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MERCATI ad un passo dai MASSIMI STORICI. E non sorprendiamoci.
La strada è segnata da tempo, ve ne parliamo da non so quanto, e la volontà del sistema è sempre più chiara. Tassi bassi per tempo indefinito, alla ricerca magari di un appiattimento generale dell’economia, ma pur sempre meglio di una recessione che andrebbe a mettere in crisi gli anelli più deboli, inondati dal debito.
E il giocattolino al momento regge, anche se non con tante perplessità.
Nel video TRENDS ripeto da mesi che nell’incongruenza dell’andamento macroeconomico globale, votato al rallentamento generale, un trend che continua a stupire positivamente non deve pregiudicare le nostre scelte di investimento.
Per quale motivo? Al momento sarebbe controproducente. Piuttosto liquidare e diminuire il rischio ma non mettersi short.
Seguire la tendenza, “the trend is your friend” anche se è palese che i mercati non possono proseguire con questi ritmi di crescita ancora a lungo.
Intanto però oggi:
a) ISM manifatturiero che rimbalza a marzo
b) La Cina dà chiari segni di risveglio
c) La curva dei tassi si irripidisce e il famoso differenziale tra i rendimenti a 3 mesi e a 10 anni torna ad impennarsi
Guardate questo grafico. E’ stato il marzo perfetto per il mercato obbligazionario.
Ma non solo per il mercato obbligazionario. Chi ha tenuto i nervi saldi con l’equity, si ritrova ad uno schioppo dai massimi storici.
Massimi storici in concomitanza di un evidente rallentamento globale. Straordinario no?
Grafico SP500 SPX by Tradingview
Si, straodinario, ma cosa è ordinario in questo mercato? Nulla. E allora abituiamoci al New Normal, ma stiamo con le antenne dritte, perché il meccanismo si può anche rompere, sia per un evento che per una presa di posizione di qualche “mano forte”. Proprio perchè, secondo me, in un mondo normale, i segnali sarebbero chiari.
Nel dubbio, rileggetevi questa mia frase e poi fate cosa…vi dice il vostro consulente di fiducia! 😀
Piuttosto liquidare e diminuire il rischio … (cit. mia)
STAY TUNED!
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Questo post non è da considerare come un’offerta o una sollecitazione all’acquisto. Informati presso il tuo consulente di fiducia.
NB: Attenzione! Leggi il disclaimer (a scanso di equivoci!)
Autore molto citato ma poi non letto, oppure non compreso, alla fine ognuno opera sognando una linea retta, la propria peraltro, non quella degli altri, chissà dove finiscono tutte queste linee rette !
“The inability to predict outliers implies the inability to predict the course of history”
“I know that history is going to be dominated by an improbable event, I just don’t know what that event will be.”
“The central idea of black swan is that: rare events cannot be estimated from empirical observation since they are rare”
Nassim Nicholas Taleb, The Black Swan: The Impact of the Highly Improbable
Ciao John Ludd.
” Il prossimo schock esogeno produrrà il necessario reset di questa immensa fake reality compreso ovviamente e in primis un forte ridimensionamento della popolazione e dell’età media.”.
Con questo fai riferimento al disastrato sistema pubblico pensionistico italiano o anche alla situazione di collasso del sistema pensionistico privato americano?
Ovvero tutto ciò che è naturalmente fondato sul debito?
Grazie. Un abbraccio!
