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Tra fischi ed equità

Scritto il 26 Maggio 2010 alle 11:06 da Danilo DT

La giornata di oggi è veramente piena di impegni per il sottoscritto. Trovo un attimo solo per segnalare una cosa che da una parte mi dà tremendamente fastidio e dall’altra fotografa, ahimè, la mentalità della classe dirigente pubblica e del magna magna romano ( e non solo romano).

Come ben sapete ieri, il Ministro Tremonti ha proposto un taglio netto agli stipendi della pubblica amministrazione di “fascia alta”. Per la prima volta si va ad agire in modo chiaro e determinato su coloro che costano uno sproposito e che da sempre sono considerati “la casta privilegiata”, coloro che sono intoccabili e sempre tutelati.

Visto che la legge è uguale per tutti e visto che l’austerity colpirà tutti, è più che giusto un adeguamento anche per gli eletti.

E mi riferisco non solo ai dirigenti pubblici, ma anche alla classe politica in generale.
E’ impressionante e praticamente impossibile fare la conta del numero di cariche accumulate da alcuni soggetti e le somme percepite solo per motivi politici e non operativi (le famose poltrone che rappresentano un costo quasi mai ripagato con un effettivo interessamento operativo, anche perché dubito che in molti abbiano il dono dell’ubiquità).

Tornano a ieri, a seguito della proposta di Tremonti, sono seguiti manifestazioni con fischi ed urla. Evviva, miei cari lettori. Gli intoccabili sono stati toccati sul tasto economico. L’austerity deve colpire tutti, dal vertice della piramide fino al fondo, dove in genere arriva sempre, dove troviamo la povera gente che sempre paga e nulla può fare.
Più che mai questa volta, occorre equità: una manovra che non crei ulteriori squilibri. O, per lo meno, una manovra che cerchi almeno di limitarne gli effetti.

Scusate l’articolo un po’ inusuale, ma queste manifestazioni in piazza di una classe che da sempre ha fatto quello che ha voluto, mi ha infastidito non poco.

Stay tuned!

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