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ITALIA: non è un paese per il ceto medio ricco…
Autocelebrarsi non è mai bello. Ed in questo caso non è mia intenzione farlo, ma semplicemente sottolineare quanto era ovvio agli occhi di un ignorante blogger finanziario di periferia, alla fine è diventato chiaro anche agli organismi intermazionali ed a società che fanno analisi ad altissimi livelli.
Facciamo un tuffo nel passato. Esattamente ad un anno fa. A maggio scrissi un post intitolato: ITALIA: salari ed inattivi. Il PEGGIO in Eurozona.
Il messaggio era già chiaro nel titolo. E il succo della questione era il seguente: inutile alimentare ottimismi quando l’evidenza è un’altra. E di certo il tempo farà il suo corso.
Il post lo potete rivedere CLICCANDO QUI a scanso di equivoci.
Ed ecco che il sito dell’ANSA ieri ci annuncia quello che noi avevamo già anticipato. E non perché siamo dei veggenti ma perché forse un po’ più obiettivi.
L’Italia si aggiudica il primato negativo per “impoverimento” dei redditi delle famiglie nel confronto con i maggiori Paesi europei. La classe media italiana e la fascia a basso reddito, sono state le più colpite con un taglio del 20% nel primo caso e del 23% nel secondo, nell’arco di quasi 20 anni, dal 1991 al 2010. E se parte della colpa è da imputare anche alla Grande Recessione, va detto che nessun Paese ha registrato un crollo così pesante, neanche la Spagna che non va oltre un esiguo -5%. E’ quanto emerge da uno studio realizzato da PewResearch Center. In Spagna dal 1991 al 2010 il reddito medio familiare è rimasto stabile su 31.885 dollari (poco più di 29.000 euro), mentre in Italia si sia assistito a un crollo del 20% passando (da 37.000 euro del 1991, circa 71 milioni di vecchie lire, ai poco più di 29.000 euro del 2010).
Ed entrando più nel dettaglio, si scopre che in Italia il “reddito medio della classe media” è piombato dai circa 41.000 euro del 1991 a meno di 33.000 euro del 2010. (ANSA)
Ed eccovelo qui il sito di PewResearch con l’analisi citata nel flash dell’ANSA. Ed eccovi i grafici che certificano quanto detto.
Ed è quindi ovvio l’impoverimento dell’italiano medio nei confronti dei cittadini europei, quelli dell’Eurozona, quelli che QUINDI hanno la moneta UNICA proprio come noi.
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STAY TUNED!
Caro Danilo, forse bisognerebbe correggere i dati italiani considerando anche il nero, l’elusione e l’evasione…