ANALISI CICLICA: Weekly Briefing

Scritto il alle 12:02 da

analisi_ciclica_borsa

Buongiorno a tutti.

Oggi ho nuovamente l’occasione di ospitare sulle pagine di questo blog l’amico Dj Spoore, il nostro specialista dell’analisi ciclica del mercato azionario, il quale “esagera” presentandoci un’ analisi ciclica assolutamente certosina e ricca di spunti interessanti.

Come sempre non voglio rubare altro tempo all’amico Dj Spoore e quindi vi lascio alla sua analisi ciclica ed ai suoi grafici.

Ovviamente DJ Spoore sarà lieto di commentare per voi e con voi, nell’area dedicata ai commenti, il suo ottimo lavoro.

Vai Dj Spoore!


NYC – MILANO: strutture cicliche a confronto

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Che il nostro FTSE-MIB non brilla di luce propria è cosa nota. Talvolta messo in disparte per dar risalto al nostro benchmark di riferimento l’S&P500. Stavolta però ho voluto dare un’occhiata (ciclica) all’indice nostrano per cercare risposte o comunque indizi per chiarire l’attuale posizione dei mercati.
Ho riscontrato un’importante osservazione di cui vi voglio rendere partecipi, in quanto mi ha dato modo di spostare un pochino l’ago della bilancia verso il secondo scenario prospettato nel precedente post di analisi ciclica.

Ricordando che nel grafico con le velocità centrate lo Spoore ha effettivamente avuto il taglio dell’asse dello “0” dal basso verso l’alto (cerchiato in bianco), il dubbio della ripartenza del ciclo intermedio c’è sempre stato.

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I motivi non ve li rielenco per non essere monotono e ripetitivo, l’osservazione a primo impatto è che il trend è fortemente rialzista, la durata ciclica è stata di 3 cicli T+2 a 32gg di media (oscillatore rosso) e 5 T+1 a 16gg di media (oscillatore verde). La durata complessiva è stata di 87gg. Guardando la struttura dell’FTSE-MIB invece riscontro questo particolare:

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Dopo l’ultima seduta c’è stato l’attraversamento dell’oscillatore nero dell’asse dello “0” (cerchiato in rosso) ma anche qui col beneficio del dubbio. A primo impatto (prima di andare a vedere i volumi) riscontro:

– il cerchio contrassegnato con la lettera A in cui non c’è stata rottura della MM semplice nera (rappresentativa dell’intermedio);
– il cerchio contrassegnato in B in cui è iniziata una rottura ma non significativa.

Per essere significativa, e determinare la fase ribassista di un ciclo rialzista, la rottura deve essere tipo quella contrassegnata nel cerchio con la lettera C.
Ciò che è veramente importante e di aiuto, a mio avviso, è la struttura ciclica dell’indice italiano. Guardiamo l’oscillatore verde (anch’esso basato su velocità centrate): ha suddiviso l’intermedio in un solfeggio a 6 tempi (che ho provveduto a numerare). E’ l’esempio più vicino in quanto lo scorso intermedio sembra il “frattale” di quello in corso. Ovviamente so che un esempio non è sufficiente, per cui ho provveduto a dare un’occhiata anche più indietro per verificare se questa struttura è per lo meno conservata.

Intermedio 28/10/2008 – 09/03/2009

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Ancora 6 tempi.

Intermedio 16/07/2008 – 28/10/2008 e intermedio 20/03/2008 – 16/07/2008

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Il primo 5 tempi e il precedente 6 tempi ancora.
Come possiamo giustificare quel 5 tempi? Semplicemente dalla teoria dei cicli un trend al ribasso tende a durare di meno viceversa un trend rialzista e comunque ricordiamo che stiamo parlando di borsa (tra l’altro quel periodo è stato caratterizzato da panic selling) non di un fenomeno naturale e regolare.
A cosa portano tutte queste considerazioni?
Portano ad ipotizzare con po’ più di obiettività e consapevolezza che il nostro FTSE-MIB è attualmente strutturato con buone probabilità da un intermedio “esarmonico” il quale è arrivato a battere il quinto esarmonico che sul modello previsionale battleplan corrisponde a:

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Il quale fitta molto più agevolmente rispetto allo Spoore che a questo punto è più probabile ipotizzare il secondo scenario a 3 T+2 (cicli a 32gg di media)

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Altra informazione sui volumi dell’ FTSE-MIB con l’A/D di L. Williams

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In nero i prezzi che salgono e in blu l’indicatore in divergenza ribassista rispetto ai primi non supportati dai volumi. Anche la configurazione dei volumi suggerisce distribuzione: il massimo del 20/10 superiore al massimo del 18/09 ha mostrato chiaramente volumi decrescenti. Per il momento non c’è spazio per short di medio-breve termine se non con operazioni di breve o brevissimo termine calibrate in intraday.
Continuerò in tutti i casi a monitorizzare l’andamento degli esarmonici del MIB e dei T+1 dell’S&P500 per un aggiornamento a breve della situazione ciclica.

STAY TUNED!

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