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WALL STREET: ormai l’inefficacia della FED è evidente
GUEST POST – Wall Street e COT Report: Chart e analisi dei dati del CFTC secondo la personale visione di Lukas.
Cari amici, nella settimana successiva alle inattese e sorprendenti decisioni della FED circa l’integrale continuazione del programma di espansione monetaria, i mercati finanziari internazionali hanno vissuto giornate abbastanza tranquille ed interlocutorie, inficiate, solo sul finire della stessa, dai timori e dalle preoccupazioni sugli sviluppi imprevedibili dell’ennesima convulsione della saga politica italiana.
Lo scenario intermarket, ha registrato, infatti, solo una lieve ulteriore svalutazione dello 0,2 % delle quotazioni del dollaro Usa, accompagnata da un ulteriore lieve calo delle quotazioni delle commodities, diminuite in termini reali dello 0,43 %. I tassi d’interesse, vero obiettivo delle inattese decisioni della Fed, hanno invece coerentemente proseguito nell’inversione di rotta rispetto all’andamento rialzista degli ultimi mesi. In particolare, il rendimento del decennale Usa si è ulteriormente allontanato dalla preoccupante soglia del 3 %, registrando a fine settimana un tasso del 2,62 %. I mercati azionari, infine, hanno un po’ sbollito l’emotiva euforia seguita alle decisioni della Fed. Il nostro benchmark azionario di riferimento, l’S&P 500, ha registrato, infatti, uno storno dell’ 1,06 %, che lo riporta al livello di 10 settimane orsono, e ne conferma il suo recente andamento laterale, dopo mesi di sostenuti ed ininterrotti rialzi.
A mio avviso, anche le risultanze intermarket di quest’ultima settimana, testimoniano che la perdurante politica monetaria espansiva è divenuta progressivamente del tutto inefficace a stimolare una crescita sostenuta dell’economia reale, e contribuisce, forse, soltanto a calmierare i tassi d’interesse, ossia il costo del finanziamento delle enormi quantità di debito, sia pubblico che privato, ancora esistenti in gran parte delle economie mondiali, i quali, peraltro, lo rammento, erano già da anni orientati al ribasso, a causa del calo verticale del tasso di crescita delle principali economie occidentali. Non è, pertanto, a mio avviso, del tutto infondato il timore che, perdurando tale politica monetaria espansiva, si arrivi alla definitiva perdita del controllo sugli effetti della stessa, ossia che all’ acclarata inefficacia sull’economia reale, si associ l’effetto inflazionistico in essa naturalmente insito, e si conduca l’economia mondiale dall’attuale fase deflazionistica ad una situazione di stagflazione, ancor piu’ grave e devastante
Dopo tale premessa, passo ad esaminare i nuovi dati del COT REPORT settimanale, pubblicati venerdì dalla CFTC (Commodity Futures Trading Commission), concernenti i valori aggregati dei Futures e delle Options su tutti gli indici azionari USA, che risultano essere i seguenti:
Commercial Traders : – 108.483
Large Traders : + 67.987
Small Traders : + 40.496
Si conferma e si consolida, dunque, ulteriormente, la configurazione complessiva del Cot Report, in auge ormai da ben 14 mesi. Questa settimana, registriamo, infatti, ulteriori ingenti movimentazioni da parte dei diversi operatori, complessivamente pari a 28.592 contratti. In particolare, i Large Traders, acquistano, altri 15.327 contratti long, e riportano l’entità della loro ormai datata posizione Net Long a livelli nuovamente superiori alle sessantamila unità. Gli Small Traders, acquistano anch’essi ben 13.265 contratti long, e riportano, dopo molti mesi, la loro del tutto abituale posizione Net Long, al di sopra delle quarantamila unità. I Commercial Traders, per contro, rimpinguano di ben 28.592 contratti la loro già ingente posizione di copertura Net Short, riportandola nuovamente ad un livello estremo, superiore alle centomila unità Le suddette movimentazioni settimanali del mercato dei derivati azionari Usa, cosi come quelle della precedente settimana, perfettamente coerenti con le inattese decisioni assunte dalla Fed, allontanano, a mio avviso, l’ipotesi di un prossimo significativo storno dei listini azionari Usa, anche se ne lasciano presagire un deciso aumento in termini di volatilità, manifestatasi peraltro già in quest’ultima settimana.
Per quanto riguarda, infine, la mia operatività, attuata, da quest’anno, non tramite i direzionali ETF, bensì attraverso lo stock picking condotto sul listino azionario italiano, sulla base della strategia “ LONG TERM MOMENTUM “, scegliendo indici, settori e titoli che presentano le migliori performance degli ultimi 6-12 mesi, registro, dall’inizio dell’anno, un guadagno del 26,6 %, a fronte di un concomitante rialzo dell’indice FTSE ALL SHARE dell’ 8,8 %. Dunque una sovra-performance di 17,8 punti percentuali, in calo di un ulteriore 1 % rispetto a 7 giorni orsono. Le risultanze del check-up settimanale di borsa italiana, mi inducono, per questa settimana, che in Italia s’annuncia di passione, a modificare nuovamente il mio portafoglio titoli, costituito ora da 5 titoli del Ftse Mid-Cap, da 3 del Ftse Star e da 2 titoli del Ftse Mib, appartenenti tutti ai settori beni e servizi di consumo, industria, tecnologia e finanza..
Vi ringrazio, come sempre, per la vostra stima e fiducia, ed auguro a TUTTI gli amici di Intermarketandmore una serena e proficua settimana.
LUKAS
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“…si associ l’effetto inflazionistico in essa naturalmente insito, e si conduca l’economia mondiale dall’attuale fase deflazionistica ad una situazione di stagflazione, ancor piu’ grave e devastante…”
Ohi Ohi
se mi diventa pessimista anche il buon Lukas, vuol dire la correzzzzione e’ veramente alle porte
sono veramente dispiaciuto per l’effetto depressivo del mio post…..ma la colpa caro Lucianom non è mia….bensì di “mamma” Fed…..che non riuscendo piu’ a favorire la creazione di ricchezza reale……..ossia come diceva il buon Sraffa ” la produzione di merci a mezzo di merci “…..cerca di produrre almeno ricchezza virtuale…..tramite la crescita delle quotazioni di borsa
Caro Pinco, la Tua personale interpretazione del mio modesto pensiero….è del tutto priva di fondamento…..poichè al momento non intravvedo alcuna seria correzione o inversione alle porte…….solo in futuro…….se la situazione sfugge completamente di mano…..il tuo posizionamento short…..potrebbe produrre davvero buoni guadagni
Capisco perfettamente il tuo punto di vista, ma lasciami almeno sognare, chissà…. 😉 la borsa è imprevedibile
“A fine anno i mercati americani saranno lontani anni luce da dove stanno ora, cosa che noi umani non possiamo nemmeno immaginare, a meno che gli psicopatici dell’high frequency trading non facciano miracoli.”
Fonte:Icebergfinanza
Almeno qualcuno mi fa sognare….. 😉
Dai, allora facciamo il tifo per il buon Mazzalai… 😉
Il mio commento era ironico, avevo capito benissimo che non vedi nessuna correzione seria alle porte…vediamo che succede in autunno 😉
Caro Pinco, ti rammento che l’autunno è già iniziato da 10 giorni……..comunque ne restano ancora 80 di giornate in quest’autunno…….quindi mi raccomando non disperare 😉
Quando leggo il tuo post mi deprimo, a quando una fortissima discesa dello S&P, la speranza è l’ ultima a morire, spero tanto prima della fine dell’ anno quando avrei intenzione di mettermi long.