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THE BERNY BLACK HOLE
“The outlook for the economy has worsened in recent months, and the downside risks to growth have increased,” così parlò Bernanke ieri al Congresso.
Se devo essere sincero, ha detto assolutamente nulla di nuovo. Ha ammesso che l’outlook per l’economia USA è peggiorato, e staimo vivendo in un periodo di crescita debole. Bravo Bernie, non ce n’eravamo accorti! Sono attese per questa settimana delle proiezioni sui prossimi mesi, ma anche in quest’ambito non sono attese grosse sorprese positive. L’economia USA è malata e la FED cerca di curarla con l’unica medicina che possiede a questo punto, nel suo armadietto, la medicina del taglio tassi.
La situazione migliora nel secondo semestre?
Nel suo discorso ha continuato dicendo chje la situazione però dovrebbe essere molto migliore nel secondo semestre, ma… non si possono escludere ulteriori picchi negativi… Ma allora, siamo arrivati a toccare il fondo oppure no? La risposta è più semplice di quanto pensiate. La verità è che nessuno lo può dire. Ma solo il fatto che so no previste altre grasse svalutazioni per i subprime, possiamo ipotizzare che i tempi bui non siano finiti.
Io resto della mia opinione, meglio mantenere un profilo di prudenza, il rimbalzo di questi giorni potrebbe essere effimero, e non escludo addirittura che sia già terminato. Ma al momento mancano ancora dei tasselli, per poi poter dire fine al periodo nero. Perché di periodo nero dell’economia globale si tratta. Non voglio fare allarmismi, ma cerco solo di essere realistico. Stiamo pagando gli eccessi di anni e anni di politica monetaria non proprio da manuale, di una politica di controllo del sistema praticamente inesistente (per carità, super pignola sulle cose più futili, ma poi, quando si parla di controllare l’emissione e la gestione dei derivati, vengono a dirti che non ci avevano pensato oppure che non si sono trovati i giusti accordi), di una serie di speculazioni, molte delle quali non ancora terminate.
Target: secondo semestre
Io mi auguro solo che il mercato si depuri di tutte le grane nel primo semestre di questo difficile 2008, per poi ripartire e regalare qualche soddisfazione agli investitori nel secondo semestre. Anche perché, non dimentichiamolo, è atteso un pacchetto di ben 168 miliardi di dolari U$A che pioverà sui vari Mr. Smith e sulle loro aziende. E questo aiuto, intendiamoci bene, è da considerare uno sforzo molto importante a livello volumetrico dell’amministrazione Bush, che non sa più a che santo votarsi per tirare un po’ su l’economia. Da alcune parti ho letto commenti del tipo: ma allora, se arriverà il pacchetto fiscale, e i prezzi oggi scontano già uno scenario recessivo, perché non comprare già adesso, visto che la borsa anticipa? Io non sono d’accordo, proprio perché continua ad esserci annidato nell’economia globale il virus delle svalutazioni, che potrebbe portare alcune banche a dover dichiarare quantitativi di subprime ben maggiori di quanto noi oggi possiamo immaginare. Ma come dice un mio vecchio lettor, il tempo è galantuomo, o se preferite, i nodi verranno al pettine. Oppure, come si dice nei vigneti vicino a dove vivo, il buon vino col tempo matura. Bisogna saper aspettare. E allora, con pazienza e coscienza, aspetterò tempi migliori.