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GRECIA: una promozione amara e relativa
Una notizia padroneggia su tutte oggi.
Il ritorno della Grecia nei “paesi che contano”. Infatti sembra sia finito per il paese ellenico, il periodo del purgatorio. O forse sarebbe meglio dire dell’inferno.
(…) L’Eurogruppo, dopo un interminabile negoziato chiuso nel cuore della notte, ha promosso per l’ultima (e decisiva volta) Atene. Il governo ellenico ha approvato tutte le 88 riforme necessarie a completare il terzo piano di aiuti dei creditori – hanno accertato i ministri delle finanze dell’Unione – e .la Ue sborserà quindi l’ultima tranche di prestiti pari a 15 miliardi. Non solo: Bruxelles, la Bce e l’Fmi hanno approvato (malgrado le resistenze della Germania) anche l’attesissimo taglio del debito elllenico, una zavorra vicina orma al 190% del pil, allungando di 10 anni le scadenze dei prestiti.
Le decisioni di oggi sono un successo per il premier Alexis Tsipras costretto ora a indossare (forse per la prima volta in vita sua) una cravatta, come aveva promesso di fare in caso di taglio del debito. (…) [Source]
Quindi è fatta, Atene saluta la Troika ed è fuori dalla crisi.
MA QUANDO MAI….
Tanto per cominciare la Grecia dovrà rendere conto MENSILMENTE all’UE sul suo operato, continuerà ad avere degli “Osservatori” in casa che quindi non comanderanno più direttamente ma indirettamente. E se si comporta bene, sono stati promessi ulteriori passi in avanti a livello di promozioni.
E allora diciamola nel modo giusto.
La Grecia continua ad essere nei suo carcere, gli hanno lasciato qualche permesso ma il monitoraggio è totale e se in futuro si comporterà bene, magari gli danno la libertà vigilata con riduzione della pena.
Ma siamo semplicemente passati dal 41/bis al carcere ordinario. Ma sempre di carcere si tratta.
La cosa che poi sorprende è che sarebbe stata concessa maggiore libertà in cambio di…ulteriore debito.
In passato già abbiamo visto come è andata a finire.
Alla fine bisogna tutelare gli interessi dei finanziatori e il finanziato finisce sul lastrico.
Insomma, mi sembra proprio l’ennesima propaganda per infilzare fiducia sul mercato e spingere gli investitori a ritornare in Grecia.
Un po’ come sta succedendo in Argentina.
Questo però non deve confonderci. Dire che il paese è fuori dalla crisi è un eufemismo.
Una slide semplice semplice per spiegarvi il fenomeno?
Banale ma realistico. Un paese che resterà schiavo di chi l’ha finanziato e di chi gli ha fatto rifinanziare e rinegoziare il debito SOLO a suo favore (ricordiamo infatti che l’haircut non ha interessato il debito verso le grandi istituzioni ma solo i piccoli risparmiatori).
Resta il solito dilemma.
La Grecia possiamo considerarlo un potenziale déjà vu che potrebbe riferirsi all’Italia in futuro?
Beh, intanto l’UE continua a definire l’operazione Grecia come un successo. Quindi un eccellente precedente da poter riproporre in futuro, in caso di necessità. Ed è palese che oggi, nell’occhio del mirino ‘è l’Italia.
Per evitarlo occorrerà un duro e lungo lavoro. A partire da una redistribuzione del reddito in una società tramite riforme economiche evitando di trasformare un potenziale investimento di oggi, in una fonte di costi per domani.
Ma non voglio essere un disco rotto. La strada per l’Italia è lunga e tortuosa. Ma questo lo sapevamo benissimo.
STAY TUNED!
….nel frattempo la Germania dal 2010 al 2017 si è beccata 2,9 miliardi di interessi…..