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WALL STREET: Large Traders con il cerino in mano!

Scritto il alle 16:28 da Lukas


Violentissima pressione ribassista. Anche i Commercials si ritrovano con una lettera inattaccabile. E i risparmiatori si trovano con loss senza precedenti. (Guest post)

Cari amici, dopo quest’ultima settimana, è del tutto evidente che stiamo vivendo una vicenda veramente eccezionale della nostra vita, sia personale che collettiva. Costretti a rimanere in casa, e ad non poter svolgere nessuna delle nostre abituali attività quotidiane. Si aspetta il bollettino giornaliero dei contagiati, sperando che presto si raggiunga il picco infettivo, ed inizi l’inversione. Una situazione davvero surreale ed inimmaginabile, che ha trovato, come ben sapete, immediati riflessi anche sui mercati finanziari internazionali. Anche in questo ambito, assistiamo a cose mai viste prima. Inutile, a mio avviso, cercarne un’immediata spiegazione. Anche il sistema finanziario è stato infatti infartuato dall’esplosione dei contagi da coronavirus. I mercati, assecondando la loro peculiare natura, cercano, molto scompostamente direi, di scontare in anticipo gli effetti, dell’imprevista ed incresciosa situazione, sull’economia reale. Ed è proprio l’economia reale che deve maggiormente preoccuparci. Nel 2008 la crisi partì dalla finanza, e successivamente ebbe pesantissime ricadute sull’economia reale. Oggi invece accade esattamente il contrario, la crisi investe infatti in primo luogo l’economia reale, con il blocco di gran parte delle attività produttive. Ma anche sulla finanza le conseguenze saranno pesantissime. Si rischia un vero e proprio reset. E non mi riferisco alle quotazioni azionarie. Penso piuttosto che i maggiori pericoli siano da ricercarsi nel settore obbligazionario. Questa crisi non potrà infatti essere affrontata con ulteriori allentamenti monetari, del tutto inefficaci, ma imporrà politiche fiscali ultra espansive. Insomma avremo un ulteriore espansione del debito pubblico. Ma per alcuni Paesi, tra cui l’Italia, questo è già a livelli insostenibili. I mercati, questo lo hanno già ben capito. In quest’ultima convulsa settimana, abbiamo, infatti, assistito ad un rialzo considerevole dei rendimenti, e ad un aumento degli spread. Aumenta, a mio avviso, il rischio d’insolvenza sia degli Stati che di molte imprese. Rialzi dei rendimenti, che giustifica anche il pesante storno subito, in settimana, dall’oro, altro che bene rifugio. Insomma il coronavirus potrebbe essere la miccia che innesca la deflagrazione di tanti problemi esistenti da anni, e mai voluti seriamente affrontare e risolvere.

Ciò detto, andiamo ad esaminare cosa ci indica, dopo quest’ultima sconvolgente settimana, lo scenario intermarket. Il dollar index è stato considerato dal mercato il vero e solo bene rifugio. Rimbalza infatti del 2,92 % e raggiunge quota 98,75. Le commodities, invece, continuano pesantemente a cedere,  – 4,85 % in termini reali. In particolare cede pesantemente il petrolio ( – 20,84 % ), dopo il mancato accordo tra OPEC e Russia sulla riduzione delle quote di produzione. Anche l’oro subisce un pesante storno, pari al -8,62 %. Negli ultimi 2 mesi il calo dei prezzi delle commodities sfiora il 18 % in termini reali. Un calo rilevante che rende sempre più probabile una recessione, soprattutto in Europa. Dal settore obbligazionario, giungono invece segnali alquanto contraddittori e preoccupanti. I rendimenti del bond decennale americano, infatti rimbalzano di 21 bps, e risalgono a quota 0,98 %. Il bond Usa a 2 anni, invece resta fermo a quota 0,51 %. L’inclinazione della yield curve americana si amplia pertanto sino a 47 bps, ma è vera gloria o l’aumento dei rendimenti ci indica, come già accennato, un aumento dei rischi d’insolvenza ? Il mercato azionario, infine, appare del tutto isterico, con inversioni quotidiane di enorme entità, e prive di logica apparente. Lo storno dei listini Usa sfiora comunque ormai il 20 %, e potrebbe in settimana formalizzare, dopo ben 11 anni, un nuovo bear market.

