Alternative?

Scritto il alle 20:47 da ottofranz

Guest post by Ottofranz.

La domanda di Idleproc rimasta sul tavolo è importante e vorrei approfittare della tua vetrina per fornirvi una mia visione, ben sapendo quali siano le immani difficoltà da superare per raggiungere la meta.

(ma qual’era la domanda? Eccola!

Continuiamo con la demolizione totale del nostro sistema produttivo?
Con un ddl anticostituzionale, hanno creato le condizioni che la Banca d’Italia abbia “azionisti” della concorrenza?
Alternative?) n.d.r.

Parto da un semplice ragionamento .Paradossalmente proprio i nostri problemi possono in se racchiudere un vantaggio. Gli enormi sprechi e ruberie, nonostante i quali, per così tanti anni l’Italia è comunque progredita, ci dicono quali e quante siano le riserve a cui possiamo attingere e gli atout che ancora abbiamo in mano.
L’Italia ha bisogno di due cose che sembrano due ,ma sono in realtà un’unica cosa .
Uomini e speranze.

Si , l’Italia ha bisogno di speranza. Veder qualcuno che si affaccia alla ribalta dicendo banalmente le cose che tutti sappiamo, e che dimostri volontà e determinazione di apportare reali cambiamenti, vorrebbe dire cominciare col piede giusto.
Una gran parte di italiani da molto tempo sta facendo sacrifici ,ed è arrivato il momento di imporre sacrifici a tutta quell’altra parte che ancora oggi si ostina a non volerli fare.
Per fare questo ,lo Stato in primis deve cominciare a fare sacrifici, rinunciando a quelle tasse ormai insostenibili che bloccano tutto, avendo con tanti piccoli uno, il risultato che comunque ha necessità di ottenere per poter mandare avanti la baracca.
E veniamo alla domanda.

Alternative ?
“L’immagina… puoi di Clooney “o “il mai smettere di sognare” di Steve Jobs racchiudono in uno slogan il segreto del successo e immaginare di avere una bacchetta magica aiuta.
Partire dalla fine può essere un buon esercizio, perchè pensare al prodotto finito ci aiuta a capire quali sono gli ingredienti che mancano alla torta per essere apprezzabile.
Dicevamo di sognare
.Proviamo a farlo con due argomenti emblematici, io ne metto due , e visto che “immaginiamo” pensate voi a quanti altri possibili
Il primo, quello che per ovvi motivi sarebbe almeno sulla carta, con meno speranze Parliamo di automotive . Guardate quest’auto

In un momento assolutamente sfavorevole a questo tipo di industria , un progetto del genere che si avvantaggi di una motorizzazione mista, della tecnologia di cui si dispone (telecamere al posto degli specchi,tanto per stare nel pratico) con prezzi concorrenziali,potrebbe dire la sua sul mercato.
Certo ,una cosa così non si improvvisa e necessita di lunghe programmazioni.Sicuramente si , ma bisogna anche crederci ed aver i mezzi per crederci. Uno Stato che aiuti la ricerca in questo senso , abbassando tasse o fornendo incentivi e sostegno , con Aziende che facciano la loro parte, potrebbe fornire la spinta necessaria per rimettere in modo un meccanismo.
Minijobs , che alla fine potrebbero anche assomigliare molto in parallelo a quel reddito di cittadinanza che da qualche parte comincia a fare capolino,potrebbero dare ad un sacco di giovani ingegneri la famosa speranza e la motivazione per reinventarsi un ‘Italia che è stata , e che ancora in futuro potrebbe essere . Se non lo vuol fare un Marchionne qualunque , tanto meglio tanto peggio

