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VALUE TIME: quando il mercato inizia a scricchiolare
HOT: dopo il GROWTH ecco il VALUE, lo stile che nelle fasi di debolezza torna protagonista. Come quella attuale.
Sono stati gli anni dove i FANG o meglio ancora i “FAANG” (Facebook, Amazon, Apple, Netflix e Google Alphabet) hanno dominato i mercati. E tuttora il loro peso specifico negli indici è assolutamente determinante.
Quindi diventa normale che l’andamento dei FAANG tenda poi a condizionare l’andamento non solo dei titoli tecnologici ma di tutti i listini.
FAANG significa growth. Infatti le società che compongono questa specie di indice sono società con tassi di crescita enormi che, quindi, corrono come treni quando l’economia va a gonfie vele.
Ma quando l’economia rallenta, che succede? I FAANG sono ancora il “miglior investimento possibile”?
Come sempre, nessuno può prevedere il futuro e tantomeno il sottoscritto. Però qualche considerazione la possiamo fare. Innanzitutto il fatto che se il mercato “tira”, allora viva il growth. Ma se c’è puzza di frenata, allora forse è meglio cominciare a considerare il value, l’antagonista del growth che negli ultimi anni ha “deluso” proprio perché il mercato si è concentrato in modo importante soprattutto sul tech.
A dire il vero già il 2018 ci ha dato degli importanti segnali.
Si vede chiaramente che alcune delle aree considerate value e quindi più difensive del mercato, con pagamento tra l’altro di buoni dividendi, hanno tenuto ragionevolmente bene nel 2018. Ma voi direte: “potrebbe essere un caso”. E allora andiamo più a fondo. Prendiamo in esame otto momenti storici molto particolari, che hanno avuto come protagoniste grosse correzioni di mercato. Ecco quindi i settori che in queste fasi di mercato sono VINCENTI. Solo un’analisi statistica’ Forse molto, molto di più. Intanto pensateci su magari in fase di revisione di asset allocation.
STAY TUNED!
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