BUND

Scritto il alle 15:47 da gremlin

Su time frame intraday e con orizzonti temporali di brevissimo siamo autorizzati a considerare come “crollo” quello che sta succedendo da giovedì scorso, anche per la decorrelazione con t-note 10yr e azionario. Ma se guardiamo all’andamento prezzi di lungo periodo dovremmo essere tutti d’accordo che quello che sta succedendo ora è una normale correzione. Notare gli angoli di fibonacci.
Mi permetto di ricordare che i rendimenti sono anche funzione dei tassi di riferimento e che lo spread coi rendimenti offerti dai paesi europei più virtuosi (tripla A) puà discostarsi solo di pochi decimali.
La Francia è caso sotto esame in quanto mantiene la AAA solo per forti pressioni politiche dell’Eliseo, c’è in gioco la rielezione di Sarkozy.

Volendo scomodare l’analisi grafica per individuare dei livelli significativi di breve periodo ecco che l’area 134/132 offre un cluster supportivo non trascurabile. Col bund occorre però dare la massima importanza ai rendimenti offerti per fascia di prezzo. In questa fascia il rendimento si avvicina al 2,5% che per il mese di dicembre è da considerarsi invalicabile, salvo ufficializzare che anche la Germania non si merita la tripla A (come Francia) in quanto il suo rapporto debito/pil è largamente superiore a quello dichiarato. E l’allargamento dello spread col t-note 10 anni fin dove potrà spingersi? con quali riflessi sul cambio eurodollaro? in caso di distruzione dell’euro, quale valuta avrà la Germania? e i bund con quale valuta verranno rimborsati?
Un po’ presto per ritenere che il bund sia avviato a perdere lo status di bene rifugio, gli investitori vogliono che anche in questo momento la Germania paghi qualcosa di più come interessi, si tratta solo di negoziazione.
E se Draghi riducesse ancora i tassi?

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16 commenti Commenta
quacula
Scritto il 24 Novembre 2011 at 15:58

Ciao Gremlin,

tu sai qualcosa di più su questa storia del debito/pil della germania, che dovrebbe essere parechhio più alto di quello dichiarato? (vedi handelsblatt e die spiegel dell’altro giorno°

che c’é di vero? e si sa una misura di questa differenza? perché potrebbe essere l’elemento più che fa pendere la bilancia da una parte o dall’altra….

ciao e grazie per la bella analisi!

alfio200
Scritto il 24 Novembre 2011 at 16:07

“La Francia è caso sotto esame in quanto mantiene la AAA solo per forti pressioni politiche dell’Eliseo, c’è in gioco la rielezione di Sarkozy.”

E in più, si tiene il declassamento come asso nell manica nel caso vincesse Marine Le Pen. Scommettiamo che, in tal caso, la tripla A cadrebbe immediatamente “per colpa del partito xenofobo di Marine Le Pen”. Ve lo do 10 a 1. Nessuno scommette? 😀 😀 😀

Scritto il 24 Novembre 2011 at 16:46

quacula@finanza,

Ho chiesto lumi anche ad amici ma sembra siano solo stime senza fondamento ufficiale…. Poi chissà…

kry
Scritto il 24 Novembre 2011 at 17:24

alfio200@finanza,

Io accetto la scommessa. Concordo che i giornalisti sarebbero capaci di scrivere cosi,la mia impressione però e che succeda prima perchè non passa giorno che escono notizie che alla fine per messi male che siamo gli altri sono messi peggio di noi, vuoi perchè c’è chi trucca i debiti (prima Grecia ora forse la Germania) chi dovrà ricapitalizzare le banche,e chi( come il giappone)ha il rating sotto osservazione.
quacula@finanza,

Puoi trovare quello che ti interessa su icebergfinanza il blog attivo da un paio di gioni qui su finanza.com

anonimocds
Scritto il 24 Novembre 2011 at 17:41

alfio200@finanza: “La Francia è caso sotto esame in quanto mantiene la AAA solo per forti pressioni politiche dell’Eliseo, c’è in gioco la rielezione di Sarkozy.”E in più, si tiene il declassamento come asso nell manica nel caso vincesse Marine Le Pen. Scommettiamo che, in tal caso, la tripla A cadrebbe immediatamente “per colpa del partito xenofobo di Marine Le Pen”. Ve lo do 10 a 1. Nessuno scommette?

Alfr…alfio2000…io me la gioco: Marina Le Pen non vince. E non vince nemmen se la Francia perde la AAA: sono – ancora – un Paese civile.
1000 EURO ce li metto, te ne do’ 10.000 se Marina viene eletta E la Francia perde la Tripla A

me li paghi peró i 1000, mica li metti conto a Zeman!! 😀

anonimocds
Scritto il 24 Novembre 2011 at 17:45

quacula@finanza: Ciao Gremlin,tu sai qualcosa di più su questa storia del debito/pil della germania, che dovrebbe essere parechhio più alto di quello dichiarato? (vedi handelsblatt e die spiegel dell’altro giorno°che c’é di vero? e si sa una misura di questa differenza? perché potrebbe essere l’elemento più che fa pendere la bilancia da una parte o dall’altra….ciao e grazie per la bella analisi!