Chissà quanti nuovi Horacio Pagani potenziali abbiamo in Italia


Altro argomento che mi è caro…la scuola
La coltivazione delle nuove generazioni come elemento fondante di una nuova società, che davvero perda le vecchie abitudini ed i vecchi schemi. Immaginate che tipo di volano potrebbe essere quello che mette in moto un meccanismo che funzioni per la scuola
Immaginiamo (,possiamo ricordate? lo dice Clooney ) di resettare e ripartire da zero ,facendolo con un format tecnologico uguale per tutti con programmi base che si occupino di tutte le materie ,musica e ginnastica comprese
Immaginiamo che la scuola debba insegnare a tutto tondo, in modo che poi a seconda della passione che sviluppa , il ragazzo abbia modo di buttarsi nell’argomento che gli pare più congeniale.
Con gradi di approfondimento e di difficoltà crescenti col salire dell’età. Gli insegnanti come tutor (minijobs) con il compito di osservare , approfondire ed aiutare gli studenti nelle scelte.
Scuola uguale per tutti con le stesse chanches iniziali e possibilità ,per chi si appassiona ad un argomento, di accelerare senza che questo causi danni ad altri o che la lentezza degli altri causi dannni a lui.
Con un metodo del genere sarebbe l’alunno stesso ad essere in linea temporale con l’apprendimento, in quanto avrebbe un percorso pianificato adeguato alle sue capacità senza che l’uno (il bravo) o l’altro ( il tardo)incidano sull’andamento generale della classe
Il vedere un documentario sulla Storia permette di immagazinare molto meglio le notizie, perchè il visivo ed il narrativo si completano aiutando la memoria.
Sono sempre stato convinto che l’intelligenza in se non esista così come ci viene spiegata e che alla base di tutto ci sia la memoria . Prendi un somaro che ricordi tutto, magari non diventerà un genio , ma di sicuro sarà meno somaro.
E pensate come ad esempio partendo dalla ginnastica si possa arrivare alla fisioterapia ed alla medicina . Si tratterebbe di poter fornire ai nostri figli un metodo nuovo per scegliere il proprio futuro arrivando a decisioni che siano frutto di esperienze maturate e di passioni nate dal percorso della conoscenza . .
Ora pensiamo a quanto una rivoluzione di questo genere inciderebbe nell’economia in termini di studi dei programmi, approvvigionameto dei mezzi audiovisivi e tecnologici ,corsi di formazione e quant’altro., ed a quale risultato finale in pochissimo tempo si potrebbe arrivare formando fin dalla scuola primaria giovani menti, in grado di apprendere giocando, due/ tre lingue base
Non impossibile pensare di poter arrivare entro i 18 anni con una formazione culturale di base solida e assolutamente competitiva con la globalizzazione che sarà sempre più il nemico/amico dei nostri figli ; al pari di una laurea universitaria ,ma con una marcia in più.
Per fare tutto questo lo Stato avrebbe però necessità di risorse Ed è qui che viene la parte centrale del ragionamento, e cioè quello che anela al cambio di mentalità
Ed ecco il “Perchè la scuola ” Per instillare nelle giovani menti quell’etica essenziale al funzionamento del buon vivere civile
Per riuscire nell’intento lo Stato può attingere dal MALE del DNA italiano
Il mafioso, il corrotto e il corruttore, l’evasore, ognuno con il suo carico d responsabilità fanno danno, ma un po’ con pene e sanzioni, un po’ con la deterrenza, un po’ con l’esempio della parte buona , si riuscirebbe a far stare in piedi la baracca
Purchè chi comanda capisca che solo con una bassa tassazione si può rimettere in moto un meccanismo che una volta avviato riporterà nelle sue casse, la benzina necessaria al sostegno dell’operazone. A questo dovrebbe servire l’indebitamento pubblico
Un cane che si cerca la coda.
Ma senza lo stop alle Mafie, alla burocrazia corrotta e contigua alle Mafie, ai clientelismi legati alle Mafie non si va da nessuna parte.
Un saluto a tutti
Ps Quando leggete mini-jobs ,palliativo al reddito di cittadinanza -. leggete anche aumento statistico dell’occupazione e spread che scende . Germania docet !