Tanto premesso, passo ad esaminare gli ultimi dati del COT REPORT settimanale, pubblicati venerdì sera dalla CFTC (Commodity Futures Trading Commission), concernenti i valori aggregati dei Futures e delle Options su tutti gli indici azionari USA, che risultano essere i seguenti:

Commercial Traders : – 10.352

Large Traders :  + 13.776

Small Traders : – 3.424

Cambia, pertanto, l’assetto del mercato dei derivati azionari Usa. Rispetto alla scorsa ottava, le variazioni, nelle posizioni dei vari operatori, sono state pari a 14.164 contratti. In particolare, gli Small Traders, cedono ben 11.780 contratti long, ed invertono la loro posizione, da Net Long a Net Short. I Large Traders, cedono anch’essi 2.384 contratti long, ma non invertono la loro precedente posizione, che resta Net Long. Sono gli unici ad esser rimasti con il cerino acceso in mano. Non una novità. Anche questa volta i Fondi d’Investimento pagheranno un duro prezzo. Ma la gente continua colpevolmente a fidarsi dei consulenti che glieli propinano, spesso in evidente conflitto d’interesse. I Commercial Traders, anche questa settimana, hanno cercato di arginare lo smottamento acquistando l’intero lotto dei 14.164 contratti long, ma anche per loro questa volta risulta davvero dura arginare l’ondata di vendite. Le movimentazioni di quest’ultima settimana, ci confermano che il SISTEMA è stato preso alla sprovvista, e sta cercando di porre quantomeno un argine. La nuova configurazione del Cot Report è storicamente una configurazione molto rialzista. Ma forse questa volta non basterà. Il vero segnale di ripresa dei mercati arriverà credo quando avremo una situazione opposta a quella attuale, ossia quando i poveri Fondi avranno venduto tutte le loro azioni e saranno passati in posizione Net Short. Solo allora la pressione ribassista si esaurirà ed i mercati registreranno il bottom definitivo e potranno ripartire. Insomma dovranno scontare credo ulteriori perdite. Io che passo, a torto, per un permabullish ho invece da sempre strutturato un sistema di trading molto prudente. Anche nei periodi di rialzo dei mercati il mio portafoglio contiene, infatti, una quota di posizioni short a copertura dei miei investimenti. L’investitore saggio deve infatti preoccuparsi di limitare unicamente le perdite, perché a produrre i guadagni ci penserà il mercato e non Lui. Questo assunto mi ha permesso di evitare lo storno del 20 % di fine 2018, e di non incorrere nelle angosce dell’attuale convulso down-trend. E ciò senza far nulla di particolarmente impegnativo. Nelle ultime 2 settimane ho solo innalzato la componente short del mio portafoglio, dal 15 al 55 %. Insomma mi sono messo alla finestra in attesa di capire quale sarà l’evolvere di una situazione del tutto nuova e dagli esiti ancora imprevedibili. .

View prudente ed attendista, che cercherò di tradare con il mio originale trading system, fondato sull’analisi del Cot Report, nonchè sulla valorizzazione dell’effetto “LONG TERM MOMENTUM“, descritto negli studi dei due professori Usa, Jegadeesh e Titman, ed illustrato nel mio sito https://longtermmomentum.wordpress.com/. In questo inizio, davvero tormentato, dell’anno 2020, il mio portafoglio, denominato “ AZIONI ITALIA – LTM “, registra un guadagno dello 0,51 %. Nel contempo, il nostro benchmark di riferimento, il Ftse All Share, ha subito una perdita del 32,05 %. Conseguita pertanto, sino ad ora, una sovra-performance del 32,56 %. Un risultato da annoverare nei miei annali di trader non professionista.  Rammento che nei precedenti 7 anni il mio trading system ha conseguito una sovra-performance media annua dell’ 8,7 %, e presenta un’equity line in progresso del 150 %. In coerenza con quanto sopra espresso, questa settimana muto solo leggermente l’assetto del mio portafoglio, riduco cioè dal 45 al 40 % le mie posizioni long, ed innalzo nel contempo dal 55 al 60 % le mie posizioni short, ossia assumo una limitata posizione Net Short, pari al 20 % del mio portafoglio. Chi desiderasse approfondire e ricevere maggiori informazioni sul mio trading system e sulla composizione del portafoglio “ AZIONI ITALIA – LTM “ può, se vuole, consultare direttamente il mio sito.

Vi ringrazio per la vostra stima e fiducia, ed auguro a TUTTI gli amici di intermarketandmore buon trading.

LUKAS

Questo post non è da considerare come un’offerta o una sollecitazione all’acquisto. Informati presso il tuo consulente di fiducia.
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