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REDDITO di CITTADINANZA: ecco come ti sistemo la famiglia

Scritto il alle 14:02 da Danilo DT

In questi giorni sui vari social media è un tam tam inarrestabile di bufale, di analisi, di studi e di molto altro ancora sul famigerato “reddito di cittadinanza”. Dire che non sia visto da tante persone come un sussidio necessario per poter avere una fonte di sussistenza (i “nuovi poveri”, soprattutto al Sud, sono saliti tantissimo) è un errore. E poi ovviamente c’è chi ne vuole approfittare… Ma si sa, siamo in Italia e la nostra fantasia è praticamente unica. Ma ne parliamo dopo. Intanto è già scattata la corsa alla ricerca del modulo per avere il reddito di cittadinanza, e molti centri CAF sono stati già fin da ora sommersi da richieste.

«Hanno vinto i 5 Stelle. Adesso dateci i moduli per fare domanda per ottenere il reddito di cittadinanza». È la richiesta che alcuni Caf si sono sentiti rivolgere lunedì mattina, a distanza di poche ore dalla chiusura delle urne. Una richiesta che ha colto di sorpresa gli operatori dei patronati. Sulle prime è sembrata una boutade, ma quando le richieste hanno cominciato a moltiplicarsi e a farsi insistenti, tutto è diventato amara realtà. «Non esistono moduli per tali richieste», le ovvie risposte degli operatori dei Caf. (…) Uno degli operatori dei Caf della cittadina pugliese ha raccontato come dopo la spiegazione ricevuta sull’impossibilità di avere un modulo per ottenere il reddito di cittadinanza diverse persone, non convinte, abbiano chiamato gli uffici comunali. La maggior parte delle telefonate ai Caf è stata effettuata da giovani, disoccupati e con titolo di studio non elevato. La protesta è stata scandita con frasi come «Ma l’ho sentito per televisione!». [Source

Disperati? Squali? Approfittatori? Tutto può essere, ma è chiaro che l’occasione è ghiotta.
Ma facciamo un po’ di chiarezza. Che cosa è il reddito di cittadinanza? Come funziona? Quali sono i requisiti necessari per averne diritto?
Partirei con una spiegazione grafica, credo la migliore per poter capire bene come funziona.

Partiamo dal nome: il reddito di cittadinanza (chiamato anche “reddito di base”, in inglese “basic income”) è un trasferimento monetario erogato dallo stato che viene ricevuto da tutti i cittadini, a prescindere da ogni altra considerazione. È un reddito, quindi, che spetta a qualcuno per il solo fatto di essere cittadino di un certo paese.

ATTENZIONE però.

Il M5S ha fatto una proposta che NON è esattamente da “reddito di cittadinanza” perché è condizionale. Infatti NON tutti possono avere il sussidio. Quindi distinguiamo bene le cose. E’ un reddito di cittadinanza “relativo”. E la tabella sopra lo dimostra. Infatti occorre:

• Essere maggiorenni
• Essere disoccupati
• Oppure, percepire un reddito da lavoro inferiore alla soglia di povertà
• Oppure, percepire una pensione inferiore alla soglia di povertà

Chi ha diritto al sussidio dovrà rispettare alcune regole per poter continuare a riceverlo.

• Iscriversi ai centri per l’impiego
• Accettare uno dei primi tre lavori che gli saranno eventualmente offerti
• Partecipare a progetti “utili per la collettività” organizzati a livello comunale per un massimo di 8 ore alla settimana
• Partecipare a corsi di riqualificazione e formazione (Source) 

Avete soddisfatto i requisiti sopra descritti, allora forse ne avrete diritto a questa sorta di “reddito minimo garantito” (non chiamiamolo reddito di cittadinanza).
Spero di avervi fatto un po’ di chiarezza.

A questo punto è facile pensare che, una volta messe in chiaro le regole, anche chi non ne ha diritto farà carte false per ottenere questo pseudo reddito di cittadinanza.
Ecco cosa mi gira un caro amico del blog, Andrea, proprio in merito a queste strategie di fantasia che già stanno nascendo per poter avere ciò di cui non si ha diritto.

