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VERTICE FAO: UNA NOTA
Servirà? Non servirà? Chi lo sa…
Mi riallaccio a quanto detto e scritto in questo post datato 13 aprile 2008. Si parlava dell’agflazione e soprattutto dell’impatto che l’aumento del prezzo delle materie prime alimentari ha sul problema della fame del mondo.
Penso sia noto a tutti il fatto che propri in questi giorni, a Roma, si è discusso in un vertice proprio della Fao, di questo tremendo e sottovalutato problema. Il vertice delle Nazioni Unite sulla crisi alimentare preparerà oggi un piano per mettere in moto la macchina degli aiuti, ridurre le barriere al libero scambio e investire nel settore agricolo dei paesi più poveri nel tentativo di salvare quasi un miliardo di persone dalla fame. Ieri nel secondo giorno del summit che mira a disinnescare la crisi alimentare causata dall’impennata globale dei prezzi del cibo, il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon ha ricevuto una petizione raccolta online e firmata da oltre 300.000 persone, dove si richiedeva l’immediata azione al fine di risolvere la crisi alimentare globale mettendo a disposizione fondi di emergenza per evitare che la gente muoia di fame e abolendo i perversi incentivi per trasformare (le coltivazioni) di cibo in biocarburanti ed evitare le speculazioni finanziarie. Nelle parole di Ban è chiara l’intenzione di affrontare seriamente il problema e di condividere le responsabilità assumendo l’impegno politico fra gli stati membri per fare le giuste scelte e investire nel settore agricolo per gli anni a venire, anche perché il problema è bruciante.
Un progetto di investimenti
Per raggiungere questi fini, è stato presentato un progetto che assicurerà supporto tecnico per migliorare la gestione della terra e del sistema di irrigazione, l’accesso alle sementi e ai fertilizzanti, e per modernizzare le infrastrutture nelle zone dove ci sono le condizioni climatiche ottimali per coltivare. Ma non solo. C’ è stato forte consenso sul riconoscimento della necessità di ridurre le barriere doganali e i divieti di esportazioni, applicati da alcuni paesi nel tentativo di salvaguardare il mercato domestico dalla crisi alimentare globale.
Tante belle parole, ma ora bisogna passare ai fatti. E in questa fase di crisi globale, probabilmente sarà ancora più difficile. Non voglio dire altro, ma è mia intenzione cercare di sensibilizzare chi casualmente o abitualmente legge questo blog su un problema che sta assumendo dimensioni drammatiche. E non dimentichiamo mai, che la nostra vita non vale più di quella di un bambino africano dimenticato probabilmente non da Dio, ma sicuramente dagli uomini…
Scusate se l’articolo è poco coerente con le tematiche trattate solitamente nel bog, ma avevo piacere di essere nel mio piccolo, un Ambasciatore portatore di un messaggio che ritengo nobile e importantissimo.
STAY TUNED!
DT