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WALL STREET: the trend is your…obligation!
Ormai ci abbiamo fatto l’abitudine. Suonano i campanelli d’allame da più parti ma la tendenza della Borsa USA non si mette in discussione e malgrado tutto, continua la sua costante corsa al rialzo. Mettersi contro significa continuare a sfidare i mercati. E farsi del male (economico). [Guest post]
Cari amici, nella settimana appena trascorsa, dopo il meeting della FED, è stata la riforma fiscale di Trump, a catalizzare l’attenzione dei mercati finanziari internazionali. Riforma fiscale solo annunciata, ed ancora ben lungi dall’essere approvata, che ha però già trovato una favorevole accoglienza da parte degli investitori. In pratica i mercati sperano in una sorta di staffetta, un passaggio di testimone, tra la politica monetaria accomodante, che sta per finire, e l’inizio di una nuova politica fiscale espansiva. Passaggio di testimone non facile, ed affatto scontato, dato l’ingente debito pubblico Usa, già oggi, pari al 105 % del PIL.
L’annuncio della riforma fiscale ha comunque costituito una nuova iniezione di fiducia, e favorito un’altra settimana di moderato risk-on sullo scenario intermarket. In particolare, il dollaro index rimbalza sensibilmente, ed in una sola ottava guadagna circa l’1 %. Le commodities, invece, si mantengono più caute, in termini reali lievitano infatti di un modesto 0,5 %, insufficiente ad invertire il down-trend degli ultimi sei mesi, pari all’8 %.
Conseguenze più consistenti si sono invece manifestate nel mercato obbligazionario. I rendimenti dei bond decennali Usa crescono infatti di altri 7 bps, e risalgono sino a quota 2,33 %. I rendimenti a due anni invece crescono di 1 solo bps e raggiungono quota 1,47 %. La yield curve Usa risulta pertanto più inclinata di sette giorni orsono. I mercati azionari, infine, non si sono di certo lasciati pregare, ed hanno proseguito nella loro inarrestabile ascesa e stabilito nuovi record storici. In particolare il nostro benchmark azionario mondiale, l’S&P 500, lievita dello 0,68 % e raggiunge quota 2519,36 punti.
Ciò premesso, passo ad esaminare i nuovi dati del COT REPORT settimanale, pubblicati venerdì dalla CFTC (Commodity Futures Trading Commission), concernenti i valori aggregati dei Futures e delle Options su tutti gli indici azionari USA, che risultano essere i seguenti:
Commercial Traders : – 38.930
Large Traders : + 49.115
Small Traders : – 10.185
Trova, quindi, ancora conferma, la favorevole configurazione del mercato dei derivati azionari Usa, che accompagna ormai da 20 mesi, l’inarrestabile bull market dell’equity Usa, nonché del resto del mondo. In quest’ultima ottava registriamo variazioni, nelle posizioni dei diversi operatori, pari a soli 6.853 contratti. In particolare, i Commercial Traders, prendono atto che sul mercato non esistono particolari preoccupazioni, e lasciano fare. Vendono infatti l’intero lotto dei 6.853 contratti long, e consolidano la loro proverbiale posizione di copertura, Net Short. I Large Traders, invece, si confermano operatori trend following, acquistano infatti altri 4.082 contratti long, e rimpinguano la consistenza della loro, già ingente, posizione Net Long. Gli Small Traders, infine, acquistano anch’essi 2.771 contratti long, e riducono la loro insolita, ed ancora marcata, posizione Net Short. Le movimentazioni di quest’ultima ottava, limitate nella loro entità, ci dicono che, allo stato, sul mercato non esistono particolari preoccupazioni. La stagionalità, notoriamente sfavorevole, induce molti ad attendersi storni che giorno dopo giorno si rivelano, però, sempre più improbabili. Esiste, è vero , nelle attuali quotazioni una sopravvalutazione, da me stimata in circa l’8%, ma il sentiment particolarmente favorevole impedisce al momento qualsiasi ipotesi correttiva. In realtà, il mercato sembra addirittura più forte e solido di qualche settimana addietro. Oltre ai titoli bancari, favoriti dal rialzo dei tassi, sembrano infatti in netta ripresa anche i titoli petroliferi, per lungo tempo penalizzati dai bassi prezzi del petrolio. Ci sembra pertanto molto improbabile assistere a breve ad una correzione degli indici azionari Usa. Ancor più improbabile appare una correzione degli indici europei, visto che in Europa è ancora pienamente il auge il QE della BCE, ed il ciclo economico è ancora in una fase non matura.
Sulla base di tali considerazioni, mi sembra saggio, non porsi ulteriori domande, ed assecondare, finchè dura, questo interminabile, ed ormai storico, bull market dei mercati azionari, che in questi anni ci ha regalato molte soddisfazioni ed ottime performance.
Futuro prossimo che si prospetta, pertanto, ancora positivo per i corsi azionari, che cercherò, come sempre, di tradare con il mio originale trading system, fondato sullo sfruttamento e sulla valorizzazione dell’effetto “LONG TERM MOMENTUM“, descritto negli studi e nelle ricerche dei professori Jegadeesh e Titman, ed illustrati nel mio sito http://longtermmomentum.wordpress.com/. Da inizio dell’anno il mio portafoglio denominato “ Azioni Italia – LTM “, registra una performance positiva pari al + 19,11 %. Performance che premia la mia ottimistica view, inferiore, però, a quella realizzata dal Ftse All Share, pari, nel contempo, al + 19,53 %. Una sotto- performance lieve, dello 0,42 %, che non fa venir meno la fiducia nel nostro approccio operativo, che negli ultimi 4 anni ci ha regalato una sovra-performance media annua pari al 20,8 %. In perfetta coerenza con l’analisi sopra esposta, questa settimana, divento più ottimista ed audace, innalzo cioè dal 75 all’82,5 % le mie posizioni long e riduco, nel contempo, dal 25 al 17,5 % le mie posizioni short, assumendo di conseguenza una posizione Net Long pari al 65 % del mio portafoglio. Chi desiderasse approfondire e ricevere maggiori informazioni sul mio trading system e sulla composizione del portafoglio “ Azioni Italia – LTM “ può consultare, se vuole, direttamente il mio sito.
Vi ringrazio per la vostra stima e fiducia, ed auguro a TUTTI gli amici di Intermarketandmore buon trading.
Lukas
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Segnalo inoltre che i titoli Technology e Information technology sul mercato EUROPEO ,nello specifico DAX, sono in netta controtendenza ovvero oltre il canale delle resistenze segnalando la diversità di momentum tra i due mercati. Tali titoli si trovano in ipercomprato dopo una salita vertiginosa di oltre il 50% dal mese di agosto….ciò non vuol dire che sia un segnale di vendita…..
Uno sguardo alla stagionalità….
Dal punto di vista prettamente stagionale il mese corrente risulta essere di acquisto in quanto su un mercato rialzista, come quello attuale, ottobre e aprile tendono a scaricare gli eccessi…
Pertanto rimango ancora FLAT per i titoli Technology, Information technology , semiconductor , alternative energy e Financial…
Coerentemente come da report precedente la mia posizione risulta costituita da titoli Oil/Oil Service, Industrial, Biotechnology e Aerospace/Airline per una esposizione totale del 20%.
La mia impostazione è prevalentemente Growth , quindi attendo un ritracciamento dopo il raggiungimento di area 2.520/30.
Saluti.