Ho già sentito di incredibili strategie che molti starebbero studiando per poter avere diritto al fantomatico reddito di cittadinanza. Ecco una delle strategie più fantasiose che ho sentito.
Nucleo famigliare:

a) Marito e moglie si separano. Lui trasferisce la residenza alla casa al mare così fa nucleo famigliare a se
b) Sia lui che la moglie si licenziano mantenendo
però sia lui che la moglie il solo secondo lavoro in nero (che già fanno)
c) In casa hanno 2 figli maggiorenni che studiano, quindi fanno la divisione di nucleo familiare, sposta la residenza di entrambi dalle relative due suocere che sono libere (entrambe vivono presso altri parenti perché anziane)
d) A quel punto il reddito di cittadinanza andrebbe a tutti e 4, con il contributo del lavoro in nero che entrambi andrebbero a mantenere
e) La morale è banale: nessuno lavora (ufficialmente) ma quanto entra al mese è molto di più di quando si lavorava

Ok, dite che è solo fantasia? Può essere, ma quanti brogli e artifizi si faranno per poterne avere diritto, soprattutto in quelle aree più disastrate o dove, diciamo così, è meno presente lo Stato?
Pensateci.

STAY TUNED!

Danilo DT

(Clicca qui per ulteriori dettagli)

Questo post non è da considerare come un’offerta o una sollecitazione all’acquisto. Informati presso il tuo consulente di fiducia.
NB: Attenzione! Leggi il disclaimer (a scanso di equivoci!)

10 commenti Commenta
draziz
Scritto il 9 Marzo 2018 at 15:37

Bravo DT! Molto ben chiaro.

Nel nostro “splendido Paese” la popolazione in stato di povertà risulta assommi a circa il 10% del totale degli abitanti (tralasciamo le “nuove risorse”…).
Un applauso a tutti i Governi che si sono succeduti, succubi o meno della BCE alias Grosse Europe, perchè tale risultato non è stato prodotto in una volta sola.

Poi lo sanno anche i sassi: in mezzo ai bisognosi si trova immancabilmente qualche sciacallo, qualche pappone che si crede più furbo degli altri e sfrutta i lati oscuri delle normative.

Quindi, alla vigilia di quelle che possono apparire come promesse di trasformazione per il miglioramento dello stato sociale, mi viene da pensare che gli organi legislativi debbano essere molto ben preparati per scongiurare ogni (e ribadisco ogni) possibile abuso, che sarebbe sempre a carico della già sfruttata collettività.

Ma permettimi una domanda: per diversi decenni non c’è stata la “Cassa per il Mezzogiorno”?
A chi o a che cosa sono serviti tutti i miliardi trasferiti se la condizione di prostrazione è sempre la stessa?

ottofranz
Scritto il 9 Marzo 2018 at 15:55

Va beh ! A parte le battute su CAF e moduli Inps ormai archiviati come bufale ( non c ‘ e’ stato nessun assalto ed il sindaco PD che aveva rilanciato la favoletta si e’ anche beccato la giusta reprimenda), i M5s ha avuto a mio avviso il merito di gettare il sasso nello stagno . IL rdc o rdi o come vogliamo chiamarlo e’ gia’ operativo mi pare di aver capito in altri stati. Non ho approfondito. Ma non e’ questo il punto. Qui si tratta di una proposta che andra’ concertata e discussa , rendendola nel caso attuabile. Questa e’ la Politica allo Stato puro. Esempio perfetto. Se il M5s riuscira’ a trascinarr gli altri su questo terreno gia’ avta’ fatto la differenza. Invece vorrei che un giorno o l’ altro facessi un bel post sulle Monete Complementari a tasso negativo, visto che il problema e’ sempre il solito. Qualsiasi idea deve essere finanziabile. E le MCTN sarebbero il mezzo che finalmente farebbe funzionare euro ed economie degli Stati. Forza! E adesso vai a lavura’ ! 🙂

kry
Scritto il 9 Marzo 2018 at 17:41

… e le 2 suocere rinuncerebbero al loro reddito di cittadinanza per i nipoti?
… e il coniuge che trasferisce la residenza come fa a fare le 2 ore al giorno di corso di formazione e 8 settimanali al comune?
… e per i laureati dovrebbe essere la stessa cosa.

