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La luce (pasquale) in fondo al tunnel
Ammetto di essere a volte anche un po’ troppo critico sull’Italia e su quanto sta facendo il governo Renzi. Purtroppo cerco di attenermi alle cose che vedo e che sento. Poi, certo, siamo d’accordo che ci vuole del tempo. Intanto però mi sembra che di tempo se ne perda sempre tanto e che di risultati “forti” ce ne siano pochi. E ovviamente, in perfetto stile “politichese”, ti fanno figurare come enormi certe situazioni aopparentemente positive che forse dovrebbero essere analizzate da più angolature.
Negli ultimi giorni abbiamo parlato della disoccupazione italiana, in particolar modo sul mio canale Twitter (siete tutti invitati!) , abbiamo ragionato sulle solite inefficiente della giustizia, abbiamo provato a vedere l’Europa sotto punti di vista differenti. La grande ripresa, ahimè, latita di brutto e quel poco di buono che ci stiamo ritrovando tra le mani è legato a fattori esogeni e quindi non pe meriti nostri. In primis la debolezza del Dollaro che aiuta il nostro export, e poi la politica monetaria di Draghi che crea pur sempre ricchezza artificiali alimentando un pochino i consumi.
PIL a confronto: Italia vs Eurozona
Questo grafico illustra per l’ennesima volta il “gap” tra Italia ed Eurozona. Un gap che si sta drammaticamente allargando. Sono i numeri che parlano e non di certo Danilo DT, vi pare? Il fatto è che la macchina economica ITALIA non è ripartita e di certo non ripartirà facilmente, perché frenata da problematiche strutturati pesantissime. Ed ecco arrivare le conferme su questa questione.
Il fisco piange: il 50% degli italiani guadagna sotto i 16mila euro l’anno, mentre solamente il 5% guadagna più di 50mila euro. Questi sono alcuni fra i dati riportati di recente dal Ministero dell’Economia, sulla scorta dell’analisi delle dichiarazioni dei redditi 2013. Lo stesso Ministero dice che il reddito medio, confrontato con quello del 2012, è salito dell’1,5%. (…) (Source)
Se non salgono i redditi ed i salari la vedo dura… e difatti…
Al palo il reddito delle famiglie consumatrici, che nel 2014 è cresciuto appena dello 0,2%. L’ennesima fotografia dell’Istat a un economia ancora gravata dalla crisi. Tenuto conto dell’andamento dell’inflazione, il potere di acquisto dei nuclei è rimasto dunque sostanzialmente invariato. Nel quarto trimestre del 2014 è sceso dello 0,5% rispetto al trimestre precedente ed è aumentato dello 0,8% rispetto al quarto trimestre del 2013. Nel 2014 la propensione al risparmio è stata pari all’8,6%, con una diminuzione di 0,3 punti percentuali rispetto all’anno precedente. (Source)
Non salgono I redditi, diminuiscono i risparmi, scendono in consumi e…la pressione fiscale aumenta ancora.
Lo Stato risulta essere sempre più bisognoso di soldi, nonostante gli italiani siano già abbastanza tartassati economicamente. (…) Da una parte dunque la pressione fiscale, che negli ultimi mesi dell’anno scorso ha registrato un nuovo record, questo 50,3. Dall’altra c’è il rapporto deficit-Pil che è tornato sulla fatidica soglia del 3 percento, il limite imposto dal Patto di stabilità, prima di incorrere in eventuali procedure d’infrazione. Sono stati questi gli ultimi dati Istat, che hanno fotografato con precisione la situazione economica di un’Italia che stenta ancora ad uscire dalla crisi. Il principale ostacolo è proprio l’elevata tassazione sulle famiglie e sulle imprese, che impedisce il rilancio dei consumi. (Source)
Malgrado tutto c’è poi chi spreca parole di ottimismo. Ed è giusto che sia così altrimenti la “ruota dei consumi” non ripartirà mai.
