E’ uno sporco lavoro, ma qualcuno lo deve pur fare
Dopo aver visto tanti alti e bassi, dovuti soprattutto alle parole, alle speranze, alle delusioni, alle aspettative mancate sulle parole di Mario Draghi, ci siamo ritrovati ieri con dei nuovi dati sulla disoccupazione USA che confermano la tendenza a cui ormai siamo abituati.
A settembre gli Stati Uniti hanno creato 248.000 posti di lavoro. Di conseguenza il tasso disoccupazione è sceso al 5,9%. Bisogna tornare al 2008 per ritrovarsi un tasso di disoccupazione così basso.
Tasso Disoccupazione USA: nuovo minimo
Inutile dirlo, il dato batte le attese degli analisti, e addirittura supera quelle che erano gli obiettivi della FED (6%).
Ma come ben sapete, una cosa è il tasso disoccupazione e un’altra è andare a contare CHI poi lavora. E difatti ecco che a compensazione di un dato sicuramente eccellente, ne troviamo un altro decisamente meno buono. Mi riferisco all’analisi del tasso di partecipazione alla forza lavoro, che è nuovamente calato, scendendo quindi al 62,7%, ovvero il livello più basso dal febbraio 1978.
Tasso partecipazione alla forza lavoro USA
Vi sentite confusi? Beh, allora mescoliamo i due dati e andiamo a vedere il rapporto tra i disoccupati di lungo periodo, quelli che ormai sono considerati cronici, e il tasso di disoccupazione. Come vedete dal grafico stanno comunque scendendo, segnale positivo in quanto in via TOTALMENTE TEORICA, questi disoccupati potrebbero anche rientrare nel mondo del lavoro.
La morale quindi è che, al momento, la giostra USA gira, e gira anche forte. E questa giostra è stata alimentata da denaro copioso uscito dalle casse della FED: ma questo si sa ormai molto bene.
Occhio però, ora viene il bello. La crescita ottenuta dall’economia USA è il successo dell’operato FED che ha raggiunto il suo obiettivo, che e poi anche il SUO mandato: ovvero monitorare e stimolare la crescita economica.
Ora però gli stimoli monetari sono terminati, e quindi inizia il difficile o se preferite il bello. Vale a dire: riuscirà Janet Yellen a mantenere una crescita tonica anche nei prossimi trimestri?
In realtà la stessa Yellen si è detto più volte preoccupata della situazione economia USA: beh, dovrebbe essere strana questa preoccupazione, visti i dati allucinanti che stanno uscendo anche dal punto di vista macro (come il dato ISM) che illustrano un economia comunque forte.
USA: ISM manifatturiero e non manifatturiero
I pensieri della Yellen sembrano suggerirci una cosa: proprio come nel 2008, non facciamoci prendere dagli entusiasmi. Allora la bolla era stata generata da Greenspan, e poi arrivò la crisi subprime.
Oggi difficilmente ci ritroveremo con uno scenario similare, la FED e le altre banche centrali hanno imparato e, in concerto coi le grandi banche, “difendono” il mercato da eventuali terremoti. Finchè ovviamente riusciranno a farlo.
Guardando in faccia i dati sul lavoro USA; è vero che nel complesso il dato risulta comunque positivo e che probabilmente molti “scoraggiati” potrebbero ricominciare a lavorare. Mail condizionale è d’obbligo. L’unica cosa che oggi rappresenta le realtà e che preoccupa non solo me ma anche la Yellen è proprio la percentuale di partecipazione al mondo del lavoro. Il grafico parla chiaro, al momento il trend non si interrompe e continua imperterrito.
Se andiamo avanti così…chi lavorerà ancora negli USA?
STAY TUNED!
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No DT, questo non è “sporco lavoro” questa è informazione ed anche di qualità !!! e lo è quando ti limiti ad analizzare dati veri con giudizi basati su di essi , e pur eprimendo solo e sempre una view negativa, vanno bene sono inconfutabili! li accetto ne prendo atto ( ma questa è una materia che ho imparato a conoscere da molto tempo grazie a te e principalmente ad un altro blogger ..) , e mi servono per fare valutazioni. Altra cosa è quando ti avventuri sulla base di pochissimi indizi a lanciare accuse … di omicidio volontario ….
” Vale a dire: riuscirà Janet Yellen a mantenere una crescita tonica anche nei prossimi trimestri? “. Il dollaro si sta rivalutando, le quotazioni delle materie prime es. petrolio e rame sono in diminuzione, siamo in capacità sovraproduttiva e sempre più automatizzata
la yellen ce la farà grazie al lavoro sporco di raccontare palle.
Anche i food stamps, se non erro, sono in aumento perciò non vorrei essere nei panni della Yellen, come farà ad alzare i tassi? A parte le parole, non esiste nessun segnale premonitore a meno che
l’ aumento dei tassi non incida sui bond a 10 e 30 year che già incorporano questo rialzo.