Super Wall Street, ma non tutti fanno festa

Scritto il alle 13:26 da Danilo DT

Ennesima seduta toro per la borsa USA con gli indici che ritoccano i massimi precedenti e S&P che torna a livello del 2000 (il che potrebbe essere un segnale da considerare con attenzione). Ma non tutti possono festeggiare l’evento: difatti chiedete a chi aveva puntato sul boom della net economy. E’ ancora lì, a leccarsi le ferite, nella speranza di recuperare quotazione stratosferiche che rimarranno ormai delle utopie. La old economy ha trionfato senza dubbio, le net economy ne è però uscita rinnovata e con delle prospettive che prima erano solo speranze, invece oggi sono tonnellate di $ di utili. Malgrado questo…vi espongo i miei dubbi:

1 – Che sia un doppio massimo? E chi lo sa, è presto per dirlo.
2 – E poi…venerdì abbiamo fatto il famoso movimento 13 del countdown Demarkiano. E vediamo se questi 2 elementi insieme avranno un impatto sul mercato.
3 – E poi, non so se avete avuto modo di leggere il rapporto della FOMC: ma siamo così sicuri che c’è da stare allegri? Si  continua a vedere una ripresa della crescita nella parte finale del 2007 e ritorno al potenziale nel 2008: i rischi verso il basso per la crescita sono “leggermente diminuiti”, anche se il FOMC riconosce che la correzione del settore immobiliare è più duratura di quanto previsto in precedenza. Sui prezzi, la banca centrale mantiene la previsione di un graduale calo, ma i rischi restano sempre verso l’alto e l’inflazione è ancora troppo elevata. I verbali registrano che le aspettative di inflazione sono aumentate, pur restando in un range relativamente ristretto. Inoltre, nonostante dati migliori a marzo “i membri pensavano che fosse appropriato segnalare che l’inflazione core rimane piuttosto elevata”. “Quasi tutti i partecipanti” continuavano a valutare l’inflazione core “spiacevolmente alta” e ritenevano cruciale “ulteriore moderazione”.  Il FOMC riconosce l’indebolimento della relazione fra crescita e mercato del lavoro nell’ultimo anno. Secondo il FOMC occorre trovare “un modo per riconciliare il rallentamenti  della crescita nell’ultimo anno con la performance relativamente forte del mercato del lavoro. Questa apparente tensione potrebbe in parte riflettere problemi sull’inflazione.  Il messaggio della Fed è che rimangono forti elementi di incertezza sullo scenario, con potenziali effetti sul ciclo di segno opposto: una correzione sul mercato immobiliare più profonda, ma anche pressioni inflazionistiche che, nonostante il rallentamento della crescita del PIL, non si riducono.
4 -E ancora, il Baltic Index. Ebbene si,  sta facendo sfaceli, o per meglio dire, li ha fatti, ma ora sta correggendo, quasi a voler anticiparci qualcosa. Una specie di frenata. Per carità, non ho mai parlato di inversione, ma di rallentamento.

Io sarò bastian contrario e continuo a dire che secondo me il mercato vede solo il bello e sottovaluta i rischi. Sicuramente mi sbaglio, ma dopo quanto ho visto in passato, mi sono abituato a stare con le orecchie dritte.

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