ma che c’entra il sistema pensionistico italiano ? non è neppure tra quelli messi peggio per quanto impossibile sarà ricevere quel che si spera. In Africa la popolazione della Nigeria è 200 milioni e già oggi si scannano per le terre fertili, hanno una crescita della popolazione tale che i modelli demografici proiettano la popolazione nel 2080 a 800 milioni. In Niger uno stato molto più malmesso il tasso di natalità è sopra 5. La popolazione dell’Africa triplicherebbe in 50 anni. L’Egitto non ha più auto sufficienza alimentare. Il Pakistan è in gran parte inabitabile eppure sono 210 milioni e aumentano rapidamente. In Bagladesh invece è molto peggio, l’India è il paese del futuro solo per gli imbecilli di McKinsey, in realtà le falde idriche sono in avanzata fase di degrado (quelle del Bangladesh sono contaminate da arsenico). Il Messico esportava petrolio ora ne importa, l’Indonesia pure e sono più di 300 milioni. Qui l’età mediana è 44 anni, ci sono più ultrasessantenni che giovani sotto i 25 anni. Il modello demografico di Gefira proietta la popolazione indigena tedesca nel 2080 a meno di 30 milioni, gli italiani saranno meno di 20. Naturalmente i modelli demografici ufficiali mostrano dati diversi ma non lo sono, infatti ho scritto “popolazione indigena” non per caso. Un modello demografico quando può contare su dati di ingresso affidabili è praticamente infallibile a parità di condizioni, italiani, tedeschi etc…. sono molto sotto la soglia di rimpiazzo, turchi e africani molto sopra. Ma le condizioni cambiano quando non sono sostenibili, in Nigeria non saranno 800 milioni e la popolazione del Pakistan non crescerà, ma non perché smetteranno di fare figli. Carestie, pestilenze sono sempre stati i metodi naturali per ricondurre la popolazione al livello che il territorio può ospitare. Oggi il genere umano è come una colonia di batteri su un disco di Petri quando sta finendo lo zucchero, con buona pace di buonisti e altri strampalati che ancora non sanno che la terra ha una circonferenza di soli 40.000 km, per 2/3 è oceano mentre solo una piccola parte di quel resta è terreno arabile e tagliando le foreste si peggiora e basta perché il terreno liberato non ha i nutrienti necessari alla coltivazione intensiva. Per l’agricoltura industriale servono idrocarburi in grande quantità, il settore agricolo assorbe il 15% di tutto il petrolio consumato e la più importante invenzione di sempre, la reazione Haber/Bosh che consente di sintetizzare ammoniaca e quindi fertilizzanti chimici assorbe da sola i 4% di tutto il gas naturale. In Italia il terreno fertile pro/capite è tra i più bassi al mondo (0,11 ettari un campo di 33 metri di lato che produce 550 chili di cereali l’anno) eppure secondo gli economisti o i politici siamo troppo pochi, dobbiamo essere di più per produrre di più. Esiste gente più stupida ?
john_ludd@finanza:
Stessa politica monetaria ovunque a prescindere dal conflitto geopolitico in atto. Le banche centrali che sono un braccio del governo a partire dagli USA e non enti privati come asininamente (*) si pretende possono sostenere le banche commerciali molto a lungo e senza una crisi di queste l’economia galleggia. Quello che le banche centrali e/o le autorità politiche non possono fare e affrontare uno schock esogeno esattamente come in passato. Affermare che non si impara mai è ridicolmente falso, si impara eccome … ad affrontare la crisi precedente. Una crisi è per definizione un evento o un processo per il quale non si dispone di strumenti adatti. Quella del 2008 non è stata una crisi, ma un evento di insolvenza particolarmente acuta che è stato tamponato in breve tempo. Una crisi fortunatamente è evento raro, l’ultimo è stata la crisi petrolifera del 1973 in seguito alla quale TUTTI i portafogli tipici vennero azzerati in termini reali, i bond persero tutto il loro potere di acquisto e le azioni pure, si salvarono solo i beni reali in quanto la gente mangia pane e formaggio e non azioni e bond. Negli ultimi 40 anni il debito è salito a un ritmo 3 volte l’economia reale. Il debito è credito di qualcuno, il cosiddetto risparmio ovvero un consumo rimandato nel tempo nella convinzione che il potere di acquisto sia il medesimo di oggi o maggiore sebbene l’economia sia cresciuta a un tasso composto molte volte inferiore. Il prossimo schock esogeno produrrà il necessario reset di questa immensa fake reality compreso ovviamente e in primis un forte ridimensionamento della popolazione e dell’età media.(*) è vero invece che interessi privati occupano il governo ma santissima pazienza cosa c’è di diverso oggi rispetto ieri o l’altri ieri ? Il bene comune è il bene del più forte, oggi come ieri.
Direi che in queste poche frasi l’amico John ha sintetizzato il fenomeno che stiamo vivendo. E come dice lui, non si tratta di un semplice “post crisi subprime” ma di un cambiamento epocale in atto che per forza di cose, avrà ripercussioni nel lungo periodo. Pensate che sono qualche mese fa qualcuno mi scriveva che alla fine quando c’è un debitore c’è anche un creditore e per abbattere il debito basterebbe fare una “compensazione”.