FRANCO (Ottofranz)

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6 commenti Commenta
idleproc
Scritto il 15 Dicembre 2013 at 23:27

Ho letto solo ora.
Bellissima auto, talmente bella da tenere in salotto e non sprecarla per strada ma IL MOTORE noi dobbiamo farci anche IL MOTORE.
Ciao, è ovvio che concordo con te ma… domani esprimo il mio punto di vista con calma.

gainhunter
Scritto il 16 Dicembre 2013 at 18:48

La corsa al ribasso degli stipendi in Germania ha funzionato:
– perchè è stata la prima
– perchè c’era domanda estera data da crescita economica + bolla del credito
– perchè dall’Est hanno importato manodopera a basso costo + cultura abituata a subire
– perchè la potente lobby dell’industria condiziona politica e sindacati
– perchè il basso debito pubblico consentiva un ulteriore indebitamento per finanziare i sussidi ai lavoratori dei minijobs
Anche ipotizzando di riuscire a introdurre qualcosa tipo i minijob e svalutare il lavoro senza causare rivolte, pensi che possa produrre qualche effetto positivo? Io sono quasi certo di no.

ottofranz
Scritto il 16 Dicembre 2013 at 19:17

gainhunter,

di corsaa acnch’io. Per ora ti rispondo solo dicendoti che dobbiamo inventarci il volano che dia l’abbrivio alla nave, creando i presupposti per la speranza.l

kry
Scritto il 17 Dicembre 2013 at 12:50

Alternative per una speranza? Per iniziare chi va all’estero per svenderci dovrebbe portare con sè i numeri della bilancia commerciale, troveremo che qualcuno abbasserebbe la cresta visto che anche se i dati sono inferiori ( quindi decrescita ) dipendiamo sempre meno dalla UE sia come import che export. Questo porterebbe i tassi sul nostro debito ad abbassarsi visto che la francia ( (con un deficit commerciale di 5 miliardi ) paga solo il 2,4 e a rivalutarsi i titoli di stato e di conseguenza a rendere migliori i bilanci delle nostre banche. Poi basterebbe tagliare realmente le spese statali anche solo del 1% e fare investimenti reali, concreti e necessari che producano risparmio futuro, basta con finanziamenti a fondo perduto in attività produttive che in futuro sono a rischio fallimento. Puntare sempre più sull’agricoltura e rivedere le quote latte con quote rapporto paese abitante. Si parla di 15/20 miliardi magari sono pochi ma più che sufficienti per cominciare qualcosa di nuovo, innovativo e magari virtuoso.

idleproc
Scritto il 17 Dicembre 2013 at 14:04

gainhunter,

Hai già risposto ma desideravo fare un commento più ampio e generale, non ne ho avuto il tempo.
La Germania con l’introduzione del marco a est “alla pari”, moneta molto più forte rispetto alla produttività media della Germania dell’est, ha anche demolito quello che c’era del sistema produttivo creando le condizioni perché si creasse un esercito di riserva molto vasto che ha aumentato la concorrenza sul mercato del lavoro dell’intera Germania.
Mutatis mutandis, è quello che hanno fatto i piemontesi col sud Italia e poi è continuata senza mai risolvere alla radice il problema che può essere fatto solo con una pianificazione nazionale senza l’intervento dei grandi gruppi che la deformerebbero in funzione dei loro interessi come è stato fatto finora e non solo al Sud. Personalmente dal poco che leggo sulla Germania e basandomi su alcune amicizie non ritengo che il problema sociale ed economico sia stato risolto.

ottofranz
Scritto il 17 Dicembre 2013 at 23:12

kry@finanza,

concordo.

In effetti è proprio questo il punto. In questo momento siamo piuttosto abbacchiati e sicuramente la voglia di intraprendere è demotivata.

Ma basterebbe un segnale, un solo segnale per far ricominciare il ciclo. Certamente con nuovi parametri che guardino al fatto che ,ci piaccia o no, viviamo in un mondo finito, e pensare di continuare a crescere come è stato fatto fin’ora non ha molto senso.

Però se lo Stato ,e per lui i nostri politici ,davvero mettessero mano a sprechi e ruberie credo o che potremmo stupire l’Europa.

Forse è anche per questo che ci hanno tenuto il cappio corto

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