Crisi, Mattarella vede la luce in fondo al tunnel. Ma basta con il rigore .Un’intervista ad ampio raggio al più importante quotidiano francese, Le Figaro, un po’ per presentarsi ai cugini d’Oltralpe ma soprattutto per spiegare alla vigilia del suo viaggio a Parigi il ruolo dell’Italia nel contrasto e nel superamento della crisi che da circa un decennio angoscia l’Europa. Affronta molti temi il presidente Sergio Mattarella: dal suo essere «persona normale» che cerca di «utilizzare i mezzi pubblici ogni qualvolta mi sarà possibile farlo», all’Isis, ormai «ad un passo dall’Europa», per sconfiggere il quale occorre sostenere l’azione dell’Onu e «coinvolgere non solo l’Europa, ma anche e soprattutto i Paesi arabi limitrofi», alla «lotta senza quartiere contro ogni forma di mafia e di prevaricazione». (Source)
Vedere la luce in fondo al tunnel non sempre è una cosa positiva. Bisogna sperare che la luce non sia un treno in arrivo…
Vabbè dai… mi fermo qui.
Cerchiamo tutti noi di ritrovare, in questi giorni di festa, la luce in fondo al tunnel del nostro cuore. Che queste giornate pasquali possano portare a voi e alle vostre famiglie tanta gioia e serenità.
Alla fine, qui trattiamo sempre di fumo, di finanza, di mercati finanziari. Le cose che contano sul serio sono poi alla fine, le persone che ami, i ricordi che lasci e quelli che ti porti dentro. Tutto il resto può fare da contorno e può aiutarci a vivere meglio.
Fate in modo che questa Pasqua sia speciale. E fate altrettanto per tutti i giorni della vostra vita.
Auguri a tutti voi ed ai vostri cari.
Diventare l’uomo più ricco del cimitero non ha importanza per me. Quello che conta sul serio è poter dire tutte le sere di avere fatto qualcosa di meraviglioso.
(Steve Jobs)
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“Le cose che contano sul serio sono poi alla fine, le persone che ami, i ricordi che lasci e quelli che ti porti dentro. Tutto il resto può fare da contorno e può aiutarci a vivere meglio.”
Bravo Dream…ricordatevi che davanti abbiamo qualcosa di inimmaginabile oggi. Ma questo non deve spaventarci. Anzi deve stimolarci per trovare una nuova via. Si chiama SPERANZA!
Prendete quello che vi circonda e fate di tutto per cercare di renderlo migliore.
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Ancora tanti tanti auguri
decisamente un bell’augurio pasquale il tuo, caro DT. Grazie per le profonde parole che , spero, in molti leggano.
Buona Pasqua a te ed ai collaboratori/lettori del blog.
a proposito di economia … affossata, vorrei apportare il mio piccolo es. pratico.
sull’autostrada mi-ve, la scorsa settimana nonché fine settimana, il traffico è stato incredibile sia di auto sia di mezzi pesanti. Sicuramente più di come era ultimamente.
Forse qualcosa si sta lentamente rimettendo in moto…. ?
Pianeta Italia – “reality” [2014]
Il tasso d’investimento delle Società N_O_N finanziarie è sceso al 19.8% – nel 2013 era al 20.3%.
ISTAT (Staff, de il), “Reddito e risparmio delle famiglie e profitti delle società – IV trimestre 2014” – 2 Aprile 2015
Differenza – Tassi di variazione congiunturali delle sue componenti (l Trimestre 2009 – IV Trimestre 2014, dati destagionalizzati)
https://twitter.com/_s_U_r_f_E_r_/status/583742167354576896
IN-SOMMA:
BASTA CON LE P_A:L_L_E R_E_N_Z_I:ANE E DEI S_U_O_I TANTI_ss_IMI L_E_CC_A:CULI (INETTI E SENZA ARTE, NE PARTE); NON SE NE PUO’ PROPRIO PIU’!