Direi anch’io che sono un po’ cifre buttate lá
stime a legislazione vigente, giá note peraltro
e pubblicate da tempo- specie SocGen con Dylan GRICE (strategist),
per fare solo un nome; ogni tanto le fa vedere, da almeno 2 anni

Ma i tedeschi han tanto grasso da togliere e tanto stato sociale da tagliare,
alla bisogna

Onestamente vorrei essere un cittadino tedesco, NON italiano…

Fester
Scritto il 24 Novembre 2011 at 18:05

Moto interessante Gramlin!
Il grafico di lungo direi che è veramente eloquente.

Giapponesizzazione? si andrà verso tassi tra l’1 e il 2%?

un saluto a tutti i lettori, al SID e ai guest writer. e’ sempre un piacere leggervi

Lukas
Scritto il 24 Novembre 2011 at 18:09

alfio200@finanza,

Marine Le Pen ha le stesse possibilità di vincere le elezioni di quelle della Lega Nord……cioè zero !!!……E se dovesse succedere l’impossibile i titoli dei rispettivi Paesi sarebbero subito declassati a Junk Bond…….Sai a differenza del 1945………per ripulire L’Europa da questi residuati fascitoidi…..non c’è piu’ bisogno di sbarchi in Sicilia ed in Normandia…..bastano ed avanzano le leve della Finanza moderna…..Zapatero, Papandreu…ed il duo Berlusconi-Bossi docet.

bonniedj
Scritto il 24 Novembre 2011 at 19:07

Ciao a tutti vi leggo da un bel po’ ma è la prima volta che scrivo, si in effetti secondo un ariticolo dello spiegel riportato da icebergfinanza(per chi non conoscesse ice è veramente un’ottimo sito) la Germania non contabilizzerebbe nel suo debito pubblico il debito della Kreditanstalt für Wiederaufbau che è ente simile alla nostra cassa depositi e prestiti . Se fosse vero il rapporto debito/ pil tedesco sarebbe ben più alto dell’attuale .

gainhunter
Scritto il 24 Novembre 2011 at 23:36

Ottimo, Gremlin! Analisi sempre preziose! 🙂
Sempre per spirito di confronto, questa è la mia view di lunghissimo periodo:

Canale molto ampio, 132 è un livello di supporto anche per me, mentre 140 è resistenza invalicabile.

Nel medio, la mia interpretazione della correlazione col Dax è questa (è ancora a livello sperimentale):

Ora che si sono quasi riallineati dopo il rialzo del dax di Ottobre, secondo me potrebbe riprendere la correlazione inversa: o il dax inverte e il bund continua la discesa (ma è sul supporto e c’è il discorso del rendimento), oppure il dax continua il trend ribassista e il bund rimbalza (ma non credo ritorni a 140).

gainhunter
Scritto il 24 Novembre 2011 at 23:48

quacula@finanza,

Secondo me i giornalisti molto spesso gonfiano le notizie, ma qualcosa di vero c’è.
La questione fondamentale è che non c’è una regola unica su cosa va incluso e cosa va escluso dal calcolo del debito pubblico (e la stessa cosa vale per il pil), ogni stato fa come vuole, sembra assurdo ma pare sia così…
L’esempio classico è la questione kfw / cassa depositi e prestiti: alla fine è solo una questione di scelte e convenzioni, o si includono entrambe o si escludono entrambe, quindi o il debito/pil italiano è al 120% e quello tedesco al 100% oppure quello italiano è al 100% e quello tedesco all’85%.
Per la questione delle pensioni e dei costi sociali calcolati da Handelsblatt bisogna vedere appunto se gli altri stati li includono o meno.
E lo stesso discorso vale per gli USA, che secondo alcune stime avrebbe un debito/pil pari al 120% e un deficit/pil oltre il 10%, secondo altre il debito/pil sarebbe al 140%.

gremlin
Scritto il 25 Novembre 2011 at 07:39

gainhunter,

😀
al ribasso possiamo usare l’aggettivo “invalicabile” se limitiamo l’outlook a periodi brevi, pochi mesi al massimo; con l’operatività in opzioni poi la previsione si riduce sempre a un mese secco giusto il tempo per lasciarle scadere
al rialzo invece non c’è analisi tecnica e fondamentale che tenga perchè se i big investors ritengono che il bund resti pur sempre un asset rifugio, in caso di GRANDE PANICO (es distruzione dell’euro o uscita della germania) compreranno a qualsiasi prezzo per PROTEGGERE il capitale dalla svalutazione incombente, al rialzo non c’è limite, e i bund verranno rimborsati in valuta tedesca
con questo scenario resta pur sempre più prudente investire senza pretesa di rendimento in CHF e GOLD, entrambi fisici

gremlin
Scritto il 25 Novembre 2011 at 07:39

Fester,

😀

gainhunter
Scritto il 25 Novembre 2011 at 18:52

gremlin,

Giusta osservazione, in caso di eventi di tale portata le conseguenze sono solo “intuibili”.
Oltre a CHF (attualmente agganciato all’euro), può essere un’idea andare su AUD e NZD, che sono “fuori dal mondo” e quindi ancora più immuni dall’eventuale tracollo europeo?

gremlin
Scritto il 25 Novembre 2011 at 18:55

gainhunter,

ok per AUD e NZD considera però che sono molto correlati all’azionario

gainhunter
Scritto il 25 Novembre 2011 at 20:58

gremlin,

Grazie! 🙂

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