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Austerity: La regina è nuda
Il momento macroeconomico non è certamente dei migliori. Lasciando da parte la creatività e l’estro dei mercati finanziari, capaci di sorprendere con rally e rimbalzi tanto funambolici quanto improbabili e illogici, è noto a tutti che, in un modo o nell’altro, sta per aprirsi una nuova stagione nel nome dell’austerity. Molto verrà fatto nella bistrattata Grecia, molto occorrerà fare nel paese che rischia di essere “matato” dal toro del debito e della bolla immobiliare ovvero la Spagna, e come detto anche su questo blog, qualcosa occorrerà fare anche in Italia.
Ma soprattutto molto occorrerà fare nel mercato che oggi merita la tripla AAA delle società di rating, ma che molto probabilmente meriterebbe diverse A di meno…
Sto parlando del paese con il debito aggregato che nulla ha da invidiare all’innavicinabile Giappone, ovvero la Gran Bretagna.
Quanto dice il cancelliere Osborne è quantomeno….inquietante. «La Gran Bretagna corre verso la rovina, occorre un intervento senza precedenti per fare fronte ad una davvero drammatica situazione ed evitare il disastro». E a dirlo è il cancelliere in persona. Il giorno clou è domani. Giorno 22/06/2010. Finalmente verrà messo a nudo lo stato di salute dello Stato della Regina Elisabetta. E noi lo diciamo da tempo che la Regina è nuda.
Cosa mi incuriosisce in tutto questo? Il comportamento del mercato, quanto (molto probabilmente)verrà annunciato il piano di austerity più colossale che la Gran Bretagna possa ricordare. Un piano di austerity che toccherà tutti i settori, tutte le attività, tutti i cittadini, un restringimento della cinghia che comporterà (finalmente) una regolata allo smisurato stile di vita ultra indebitato del cittadino inglese, comportamento che già il cugino americano sta iniziando a sperimentare.
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