingono quale sia la cruda realtà…..
C’è qualcosa che non quadra…….

Scritto il 19 Ottobre 2010 at 10:48

paolo41,

Difficile capire una situazione se non vivi nel paese, probabilmente la maggior parte degli Americani stanno ancora bene per non preoccuparsi troppo… e sicuramente e’ vero, considera che mediamente gli anglosassoni lavorano sia marito che moglie, gli stipendi non sono malaccio per la media, le cose costano la meta’ che da noi.. Vale anche per gli europei…. stiamo sempre meglio dei Pakistani… bisogna vedere quanto questo sistema basato su debiti puo’ andare avanti… Ci sono comunque sintomi di cambiamento, si stanno alzando le riservi del risparmio privato, stanno tagliando duro sul settore spese, certo ci vorra’ una deflazione stile Giapponese per rimediare sto’ sfacelo, e sicuramente chi perdera’ sara’ il risparmiatore…

paolo41
Scritto il 19 Ottobre 2010 at 11:12

mariothegreat@finanza,

…ho vissuto parecchi anni negli USA e speimentata anche la crisi degli anni ’70… e ho ancora molti amici e contatti…. e ti posso assicurare che ne hanno le scatole piene degli attuali governanti. Ma, in un certo senso, è come dici tu: si lamentano, sanno che la situazione e critica ma sono passivi perchè la maggior parte non è stata ancora toccata direttamente dall’evolversi della crisi e il sistema fiscale non li ha ancora toccati nel portafoglio.
In altre parole hanno paura, ma mentalmente e caratterialmente sono succubi degli eventi…

daino
Scritto il 19 Ottobre 2010 at 11:13

Allora: le trimestrali sono buone ma meno di quello che il mercato si aspettava: guardando i grandi marchi hanno valori inferiori rispetto al giorno prima della trimestra, jmp, ge, intel e, guardando l’after hour, anche ibm e apple. Bene citigroup e un’altra che non mi sovviene.
Anche l’economia americana, come più volte sottolineato da Bernanke, sta frenando.
Cmq, come ben sappiamo, il mercato azionario usa da metà agosto in poi è salito grazie alla svalutazione del dollaro dovuta all’attesa del QE 2.
La domanda è: perchè i mercati azionari dei paesi emergenti salgono?Le loro economie sono principalmente orientate all’export e quindi subiscono sia il rallentamento economico usa sia la svalutazione del dollaro. Ma allora cosa li spinge in su questi mercati?
La risposta è la correlazione con gli indici americani.
Quindi l’osservazione è: arriverà il giorno in cui assisteremo ad una scorrelazione fra i vari indici azionari delle diverse aree geografiche?

hironibiki
Scritto il 19 Ottobre 2010 at 11:16

Ho letto la piccola news apparsa su TGCOM: “Patto stabilità, intesa Ue su riforma
Tremonti soddisfatto, vince la linea soft”. Praticamente l’Europa ha accettato tutto quello che la Germania ha voluto. Massì dai così ora siamo tutti più tranquilli che chi sgarra con il debito non avrà più diritto al voto (se recidivo dicono, ma come si fa in 6 mesi di tempo a non essere più sovrastati dal debito?? Si usa la bacchetta magica??).
Pazzesco! E la cosa divertente è che Tremonti è felice e sereno tanto che ha detto “Habemus papam” quando hanno trovato l’accordo. Tutti felici e sereni insomma! Perchè invece di ricoprire quella carica non fà cabaret Tremonti?? :mrgreen:

http://www.tgcom.mediaset.it/economia/articoli/articolo493668.shtml

andrea.mensa
Scritto il 19 Ottobre 2010 at 11:43

daino,

una delle ragioni, e forse la maggiore è il trading fatto dalle banche americane, ch esi riforniscono di dollari e con essi vanno a comprare titoli di stato delle economie emergenti, le quali, essendo in espansione offrono tassi di interesse elevati.
essendo in espansione, hanno quindi anch emonete ch esi rafforzano per cui qualsiasi cosa acquistata in quei paesi , con soldi presi a tasso praticamente nullo, sono buoni investimenti.
questo afflusso di capitali, però, da parte dei paesi emergenti, non è visto di buon occhio, perchè provoca bolle.
se i capitali vengono investiti in produzioni, vanno bene, ma se gonfiano bolle immobiliari o azionarie, no, perchè danneggiano il paese stesso, oltre a spingere ad una ulteriore rivalutazione della loro moneta.
in particolare parliamo di america latina, brasile in primis, ma anche delle economie asiatiche.
spero sia tutto chiaro
ciao

Luke
Scritto il 19 Ottobre 2010 at 11:55

Scrivo qui perché l’altro post sembra troppo vecchio per ricevere risposte: guardando questo grafico

http://intermarketandmore.finanza.com/files/2010/10/Consumer-Metrics-GI-GDP-SPX.gif

come si spiega la mostruosa scorrelazione tra il growth index e il mercato azionario a partire dall’ultima parte del 2009?

    Scritto il 19 Ottobre 2010 at 12:18

    …a dir la verità volevo rispondere ma poi mi sono completamente dimetnicato!

    il consumenr metrix è veramente un interessante parametro di analisi.
    Il perchè della divergenza? Beh… se conosci questo blog la risposta viene da sè. Perchè mentre il CM rappresenta le realtà macro, il mercato assolutamente no. Lo ha ammesso persino la belva GS recentemente. Quindi? Mercati drogati da interventi di politica monetaria. Bolla speculativa. Non so se mi sono spiegato…

paolo41
Scritto il 19 Ottobre 2010 at 14:34

Certe esternazioni del nostro bravissimo Presidente Napolitano mi lasciano per lo meno perplesso…. l’ultima sulla riforma della scuola e delle università. Chi non può essere d’accordo che solo attraverso l’istruzione e la R&S abbiamo, come paese, la possibilità di investire sul nostro futuro? Siamo tutti sintonizzati su tale tema che solo ad affermarlo sembra di fare, ormai, retorica. Ma l’esternazione è zoppa se non aggiungo che occorre trovare le risorse necessarie tagliando le spese da altri settori pubblici e se non indico in quali settori.
Premesso che anche scuola e università hanno macroscopiche aree di sperpero (le ricerche sul comportamento delle asine mi fanno imbestialire!!!) e di possibilità implicita di contenimento dei costi, proprio oggi la Corte dei Conti ha affermato che non è possibile ridurre le tasse se non vengono ridotte le spese. Allora troviamoci d’accordo, perchè in un paese già sconquassato dalle liti dei politici, non possiamo permetterci messaggi contrastanti anche dalle istituzioni.

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