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WALL STREET: correzione chiamata a gran voce, ma…
Venti di guerra, tensioni internazionali, geopolitica che torna protagonista. Ma in realtà questa correzione sembra quasi spinta e sponsorizzata dalle “mani deboli”. La tendenza di lungo periodo non è intaccata. [Guest post]
Cari amici, nella settimana appena trascorsa, la ricomparsa del rischio geopolitico sulla scena mondiale ha indotto, inevitabilmente, nervosismo e volatilità su tutti i mercati finanziari internazionali. Auguriamoci che, anche questa volta, non si trascenda e ci si limiti a sterili ed insensate provocazioni verbali. Non si comprende peraltro quale sia il vero motivo del contendere tra la piccola Nord Corea e gli Usa. Sorge il dubbio che dietro tale improbabile confronto se ne nasconda un altro ben più corposo e pericoloso, ossia quello economico politico e militare tra Usa e Cina.
In ogni caso, per il momento, sullo scenario intermarket si registra un improvviso ed inevitabile Risk Off. In particolare, il dollaro Usa cede lo 0,5 % e riprende il suo down-trend, che dura ormai da ben 9 mesi, e che ha prodotto una svalutazione complessiva della valuta Usa pari a circa il 10 %. Le commodities, invece, appaiono dopo molti mesi stabili, anche se in quest’ultima settimana abbiamo assistito ad un inevitabile apprezzamento del bene rifugio per eccellenza, ossia dell’oro, che sfiora nuovamente i 1.300 dollari l’oncia. Effetti più consistenti si sono registrati sul mercato obbligazionario. Il rendimento sul bond decennale Usa arretra infatti di 8 bps e torna a quota 2,19 %. Arretrano comunque anche i rendimenti sulle scadenze più brevi, in particolare quello sui 2 anni torna a quota 1,30 %. L’inclinazione della yield curve Usa resta pertanto quasi immutata, e l’ipotesi di una nuova recessione dell’economia americana appare quindi ancora lontana ed improbabile. Segnalo altresi che, grazie al QE della BCE, tuttora in corso, l’inclinazione della yield curve dei Paesi Europei è maggiore di quella Usa, e ciò fa ben sperare per la crescita economica del Vecchio Continente. Il Risk Off si è, invece, materializzato con maggiore intensità ed evidenza sui mercati azionari. Il nostro benchmark azionario mondiale, l’S&P500, registra infatti la peggior performance degli ultimi 5 mesi e storna dell’1,43 %. Ancor maggiori, ossia tra il 2 ed il 3 %, le perdite registratesi su tutti i listini europei ed asiatici. Una correzione ordinata e non scomposta, peraltro attesa ed auspicata, dopo molti mesi di ininterrotti rialzi, che permette di eliminare qualche eccesso valutativo, e rivelarsi pertanto del tutto salutare.
Ciò premesso, passo ad esaminare i nuovi dati del COT REPORT settimanale, pubblicati venerdì dalla CFTC (Commodity Futures Trading Commission), concernenti i valori aggregati dei Futures e delle Options su tutti gli indici azionari USA, che risultano essere i seguenti:
Commercial Traders : – 22.824
Large Traders : + 36.254
Small Traders : – 13.430
Si riconferma quindi la favorevole configurazione del mercato dei derivati azionari Usa. Nell’ultima ottava registriamo, comunque, variazioni nelle posizioni dei diversi operatori, pari a 5.225 contratti. In particolare, i Large Traders cedono 1.064 contratti long, e riducono leggermente la consistenza della loro posizione Net Long. Gli Small Traders, invece, si dimostrano sempre più scettici e timorosi, cedono infatti altri 4.161 contratti long, e conducono la loro inconsueta posizione Net Short sui livelli più estremi degli ultimi anni. I Commercial Traders, anche questa settimana, sono quindi costretti ad acquistare l’intero lotto dei 5.225 contratti long, ed a ridurre ulteriormente la consistenza della loro abituale posizione di copertura, Net Short. Le movimentazioni di quest’ultima ottava, del tutto analoghe a quella precedente, ci segnalano che gli operatori più deboli sono alquanto preoccupati per i venti di guerra, e temono storni significativi dei valori azionari. A mio avviso, invece, trattasi di un pretesto per indurre una salutare correzione dei listini azionari, dopo mesi di ininterrotti rialzi.
