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BANCHE CENTRALI: NO alla exit strategy, SI al totale controllo del sistema
Le previsioni vengono fatte per poi poter essere smentite. E soprattutto quando la confusione si fa sempre più forti, le previsioni prendono le sembianze di vere scommesse.
Guardate il momento attuale. Quali sono le certezze di cui disponiamo? Forse solo una. Che è tutto un gran caos.
OK, la FED sta ricominciando ad alzare i tassi di interesse. Complice anche la politica fiscale USA che dovrebbe contribuire ad un innalzamento dell’inflazione. Ma allo stesso tempo, diventa pericoloso per la FED stessa cominciare a “liberarsi” degli asset detenuti (leggasi US Treasury), in quanto in un quadro di tassi in rialzo, ben pochi sarebbero gli acquirenti e quindi, contribuirebbero ad ulteriori tensioni sul mondo obbligazionario.
E poi non c’è solo la FED: prendete la BCE o la BOJ. Secondo voi il percorso di exit strategy sarà così agevole? Inoltre, visto che il tono del debito aggregato non ha fatto che salire (approfittando dei bassi tassi di interesse) che succede se i tassi dovessero impennarsi?
Ve lo dico io, default a manetta, situazione finanziaria di molte aziende create col debito, che saltano come tappi di champagne Ma motivi per brindare, questa volta, non c’è ne sono.
Il quadro della debt deflation resta sempre possibile. Forse avremo qualche momento di inflazione più forte ma andiamoci cauti, non mi aspetto né iperinflazione e tantomeno vere exit strategy.
Anche perché, ne abbiamo parlato spesso, voi tutti sapete che la maggior parte della liquidità generata dalla banche centrali è finita in asset finanziari. Exit strategy significherebbe crollo dei mercati, soprattutto se tale operazione dovesse avvenire senza una certosina organizzazione.
E allora posso solo dire che condivido questo grafico. Somma i bilanci delle varie banche centrali (le quattro BC top, ovvero FED, BCE, BOJ e BOE) e prova a fare una proiezione in area 2020.
Risultato? Bilanci che smetteranno di crescere ma che non scenderanno, altrimenti bye bue finanza, bye bye economia di carta. Tutto crollerebbe con estrema facilità.
Mi hanno fatto sorridere alcune dichiarazioni delle ultime ore.
(…) per Parigi deve tornare il tempo della diplomazia. Emmanuel Macron vuole “lavorare seriamente” con la Russia per raggiungere “una soluzione politica”, ha fatto sapere l’Eliseo. (…) La premier britannica, Theresa May, ha voluto precisare che “si e’ trattato di un attacco limitato e mirato che non vuole far aumentare le tensioni nella regione e che fa il possibile per scongiurare la morte di civili”. Il governo di Downing Street ha poi informato con una nota stampa che l’intervento e’ da considerarsi “necessario, proporzionato e legalmente giustificabile”. [Source]
In altri termini, il sistema si sta muovendo cercando di dire che l’attaco è fine a se stesso e quindi non ce ne saranno altri.
(…)«Abbiamo comunicato ai russi che avremmo sorvolato lo spazio aereo siriano, senza indicare a quale scopo», spiega nella serata di venerdì il coordinatore delle Forze armate, generale Joseph Dunford. Ma è la mossa sufficiente a circoscrivere il blitz, militarmente e politicamente. (…) [Source]
Leggiamo tra le righe. Gli USA hanno avvertito la Russia prima dell’attacco, in modo tale da salvaguardare vite umane, ma a livello di immagine poter far bella figura, abbattendo un’area disabitata e probabilmente non utilizzata da tempo. Il grande teatrino continua, as usual, e noi fessi a crederci.
STAY TUNED!
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