Va in pensione il CCT, nasce il CCTEu
CCTEu: un nuovo protagonista nel debito pubblico italico
Ormai è ufficiale,e viste anche le diverse richieste di delucidazione ricevute via email, preferisco scrivere due parole sul CCTEu e sulle sue caratteristiche. Innanzitutto cosa è, qual è il suo funzionamento e perché si passa al CCTEu.
Cosa è il CCTEu?
Il CCTEu è una nuova classe di titoli di stato a tasso variabile con cedola semestrale con un parametro diverso rispetto al CCT tradizionale. Infatti l’indicizzazione è pari all’Euribor 6 mesi (anziché la vecchia indicizzazione pari al tasso BOT + spread). Visto che i BOT sono ormai fuori moda (e fuori mercato) si è pensato di ridare appeal a titoli a tasso variabile con emissioni legate al parametro universalmente più utilizzato, ovvero i tassi interbancari, nella fattispecie appunto, l’Euribor 6 mesi.
Quali saranno le scadenze del CCTEu?
Poco cambierà tra il CCTEU e il CCT vecchio stile. Le emissioni resteranno a 7 anni, la cedola sarà sempre semestrale. Però attenzione. Non sono escluse emissioni “ad hoc” soprattutto se le esigenze del mercato fossero differenti, con scadenze più brevi.
Che ne sarà dei vecchi CCT?
In linea di massima tutto andrà avanti come prima. Però il Ministero del Tesoro darà la possibilità ai possessori di CCT di concambiarli con i neonati CCTEu. Piccola nota: il Tesoro garantisce comunque la liquidità sul mercato per i CCT che non venissero concambiati.
Ultime News
Lunedì scorso, il Tesoro ha affidato ad un pool di banche (Banca Imi, Bnp Paribas, Jp Morgan Securities, Monte dei Paschi di Siena capital services banca per le imprese, e Unicredit bank ) il mandato per il collocamento del primo CCTEu con scadenza 15/12/2015.
E attenzione, addirittura non si esclude un collocamento già nei prossimi giorni.
Conclusioni
In linea di massima possiamo dire che il neonato CCTEu manda definitivamente un parametro di indicizzazione obsoleto e inutilizzato dagli operatori, se non dal Tesoro per i CCT. Il che renderà anche più confrontabili i titoli di stato a tasso variabile italici, con quelli di altri emittenti internazionali.
Sulla convenienza, certo, l’Euribor a 6 mesi oggi è poca cosa ( 1.02%), certo è sempre meglio dell’Euribor 3 mesi (0.73%).
Mi sarei però aspettato di conoscere uno spread sul tasso, ovvero per esempio Euribor 6 mesi + 0.85, anche per rendere più adeguato al rischio paese l’emissione governativa.
La vera risposta però la dovrà dare l’insindacabile giudizio del mercato. Se l’accoglienza sarà tiepida, non escudo che il Tesoro sia “costretto” a migliorare il parametro, altrimenti si andrà avanti come da copione.
Personalmente lo considero un passo in avanti per il risparmiatore che, oggi, ha uno strumento in più garantito dallo Stato.
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STAY TUNED!
PS. ULTIM’ORA
Deciso dal Ministero collocamento CCTEu 15/12/2015 con tasso Euribor 6 mesi + circa 80 basis point.
DT
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