Vedo comunque, nelle prossime settimane, una volatilità in aumento e non più sui livelli infimi degli ultimi mesi. La correzione, se si alimenterà, sarà comunque del tutto ordinata e circoscritta e non superiore al 4 – 5 % già auspicato i miei precedenti post. A livello intermarket non esistono infatti, allo stato, le premesse per una correzione di maggior entità e consistenza. Una correzione pertanto salutare, che consoliderà l’up trend di lungo periodo sull’equity Usa e mondiale, e che potrebbe costituire l’ennesima ottima occasione d’acquisto. (Buttate un occhio al VIDEO FREE di TRENDS di questa settimana! ndr)
Futuro prossimo che si prospetta, pertanto, temporaneamente incerto, che cercherò, come sempre, di tradare con il mio originale trading system, fondato sullo sfruttamento e sulla valorizzazione dell’effetto “LONG TERM MOMENTUM“, descritto negli studi e nelle ricerche dei professori Jegadeesh e Titman, ed illustrati nel mio sito http://longtermmomentum.wordpress.com/. Dall’inizio dell’anno il mio portafoglio denominato “ Azioni Italia – LTM “, registra una performance pari al + 11,47 %. Performance positiva e soddisfacente, ma ancora inferiore a quella realizzata dal Ftse All Share, pari, nel contempo, al + 12,61 %. Una sotto-performance dell’ 1,14 %, che segnala che, negli ultimi mesi, sul nostro listino l’effetto momentum ha alquanto latitato. Latitanza che si ritiene transitoria, e che non fa venir meno la fiducia nel nostro approccio operativo, che negli ultimi 4 anni ci ha regalato una sovra-performance media annua pari al 20,8 %. In coerenza con l’analisi di mercato esposta e con la mia view d’ordine generale, questa settimana, incremento leggermente dal 75 al 77,5 % le mie posizioni long e riduco dal 25 al 22,5 % le posizioni short, assumendo di conseguenza una posizione Net Long pari al 55 % del mio portafoglio. Chi desiderasse approfondire e ricevere maggiori informazioni sul mio trading system e sulla composizione del portafoglio “ Azioni Italia – LTM “ può consultare, se vuole, direttamente il mio sito.
Vi ringrazio per la vostra stima e fiducia, ed auguro a TUTTI gli amici di Intermarketandmore buon trading.
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Oggi borse forti, ma oro e yen sono sempre lì a dire che si ballerà, probabilmente.
Sai mi rilasso anch’io…….abito e vivo a 100 metri dal mare !!!
Lukas:
omnia_funds@finanza,Sai mi rilasso anch’io…….abito e vivo a 100 metri dal mare !!!
[paraculo] Hahahaahahahah
Sempre interessanti le tue analisi e un ringraziamento per essere presente anche in momenti dove la maggioranza è impegnata a rilassarsi. Veramente grazie.
Per quanto riguarda la posizione US EQUITY. .la mia posizione è Flat dalla prima settimana di agosto dopo aver raggiunto un ottimale prezzo/tempo.
Altra settimana setup è quella che stà per iniziare e prossima sarà intorno al 15 settembre. …troppo tempo e volumi mancanti per prendere decisioni…
Ritornando al mercato…noto la prima violazione del trend rialzista di breve…un mancato ritorno oltre 2.470 di SP prima e 2.490 poi sarà in primo segnale di indebolimento del trend e la successiva violazione di 2.435 darà il via alla prima correzione con approdo in area 2.360 vero spartiacque per la tenuta del rialzo di medio termine. Resto confidente nel 1_2_3 di Sperandeo e inizio di onda IV di elliott ribassista ….per ora e solo a livello puramente previsionale potrei identificare area 2.100 come livello conclusivo della correzione di onda IV…a cui dovrebbe seguire la V rialzista con obbiettivi ambiziosi…
La rottura dei massimi non pregiudicherebbe la tesi ribassista ma solo un estensione del rialzo leggermente sopra i 2.500 pt. Cosa che avrei preferito avvenisse già. …
Saluti…