WALL STREET: alla ricerca del punto di equilibrio
Si conferma la fase di debolezza della borsa USA anche se particoalri eccessi di negatività. E’ come se si fosse alla ricerca di un livello di stabilità. Analisi del COT Report del CFTC. [Guest post]
Cari amici, dopo mesi di accentuata volatilità, i mercati finanziari internazionali, da alcune settimane cercano con fatica di ritrovare un nuovo e più stabile equilibrio, in un contesto che rimane, tuttavia, molto difficile, a causa della debolezza, sempre più evidente, del ciclo economico mondiale.
Debolezza del ciclo confermata, peraltro, anche dalle ultime risultanze del quadro intermarket. In particolare, in quest’ultima ottava, registriamo, dopo un lungo periodo di debolezza, una ripresa delle quotazioni del dollaro Usa, che si apprezza dello 0,9 %. Apprezzamento che fa respirare la stagnante economia europea che ha bisogno di un rapporto di cambio EURUSD, oggi pari ad 1,14, non eccessivamente penalizzante. Ancora molto elevato, invece il rapporto USDYEN, pari ad 1,07, che crea ulteriori difficoltà alla già stagnante economia nipponica. D’altra parte, però, l’apprezzamento della valuta Usa, ha posto nuovamente in evidenza le difficoltà ancora presenti nel mercato delle commodities che, in quest’ultima ottava, tornano a perdere, in termini reali, l’1,6 % del loro valore. Rammento che, negli ultimi 12 mesi, le commodities registrano una perdita pari al 20 % in termini reali. Storno davvero ingente che testimonia, meglio di tante altre considerazioni, della debolezza dell’attuale ciclo economico mondiale.
Debolezza che trova, peraltro, ulteriore probante conferma negli andamenti del mercato obbligazionario. I tassi sui titoli decennali americani, anche in quest’ultima settimana, retrocedono infatti di altri 4 bps, ed arretrano sino a quota 1,79 %. Ancor peggiori i segnali provenienti dal bund decennale della Germania, i cui rendimenti arretrano, solo in quest’ultima ottava, di 12 bps, riportandosi nuovamente a quota 0,15 %. Il generale scenario deflattivo fa inevitabilmente sentire i suoi effetti anche sui mercati azionari. ll nostro benchmark azionario mondiale, l’S&P 500 perde, infatti, lo 0,4 % ma, dall’inizio dell’anno, si dimostra ancora quello con la maggiore tenuta fra i listini occidentali. Ben diversa, invece, la situazione dei listini nipponici ed europei, che registrano tutti pesanti arretramenti, e fra questi, purtroppo, il peggiore risulta essere proprio quello italiano che dall’inizio dell’anno perde oltre il 16 %.
Ciò premesso, passo ad esaminare i nuovi dati del COT REPORT settimanale, pubblicati venerdì sera dalla CFTC (Commodity Futures Trading Commission), concernenti i valori aggregati dei Futures e delle Options su tutti gli indici azionari USA, che risultano essere i seguenti:
Commercial Traders : – 12.257
Large Traders : + 15.595
Small Traders : – 3.338
Si riconferma pertanto, con qualche sorpresa, la nuova configurazione generale del mercato dei derivati azionari Usa affermatasi nella scorsa ottava. In quest’ultima settimana, infatti, le movimentazioni dei diversi operatori sono state esigue, pari a soli 4.849 contratti. In particolare, i Commercial Traders, continuano il percorso di ritorno verso la loro abituale posizione Net Short, anche questa settimana cedono infatti l’intero lotto dei 4,849 contratti long, e consolidano ulteriormente la loro nuova posizione di copertura. I Large Traders, invece, acquistano altri 3.445 contratti long e consolidano anch’essi la loro nuova posizione Net Long. La sorpresa, invece, arriva ancora una volta dagli Small Traders, che pur acquistando 1.404 contratti long, non si convincono del tutto e non invertono ancora la loro insolita ed eccezionale posizione Net Short. Le esigue movimentazioni di quest’ultima settimana, che riconfermano la nuova ed insolita configurazione affermatasi nella scorsa ottava, ci inducono a ritenere che l’attuale lieve correzione dei mercati azionari Usa non si è ancora del tutto esaurita.
Crediamo tuttavia che la stessa proseguirà in maniera e misura tenue ed ordinata e servirà ad eliminare dal mercato taluno degli eccessi prodottisi nel rimbalzo degli ultimi mesi. In pratica, dopo un periodo di vere e proprie montagne russe, il mercato azionario Usa cerca faticosamente di ritrovare un nuovo equilibrio ed una stabilità meno precaria di quella del recente passato. Per l’S&P 500 quota 2.000 punti si conferma essere ancora il baricentro dell’attuale andamento dei mercati azionari Usa. Speriamo che la stabilizzazione in corso sui mercati azionari americani, investa presto anche quelli europei, ed in particolare, il mercato italiano che risulta essere, al momento, quello maggiormente penalizzato.
Momento che si prospetta pertanto ancora incerto, ma in fase di stabilizzazione, che cercherò di tradare con il mio originale trading system, fondato sullo sfruttamento e sulla valorizzazione dell’effetto “LONG TERM MOMENTUM“, descritto negli studi dei professori Jegadeesh e Titman, ed illustrati nel mio sito http://longtermmomentum.wordpress.com/. Dopo quest’ultima settimana, il mio portafoglio, denominato “ Azioni Italia – LTM “, registra una perdita annua pari al 10,7 %. Performance certamente negativa, che sconta le particolari difficoltà vissute in questi mesi dal listino italiano, che registra una perdita, misurata dal nostro benchmark di riferimento, il Ftse All Share, pari al 16 %. Conseguita, comunque, una sovra-performance del 5,3 %, in un contesto di mercato particolarmente avverso, che ci dà nuove conferme sulla bontà delle indicazioni operative derivanti dagli studi dei due noti professori Usa. Ritenendo, come detto, il listino nazionale particolarmente penalizzato, questa settimana riconfermo la mia esposizione long sullo stesso per il 100 % del mio portafoglio. Chi desidera, comunque, approfondire e ricevere maggiori informazioni sul mio trading system e sulla composizione del portafoglio “ Azioni Italia – LTM “ può consultare, se lo desidera, direttamente il mio sito.
Vi ringrazio per la vostra stima e fiducia, ed auguro a TUTTI gli amici di Intermarketandmore buon trading.
Lukas