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BALTIC DRY INDEX: ha ragione lui?
Lo abbiamo sempre definito come un “indice anticipatore”. Lo abbiamo sempre considerato come ottimo strumetno di analisi per capire lo stato della ripresa economica. Il Baltic Index, o Baltic Dry Index, è l’indice dei noli marittimi più conosciuto in assoluto. Come ho spiegato più volte nei passati post, analizzare il movimento delle merci è un dato molto importante, in quanto permette di capire se c’è richiesta di materie prime e se quindi cì dà la possibilità di rivedere la luce della ripresa economica. Il Baltic Index ha vissuto giornate di mostruosa volatilità.
Ma ora lo scenario trona a farsi molto interessante in quanto…qualcosa non torna…
Grafico del Baltic Index
Partiamo subito con un’analisi sommaria del Baltic Index. Beh… che dire?
In 6 mesi ha perso il 94 % (!!!), poi è rimbalzato di un 246% dai minimi per poi correggere, dai massimi periodali, di un 35% circa. Ovviamente tutto rientrerebbe nella logica di un asset molto volatile, e guardando poi la correlazione co nl’indice CRB bisogna ammettere che c’è sempre stata un certo legame.
Grafico sovrapposto
Ma guardiamo questo grafico sovrapposto dove troverete:
- L’indice settoriale delle materie prime SXPP
- l’indice CRB (CRY)
- il Dollar Index (DXY)
- il Baltic Index (BDIY)
- l’indice S&P 500 (SPX)
Possiamo notare che sia le commodity che gli indici settoriali si sono mossi a favore di una ripresa. Invece..il Baltic Index è stato protagonista di una forte correzione. Cosa potrebbe significare? Alcune società di shipping denunciano un nuovo calo drammatico dei noli. Ma allora questa ripresa è stato un abbaglio? Le nuove forti importazioni cinesi sono già scemate?
In un momento come quello attuale, dove di certezze ce ne sono ancora molto poche soprattutto in abito macroeconomico e di prospettive concrete di crescita, meglio continuare ad avere un profilo prudente.
STAY TUNED!
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