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MONTE DEI PASCHI: conversione per tutti. Tanto la banca è solida.
Il pomeriggio di domenica 11 dicembre era rovente non tanto per il clima decisamente invernale o per il derby della Mole che ha visto la vittoria della Juventus, ma per un CdA che poteva passare alla storia. Uno dei tanti CdA del Monte dei Paschi. Ma questa volta poteva essere tutto molto diverso. Poteva essere il CdA della “resa” più che della “resa dei conti”.
E infatti che succede? Altro che CdA storico, è la solita minestra riscaldata.
Leggete qui.
Mps gioca la carta del retail per cercare di portare a casa l’aumento di capitale entro l’anno e con risorse private, senza la necessità di un intervento dello Stato. La decisione del cda è quella infatti di riaprire l’offerta di conversione dei bond anche al retail, puntando a recuperare altri 2 miliardi per questa via. (…)
Ma che soluzione illuminante! Ma che invenzione clamorosa! In altri termini il cda di MPS, che doveva decidere sul da farsi, ha scelto di tentare la via della conversione dei bond in mano ai 40mila risparmiatori retail (ma i profili di questi risparmiatori sono adeguati alla conversione? La Consob darà il benestare? Beh, credo di si, tanto chissenefrega, no?). Obiettivo: recuperare in questo modo 2 miliardi di Euro. E lo Stato, sulla carta, starebbe ancora a guardare. Quindi nessun altra presa di posizione drammatica.
No nazionalizzazione.
No Burden Sharing.
No Bail-in.
(…) L’incarico a Paolo Gentiloni e quindi a breve un nuovo Governo “ci dà fiducia sulla possibilità di perfezionare il nostro piano”. Lo dice una fonte vicino al board di Mps poco prima che torni a riunirsi il cda della banca a Milano.(…)
Quindi l’arrivo del nuovo Governo dà fiducia al management di MPS, facendo pensare loro che i risparmiatori, estasiati dall’arrivo di Paolo Gentiloni, persona rispettabilissima ma non di certo con in mano i “super poteri” con cui possa elargire ottimismo a profusione, corrano in banca a convertire, a man bassa, obbligazioni subordinate.
(…) Per il salvataggio sul mercato, e quindi senza l’intervento dello Stato, “i tempi ci sono”. I contatti con la Consob per la conversione dei bond retail sono in corso da venerdì. “Il Qatar è della partita ed è disposto a metterci le cifre che si leggono sui giornali”. Il piano da 5 miliardi “è valido – ha concluso – ed è piaciuto agli investitori. La banca comunque è solida”. (ANSA)
Beh signori, siamo alle solite. E mi domando se sono rincoglioniti tutti oppure c’è, in realtà, un piano C che verrà intrapreso in extremis al fallimento di questo piano B. E il piano C è l’intervento pubblico.
I tempi di sono. Tecnicamente si, ma signori, qui si tratta di montare, confezionare e concretizzare un’operazione “monstre”. Non impossibile, certo, ma difficile, quello si.
I contatti con la Consob per la conversione dei bond retail sono in corso da venerdì. Ok, quindi come ipotizzavo la Consob darà l’ok e pace… Poi però bisogna fare convertire la gente. Oppure a Siena pensano che sia cosa “matematica”?
“Il Qatar è della partita ed è disposto a metterci le cifre che si leggono sui giornali”. Non vorrei che finisse come con la cessione del Milan ai cinesi…
Il piano da 5 miliardi “è valido – ha concluso – ed è piaciuto agli investitori. Piaciuto talmente tanto che non si riesce a concretizzare.
E DULCIS IN FUNDO la ciliegina sulla torta.
La banca comunque è solida. Io direi che MPS resta la banca regina della SUBLIMAZIONE. Ovvero il passaggio dallo stato solido a quello gassoso, senza nemmeno passare da quello della liquidità. Proprio perché i liquidi ed il capitale sono il vero problema di MPS, oltre che mille altri casini quali NPL, derivati e redditività ridotta al lumicino.
Aspettiamo quindi il Piano C, tanto per capirci.
STAY TUNED!
dopo la liquefazione del sangue di SAN GENNARO ECCO LA banca regina della SUBLIMAZIONE. IL MONTE DEI FIASCHI DI SIENA