Soluzione tanto banale quanto geniale se volete. O forse necessaria. Il problema sta nelle conseguenze nel sistema. E queste la gente le ignora. Ma il tempo è galantuomo. Le banche centrali con i governi (quelli che io definisco il sistema o “la mano invisibile” citando logiche di altri tempi [Smith]) faranno l’impossibile per tenere in piedi la baracca. E il fatto che sono tutte d’accordo dà loro maggior forza. Finchè sarà possibile.
john_ludd@finanza: Oggi il genere umano è come una colonia di batteri su un disco di Petri quando sta finendo lo zucchero
Questa me la devo segnare… 😀
Dici cose giuste. Che la gente non considera, in quanto troppo impegnata a seguire “il branco” e Barbara D’Urso (a livello di informazione, non so se rendo l’idea)
E’ presa direttamente dal libro di Geoffrey West, un distinto signore di 78 anni, fisico teorico, tra i fondatori del Santa Fe Institute On Complexity. Naturalmente ha molto più aplomb del sottoscritto e descrive la cosa in maniera più completa. La gente non legge, si limita a tweet e articoletti di 20 righe, se sono più lunghi perde la pazienza, vive con i tempi del trading online. C’è enorme differenza tra ieri e oggi. Un tempo chi era ignorante sapeva di esserlo e si comportava come tale cioè con prudenza, compensava l’impossibilità di comprendere il reale con un mix vincente di intuito, controllata paura e controllata iniziativa. Sono infatti le generazioni che hanno ereditato un mondo distrutto e lo hanno rifatto. Quella di oggi ha ereditato un lavoro già fatto ed essendo prevalentemente composta da imbecilli presuntuosi sia ai piani alti che a quelli bassi, si limita a proiettare all’infinito una crescita che LORO non hanno realizzato, costruita dai loro padri e nonni, molto più prudenti e tanto tanto meno presuntuosi.
*****Articolo e commenti davvero utili per una riflessione.
Grazie agli ottimi commentatori che hanno integrato il pensiero esposto nel post
NON PREOCCUPATEVI LA NATURA con la N maiuscola’ fara’ il suo corso, ma non sara’ cosi’ piacevole per chi vi assistera’ sara’ forse la 5 estinzione di massa da quando c’e vita sulla terra ma questa volta riguardera’ la razza DIs-umana.
che ne pensate dello SP500 sara’ un doppio max a 2930 destinato a rimanere nella storia ???…. oppure io ci vedo anche un ipotetico testa e spalla rialzista con una prima fare di prese profitto e poi una ripartenza con targhet (ipotetico) a 3500 punti…. che dite sto sognando??
Stessa politica monetaria ovunque a prescindere dal conflitto geopolitico in atto. Le banche centrali che sono un braccio del governo a partire dagli USA e non enti privati come asininamente (*) si pretende possono sostenere le banche commerciali molto a lungo e senza una crisi di queste l’economia galleggia. Quello che le banche centrali e/o le autorità politiche non possono fare e affrontare uno schock esogeno esattamente come in passato. Affermare che non si impara mai è ridicolmente falso, si impara eccome … ad affrontare la crisi precedente. Una crisi è per definizione un evento o un processo per il quale non si dispone di strumenti adatti. Quella del 2008 non è stata una crisi, ma un evento di insolvenza particolarmente acuta che è stato tamponato in breve tempo. Una crisi fortunatamente è evento raro, l’ultimo è stata la crisi petrolifera del 1973 in seguito alla quale TUTTI i portafogli tipici vennero azzerati in termini reali, i bond persero tutto il loro potere di acquisto e le azioni pure, si salvarono solo i beni reali in quanto la gente mangia pane e formaggio e non azioni e bond. Negli ultimi 40 anni il debito è salito a un ritmo 3 volte l’economia reale. Il debito è credito di qualcuno, il cosiddetto risparmio ovvero un consumo rimandato nel tempo nella convinzione che il potere di acquisto sia il medesimo di oggi o maggiore sebbene l’economia sia cresciuta a un tasso composto molte volte inferiore. Il prossimo schock esogeno produrrà il necessario reset di questa immensa fake reality compreso ovviamente e in primis un forte ridimensionamento della popolazione e dell’età media.
(*) è vero invece che interessi privati occupano il governo ma santissima pazienza cosa c’è di diverso oggi rispetto ieri o l’altri ieri ? Il bene comune è il bene del più forte, oggi come ieri.