BANCHE ITALIANE: mai fare i conti senza l’oste

Scritto il alle 09:30 da Danilo DT

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Siamo così sicuri che il clima sul sistema bancario italiano sia così “idilliaco”?
Ieri mattina, il ministro Padoan si è lasciato andare in dichiarazioni molto rassicuranti. Come sempre.

(…) Padoan spiega che le banche italiane non sono “in alcun modo” a rischio, “escono da tre anni di profonda recessione, l’hanno sormontata rafforzando il loro capitale proprio e diminuendo progressivamente i loro crediti in sofferenza. Il governo ha incitato le banche cooperative a trasformarsi in Spa e a consolidare i propri asset con i loro mezzi”. E aggiunge: “Questa fusione (tra Banco popolare e Bpm, ndr.) mostra con evidenza che il sistema bancario italiano è molto forte”. – (RAI) 

Non sto parlando di solidità. La solidità, in un modo o nell’altro si cerca di generarla con fusioni o operazioni di finanza straordinaria. Ma mi sto riferendo al “clima” sul settore.
In altri termini, mi sembra che si stia sottovalutando certi tipi di operazioni che si danno per scontate e che invece non lo sono per niente, proprio perché richiedono la compartecipazione degli investitori.
Un esempio su tutti è la Banca Popolare di Vicenza.
Il Financial Times ha messo in dubbio, nella giornata di ieri, la garanzia che Unicredit ha dato per il buon esito dell’aumento di capitale. Anzi, sembra che Unicredit abbia chiesto al Governo Italiano un sostegno visto che molto probabilmente dovrà accollarsi buona parte delle azioni date in sede di aumento di capitale. Certo è che, se Unicredit ritirasse la sua garanzia (cosa che sembra possa fare, appoggiandosi ad alcune clausole del contratto) , sarebbero problemi non da poco.
Inoltre, tanto per aumentare un po’ la suspence, gira voce che l’aumento non sarà di 1.5 ma di 2 miliardi di Euro. Dato questo che però deve essere confermato, visto che il roadshow è viene condotto basandosi sul primo importo.

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Danilo DT

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4 commenti Commenta
john_ludd
Scritto il 31 Marzo 2016 at 10:44

spiega al gentile pubblico perché qualcuno con disponibilità di contante (unica cosa preziosa) dovrebbe immolarla per una banca di periferia. C’è di più: nessuno (NESSUNO) oggi è disposto a sottoscrivere un aumento di capitale per qualsiasi (QUALSIASI) istituzione finanziaria tradizionale (banche e assicurazioni). Quelle che lo hanno fatto nel recente passato erano sistemiche e i denari arrivano perché DEVONO non perché esiste una diversa possibilità. E’ un settore morto, DEAD, che viene mantenuto in vita artificialmente ma che non avrà mai più un ritorno sul capitale (o anche solo ritorno DEL capitale) tale da giustificare un investimento a meno che avvenga per ragioni per l’appunto non finanziarie.

rubicon
Scritto il 31 Marzo 2016 at 11:46

@John_ludd – sante parole le Tue! Approvo in pieno le tue osservazioni ed infatti oggi gira voce che Unicredit vorrebbe posticipare l’aumento…. Poi, dal 1 gennaio vi è l’entrata di nuove regole internazionali, le solite, come l’IFRS9 che peserà sui bilanci delle banche.. pensa che si stima che il 17% dei crediti in bonis debba essere messo fra quelli deteriorati con accantonamenti di capitale e poi … insomma causa norme assurde, causa digitalizzazione il settore bancario è proprio in forte difficoltà… Mi viene in mente una frase di Bill Gates, “banking is necessary banks are not…..”

サーファー
Scritto il 31 Marzo 2016 at 15:17

… “Semplicemente un collage di attacchi al presidente della Banca popolare di Vicenza tratti da siti poco conosciuti e da settimanali dal taglio spesso scandalistico, nel senso di privilegiare le ipotesi ai fatti.

Non è ignoto che Zonin sia un mio grande, vero, amico e quindi potrei essere di parte, ma ne scrivo con lo scopo di andare al di là, raccontandola, della vicenda personale del presidente della Banca popolare e della banca stessa.” …

… “specialmente se si dimentica volutamente 20 e più anni di storia. Una storia di successo.” …

… “Basta parlare con un qualsiasi finanziere di vaglia per capire che il prossimo aumento di capitale, dopo la pulizie fatte rendendo evidenti le perdite, sarà un successo. Perché diversamente non sarebbe stato garantito dal consorzio costituito da Unicredit, che è ben conscio di quanti investitori istituzionali nazionali e internazionali correranno a sottoscriverlo.” …

… “La storia della Bpvi segna una svolta vera del sistema bancario” …

… “Provate a chiedere chi comanda oggi nelle banche? Una parola magica: la compliance. Chi la gestisce conta più dei ceo. Parola di molti ceo. Ma nessuno tiene conto che dalla crisi, epocale, si esce se si rimettono a pieno regime le banche.” …

P. Panerai (ItaliaOggi/MF Milano Finanza, ClassEditori: Editore, Azionista di riferimento, Vice Presidente ed Amministratore Delegato), “ORSI & TORI” – 10 Ottobre 2015

http://www.italiaoggi.it/giornali/dettaglio_giornali.asp?preview=false&accessMode=FA&id=2026152&codiciTestate=1&sez=giornali

Basta saperLo – (e) per non dimenticare mai (chi ha la memoria, naturalmente).

サーファー © Surfer [“I legami più profondi non sono fatti né di corde, né di nodi, eppure nessuno li scioglie” – 老子, LaoTze (IV a.C.)]

PORTELLO
Scritto il 31 Marzo 2016 at 17:38

Mi era preso un colpo… Surfer caro amico di Zonin… non avevo visto le virgolette…scusa
cmq dopo aver visto l’ assemblea dei soci ho capito che siamo veramente essere passivi in un sistema che succhia il sangue e ci mantiene in vita quanto basta
(a parte qualche risvegliato)
che schifo

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