WALL STREET: continua la forza dei Commercial Traders

Scritto il alle 15:40 da Lukas

I dati non sono ancora perfettamente allineati a livello temporale, ma il COT Report non fa che confermare quanto abbiamo visto sui mercati. Settimana prossima torneremo alla normalità Intanto però andiamo a comprendere gli spunti dal CFTC.(Guest Post)

Cari amici, nella settimana appena trascorsa, i mercati finanziari internazionali non ci hanno fornito novità rilevanti circa le prospettive future dell’economia mondiale. Quest’ultima è ormai un decennio che vive in un ambiente tendenzialmente deflazionistico, combattuto con ogni mezzo, anche non convenzionale, da tutte le più importanti Banche Centrali. Intervento, quello delle autorità monetarie, ancor’oggi necessario per ravvivare una domanda aggregata tuttora debole e latente. Lo scorso anno ci ha provato la FED a rimuovere il sostegno monetario all’economia Usa, ma i mercati, come avete visto, hanno reagito in maniera estremamente negativa. Immaginate cosa potrebbe succedere se ci provasse la BCE o la BOJ.

Insomma, s’è capito che per ora non c’è via d’uscita e la politica monetaria accomodante deve ulteriormente, e necessariamente proseguire. Ciò rassicura non poco gli investitori. Non a caso, in questi primi 2 mesi del 2019, i mercati azionari globali hanno messo a segno una spettacolare inversione dei propri andamenti. Tutti i principali indici segnano infatti una performance positiva a doppia cifra. Un evento davvero raro in un lasso di tempo così breve. Nel frattempo, però, nulla è davvero cambiato nelle condizioni dell’economia reale. Permane infatti la situazione che ben conosciamo, ossia una crescita sostanzialmente debole dell’economia globale, con marcate differenze nei tassi di crescita tra diverse Aree e Paesi.

Ciò è confermato, peraltro, in maniera chiara ed evidente, dal più ampio, e generale, scenario intermarket. In particolare, il dollar index, dopo un periodo di particolare tonicità, segna qualche battuta d’arresto. Non è infatti più sorretto da aspettative di ulteriori rialzi dei tassi da parte della FED, oggi molto più cauta dello scorso anno. Le quotazioni delle commodities, dopo aver ripreso, in quest’inizio d’anno, vigore, hanno in quest’ultima ottava stornato dell’1,4 %, in termini reali. Uno storno, quest’ultimo, che conferma il quadro di una crescita debole dell’economia mondiale. Note positive sono, invece, giunte dai mercati obbligazionari. I rendimenti dei bond decennali americani sono infatti improvvisamente lievitati di 11 bps, e risaliti a quota 2,76 %. Lievitano di 6 bps anche i rendimenti dei bond a 2 anni, oggi a quota 2,56 %. L’inclinazione della yield curve Usa resta quindi ancora positiva, anzi il differenziale ( 10 – 2 ) s’accresce ed è oggi pari a 20 bps. Ciò allontana l’ipotesi di un arrivo imminente di una recessione per l’economia Usa. E questo non può non piacere ai mercati azionari.

Non a caso, il nostro benchmark azionario mondiale, l’S&P 500, questa settimana ha continuato la sua corsa ( + 0,39 % ) e quota oggi 2.803,69 punti, ossia l’11,84 % in più di quanto quotava a fine 2018.

Ciò premesso, passo ad esaminare gli ultimi dati del COT REPORT settimanale ( datati 19/02/2019 ), pubblicati venerdì sera dalla CFTC (Commodity Futures Trading Commission), concernenti i valori aggregati dei Futures e delle Options su tutti gli indici azionari USA, che risultano essere i seguenti:

Commercial Traders : + 26.546
Large Traders : – 15.706
Small Traders : – 10.840

https://finviz.com/futures_charts.ashx?p=d1&t=ES

Prosegue, dopo la pausa forzosa, causa shutdown, il recupero temporale delle pubblicazioni, ad opera della CFTC. L’ultimo report pubblicato è quello del 19/02/2019. A quella data, la situazione sul mercato dei derivati azionari risulta quella sopra esposta. Rispetto al precedente report, datato 05/02/2019, ci sono poche novità. Le variazioni nelle posizioni dei diversi operatori sono infatti pari a soli 4.534 contratti. In particolare, sono i Large Traders, ad aver acquistato l’intero lotto dei 4.534 contratti long. La loro posizione resta comunque Net Short.

I potenti Commercial Traders, cedono, invece un piccolo lotto di 507 contratti long, ma restano significativamente in posizione da Net Long. Gli Small Traders, infine, si confermano degli operatori contrarian, cedono infatti altri 4.027 contratti long, ed accrescono ulteriormente ed inopinatamente la loro posizione Net Short. Si conferma pertanto la configurazione, storicamente iper rialzista, del mercato dei derivati azionari Usa. Ciò spiega, purtroppo a posteriori, quanto accaduto in questi ultimi 2 mesi sui mercati primari. La prossima pubblicazione che commenteremo sarà quella del 05/03/2019. Finalmente riallineata temporalmente alla situazione corrente. Vedremo allora quale sarà la situazione. Per ora dobbiamo basarci su questi dati che confermano quanto detto 7 giorni orsono. Ossia che il mercato dei derivati azionari Usa è, già da 2 mesi, sotto il solido controllo delle MANI FORTI, e gli effetti sono quelli di sempre, ossia uno spettacolare ed imponente rialzo. Non credo che in due settimane la situazione muti radicalmente, al massimo potremmo trovarci di fronte ad un allentamento della forte presa delle Mani Forti, espressa in quest’ultimo Report. Nel frattempo ci sembra saggio mantenere sul mercato una posizione ancora Net Long.

Posizione rialzista che cercherò di tradare con il mio originale trading system, fondato sullo studio del Cot Report, nonchè sulla valorizzazione dell’effetto “LONG TERM MOMENTUM“, descritto negli studi e nelle ricerche dei due professori Usa, Jegadeesh e Titman, ed illustrati nel mio sito http://longtermmomentum.wordpress.com/. Nei primi 2 mesi dell’anno, il mio portafoglio, denominato “ AZIONI ITALIA – LTM “, registra una perdita del 4,16 %, causata dalla nostra posizione Net short d’inizio d’anno. Posizione errata, causata dal buio informativo della CFTC, il cui Cot Report ha segnalato, purtroppo a posteriori, un radicale cambiamento di sentiment e di scenario. Nel frattempo il nostro benchmark di riferimento, il Ftse All Share, ha conseguito un guadagno del 12,84 %. Conseguita pertanto una sotto- performance di ben 17 percentuali. Davvero un’anomalia ed un’eccezione per un portafoglio che nei precedenti 6 anni ha conseguito una sovra-performance media annua pari al 16,2 %. Sulla base di questa pregressa esperienza confido di recuperare, nei prossimi mesi, gran parte della defaillance accusata in questo difficile inizio d’anno. Rispetto alla scorsa settimana, modifico ulteriormente l’assetto del mio portafoglio, innalzo cioè dal 70 all’85 % le mie posizioni long, ed riduco, nel contempo, dal 30 al 15 % le mie posizioni short, ossia assumo una posizione rialzista, pari al 70 % del mio portafoglio. Chi desiderasse approfondire e ricevere maggiori informazioni sul mio trading system e sulla composizione del portafoglio “ Azioni Italia – LTM “ può consultare, se vuole, direttamente il mio sito.

Vi ringrazio per la vostra stima e fiducia, ed auguro a TUTTI gli amici di Intermarketandmore buon trading.

Lukas

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