サーファー © Surfer [Il Mio CARO Amico A-ONE (ie Alberto Forchielli) direbbe: “fatti no pugnette”!]
Buona Pasqua a te Danilo, ai tuoi cari e anche a tutti i lettori del blog.
Nota personale: ricchezze virtuali un corno…sono entrato con la mia quota speculativa del portafoglio su CW a leva (fuzzy e Eurostoxx) sin da Novembre 2014…ingresso attorno ai 17 e sto insaccando a 65. 🙂
Naturalmente spendo e spando per alimentare l’economia reale.
Oltre a ricambiare una Buona Pasqua auguro un 130 con relativo spendo e spando per alimentare l’economia reale.
E come pensano di far salire i redditi se la loro politica fino ad ora è stata quella di tassare, tassare, tassare ed espropriare ulteriormente con provvedimenti e leggine di tributi locali in aumento fino anche al 500% rispetto agli anni passati?
Se subisco un’imposizione fiscale e contributiva, oltre a tributi locali spropositati, che mi privano del mio reddito fino al 65-70% (così non si può più parlare di doverosa e giusta partecipazione al mantenimento e funzionamento dello Stato), con la parte restante che ci faccio se non mangiare e vestirmi?
IL 90% del tessuto economico nazionale è costituito da micro e piccole imprese, che si vogliono sistematicamente cancellare (già lo abbiamo capito), “sottocapitalizzate” e quindi non adatte al mercato “mondiale”.
Ma il capitale a cosa serve? Ad essere preda del fisco grazie all’IRAP (tassazione in base a fattori produttivi che teoricamente dovrebbero produrre un reddito) e a garantire quell’intervento sociale a cui lo Stato ha arbitrariamente abdicato con ulteriori oneri per le imprese?
Come posso fare a dichiarare di più se non posso incassare di più (con i consumi di altri cittadini che acquistano i beni o servizi da me creati e venduti) e non posso generare utili aziendali, in modo da accantonare per investimenti, ma devo sistematicamente far ricorso al credito bancario (se passo test e fornisco garanzie in solido) e quindi generare altro debito per il normale funzionamento?
Aziende che chiudono perchè non più efficienti? Efficienti in base a cosa? Ad un costo del lavoro dell’operaio cinese o del programmatore indiano che fornisce outsourcing?
Vogliamo attrarre capitali stranieri per fare cosa? Per vendere industrie del calibro di Pirelli giù giù fino a realtà anche più piccole in modo da disfarsi della miriade di “incontrollabili” (anche politicamente) imprenditori e finalmente concentrarsi sulle sedi estere di quelle che saranno le nuove società risultanti da nuove aggregazioni?
(Pensate che una volta acquisito il know-how ed il controllo della produzione resteranno in questo stivale popolato da molti pagliacci e con un corpus giuridico kafkiano che sconfessa puntualmente la certezza di qualsiasi cosa?).
Caro DT, mi permetto di ribadire che possiamo buttare qualsiasi tipo di combustibile nel motore dell’economia italiana attuale, ma il risultato non cambierà: verrà bruciato e sprecato tutto immancabilmente perchè la struttura del motore, così come concepita e nella pratica gestita, non consente efficienza nelle prestazioni e soprattutto consuma troppo in termini di paragone con altri sistemi, con cui forzatamente ed inevitabilmente siamo in competizione.
Cosa potrebbe fare la politica per l’Italia?
Mettere in mano zappa e sementi ad almeno 2/3 dei suoi rappresentanti ed accoliti e mandarli a guadagnarsi veramente da vivere, ripulendo il Paese dal cancro che sono diventati con i loro falsi ideali che sono serviti solo a mangiare alle spalle di chi veramente produce.
Non è antipolitica, è la constatazione della realtà e con l’ottimismo (e con l’ufficiale che ti punta la pistola alla schiena, per motivarti…) puoi arrivare solo al filo spinato dove, immancabilmente, ti impallineranno.