l1uk3
Scritto il 9 Marzo 2018 at 21:46

Alcune precisazioni.
1) il rdc non sarebbe solo per gli italiani. Per normativa UE non puoi escludere né i cittadini europei né gli extracomunitari con permesso di soggiorno (e addirittura quelli in attesa di riconoscimento d’asilo, praticamente tutti quelli ospitati nei vari centri che si beccherebbero rdc più vitto e alloggio pagato con i 35 euro che vanno alla coop)
2) sei fisicamente abile? facile pensare che nel paese dove aumentano le pensioni d’invalidità, molti non saranno abili al lavoro
3) si perde il diritto se si rifiuta 3 volte un lavoro consono alle proprie capacità e studi. Facile capire come sia facile aggirare la norma. Del resto, come determini se il lavoro è consono alle tue capacità (facile capire che ci saranno ricorsi vinti). Inoltre ci si dimentica che oggi il lavoro non passa più per i centri dell’impiego. In pratica pochissime richieste di lavoro tramite questi centri si tramutano nel fatto che nessuno riceve richieste da rifiutare
4) quali corsi di formazione? avresti circa 10 milioni di persone in fila, altro costo spropositato
5) lavoro in comune. oggi abbiamo già l’esperienza dei lavori socialmente utili a Napoli e altri comuni. Alla fine non fanno nulla perché il comune non si organizza, inoltre se dai lavoro devi pagare gli strumenti e assicurare i lavoratori. Altri costi che i comuni non si sobbarcherebbero
6) le richieste di rdc non sono bufale, come verificato oggi. E’ normale, ho visto più volte che a fronte di notizie su giornali o Internet che riportano semplici proposte del governo, la gente non capisce la differenza fra proposta e legge.
7) In conclusione occorrerebbe anzitutto dire che il rdc va a sostituire tutta una serie di benefici sociali come disoccupazione, cassa integrazione, detrazioni fiscali. Ma soprattutto che è, soprattutto nel nostro paese, soprattutto al sud, un chiaro incentivo al lavoro illegale. Al di là dell’esempio riportato infatti, per quale motivo i tanti che lavorano in nero dovrebbero regolarizzarsi quando così facendo perderebbero il rdc oltre ai tanti benefit dati a chi non ha redditi dichiarati?

kociss01
Scritto il 10 Marzo 2018 at 10:59

Italia = PAESE DEI BALOCCHI (evidentemente molti non hanno letto pinocchio da piccoli e hanno votato senza sapere come va a finire….)https://talks.money.it/…/reddito-di-cittadinanza…/31772

perplessa
Scritto il 11 Marzo 2018 at 09:47

siccome ho letto varie divulgazioni contrastanti fra di loro sul reddito di cittadinanza, per tagliare la testa al toro un paio di gg fa sono andata a cercarmi il testo depositato sul sito del senato. è molto lungo, e mi sono ripromessa di leggerlo per capire. Per ora ho dato solo una scorsa per verificare quello che ho letto qua e là: http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/17/DDLPRES/814007/index.html

