SOIA per diversificare, dieta e portafoglio
La produzione di soia è una delle vittime predestinate del mais energetico oltre che dalle solite avversità ambientali che funestano i raccolti di qualsiasi tipo.
E’ da anni che l’agroindustria destina il mais (corn) sempre più verso le biomasse da cui ricavare gas per biocarburanti e corrente elettrica. Pure in Italia s’è largamente consolidata questa nuova attività imprenditoriale grazie a generose incentivazioni statali senza le quali il processo di conversione da amido a energia risulterebbe totalmente antieconomico.
Fatto sta che le aree fertili non sono una risorsa del pianeta infinita, per aumentarle si dovrebbe deforestare (con ovvie ripercussioni sull’ecosistema locale e globale) e infatti così avviene, peccato che oltre al danno ambientale queste nuove aree coltivabili vengano ancora destinate al mais energetico quindi senza compensare la perdita delle “vecchie” aree sottratte all’alimentazione.
Visto che la popolazione mondiale è in continua crescita come pure l’obesità nei Paesi ricchi, si dovrebbe dedurre che gli agricoli per alimentazione nel lungo periodo sono destinati ad aumentare ineluttabilmente di prezzo per scarsità di offerta su cui periodicamente si innestano meccanismi speculativi (bolle). Ovvio che nei periodi di mezzo ci possono stare anche correzioni significative come nel caso della soia.
Dal grafico notiamo una lateralità di breve compresa fra 13 e 14,5 dollari (per bushel) e un raddoppio del prezzo negli ultimi sei anni (con tanto di bolla intermedia).
Borsa little Italy ci consente di operare con l’etc denominato “Etfs Soybeans” (isin GB00B15KY542) con sottostante lo specifico subindice Dow Jones UBS, e per questo le siamo riconoscenti.
Noto che questo etc è stato sufficientemente rappresentativo del future sino a fine 2009 dopodichè ha amplificato il rialzo come fosse a leva; ne prendo atto e considero altamente probabile che sia vero anche l’inverso: in questa fase potrebbe cioè amplificare le perdite. Infatti al momento la quotazione dell’etc si trova in downtrend di breve a correggere l’onda rialzista partita da metà 2008 mentre il future sta lateralizzando.
Operativamente
Non è da comprare subito per quanto detto sopra e quindi:
1. in caso di prosecuzione della discesa attendere un consolidamento che potrebbe non essere vicino; un primo timido acquisto in ottica di pac ragionato andrebbe fatto in area 14,2 e un nuovo acquisto più convinto in area 12,8
2. se invece si avesse a breve rottura di 15,80 allora si potrebbe fare subito un piccolo acquisto e procedere con ulteriori acquisti su rottura di resistenze significative. Ripeto: pac ragionato, col grafico davanti.
Le reportistiche specializzate in agricoli ci raccontano tantissime cose, talvolta in contraddizione e ci impediscono quindi di prendere decisioni autonome d’investimento. Fortunatamente abbiamo il grafico dei prezzi che è tutto quello che ci serve.
Buon appetito.
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ai big trader e al sistema va bene così
per loro i morti di fame non sono vittime ma funzionali a logiche di profitto e governo
proprio in questi giorni sto leggendo il “mondo nuovo” di Huxley…e direi che le “logiche di profitto e di governo” sono molto affini a quelle descritte nel libro…ma almeno il governo di huxley passava la ‘soma’ gratis…quelli reali fanno strapagare anche l’insipido tofu…
mmmmmmhhhh…soia…
PS: comunque affamare la gente per fare biocarburanti è veramente una cosa da Mr.Burns