perplessa
Scritto il 11 Marzo 2018 at 10:08

concordo pienamente che se fosse varato tale e quale il provvedimento depositato in parlamento, potrebbe essere utilizzato dai furbetti all’italiana, vedasi art. 3 comma 5 e 6: è risibile il reddito dichiarato dei lavoratori autonomi come sappiamo tutti dalle statistiche delle dichiarazioni presentate pubblicate periodicamente dalla stampa, e tutti ne abbiamo anche un’esperienza empirica. Repubblica ha pubblicato recentemente la tabella che quantifica l’erogazione, che risulta correttamente quella che possiamo leggere allegata al provvedimento, da cui se ne deduce l’appetibilità, essendo in alcuni casi superiore a quello che guadagna un lavoratore dipendente o pensionato con salario o pensione media, altro che 780 euro come nella figura pubblicata nell’articolo!. Anche a Porta porta avevo sentito commenti in merito: a uno conviene licenziarsi… Infine ho enormi riserve sulla copertura

perplessa
Scritto il 11 Marzo 2018 at 10:58

copertura art. 20. Da una sola lettura dell’articolo non si può dedurre quali norme siano abrogate, perché occorre andarsi a cercare i singoli articoli abrogati, il che richiede un lavoro meticoloso, che non ho voglia, né tempo di fare in questo momento, sebbene sarebbe interessante verificare quali altri sussidi vada a sostituire il reddito di cittadinanza, e ne esistono a bizzeffe, erogati da diverse entità. Alcuni furbetti sanno bene come districarsi per ottenere vari sussidi contemporaneamente. A suo tempo si era parlato anche della contemporanea abrogazione della cassa integrazione, e io ero contraria per la ovvia ragione che lavoravo, e quello che sarebbe toccato a me single e senza figli sarebbe stato inferiore alla cassa integrazione stessa, qualora l’amministrazione per la quale lavoravo fosse stata in esubero e mi avesse licenziata. Sarebbe da verificare, se sia abrogata,siccome ovviamente anche altri lavoratori ci rimetterebbero nel cambio. Al di là del fatto che sia inserita in questo disegna di legge, potrei teoricamente essere d’accordo sull’istituzione di un’imposta patrimoniale sui patrimoni complessivamente superiori ai due milioni di euro ( comma j), ma il relatore non spiega come farebbe l’Agenzia delle Entrate a sommare tutti questi cespiti per verificare il superamento di questa soglia. Si aggiungerebbe quindi a tutta un’altra serie di norme inapplicabili che esistono nel nostro complicatissimo ordinamento. Anche se in alcuni casi si tratta di beni registrati come automobili, imbarcazioni, e beni immobili, non è compito semplice. L’ISEE utilizzato per altri scopi, allora cosa lo avrebbero istituito a fare se il fisco fosse in grado di compilarlo senza la compilazione spontanea del cittadino?Il concetto vale anche per la patrimoniale, oltre che per il fatto che l’ISEE è utilizzato pure qua, e ritorniamo ai furbetti. Mi pare anche Monti abbia commentato sulla difficoltà della quantificazione dei grandi patrimoni nel periodo in cui introdusse l’odiatissima imposta di bollo sui conti correnti e depositi. Non sono nemmeno certa che le imprese tassate dall’addizionale di cui al comma 1 b) non riescano a farla ricadere sul consumatore finale nonostante il divieto.Suppongo che avrò occasione di leggere molti articoli sulla copertura da parte di chi ha gli strumenti per verificarla.

perplessa
Scritto il 11 Marzo 2018 at 11:04

c’è scritto nell’art.4 a chi tocca, non so quali siano i paesi che hanno sottoscritto gli accordi citati, ma non saranno tutti quelli del pianeta

l1uk3@​fin​anza​onli​ne: il rdc non sa­reb­be solo per gli ita­lia­ni. Per nor­ma­ti­va UE non puoi esclu­de­re né i cit­ta­di­ni eu­ro­pei né gli ex­tra­co­mu­ni­ta­ri con per­mes­so di sog­gior­no (e ad­di­rit­tu­ra quel­li in at­te­sa di ri­co­no­sci­men­to d’a­si­lo, pra­ti­ca­men­te tutti quel­li ospi­ta­ti nei vari cen­tri che si bec­che­reb­be­ro rdc più vitto e al­log­gio pa­ga­to con i 35 euro che vanno alla coop

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