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WALL STREET: un po’ di quiete dopo la tempesta

Scritto il alle 14:30 da Lukas

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La chiusura di venerdi ha spaventato non poco. Però potrebbe essere l’ultimo atto di forte volatilità prima di un ritorno ad un regime di maggiore normalità. Analisi intermarket e del solito COT Report del CFTC. [Guest Post]

Cari amici, nella settimana appena trascorsa, i mercati finanziari internazionali, in attesa dell’ormai imminente decisione della FED sui tassi d’interesse Usa, sono stati caratterizzati ancora da un’elevata volatilità, alimentata, peraltro, anche dal nuovo sell-off che ha investito le quotazioni del crude oil.

Lo scenario intermarket, in particolare, ha registrato, stranamente, un nuovo storno dello 0,8 % quotazioni del dollar index ed il rapporto di cambio euro/dollaro è ritornato inaspettatamente al di sopra di quota 1,09. L’inatteso storno della valuta Usa, ha reso ancor più marcato il deprezzamento, ormai cronico, delle quotazioni delle commodities che perdono, in termini reali, in una sola settimana, un ulteriore macroscopico 4,8 %. Down- trend guidato dal crollo inarrestabile delle quotazioni del crude oil, giunte a quota 35,34 dollari al barile, dopo un tracollo annuale ormai prossimo al 40 %. Down-trend che pone inquietanti interrogativi sulle prospettive di crescita futura dell’economia globale. Inevitabili le conseguenze registratesi sul mercato obbligazionario. I rendimenti sui bond decennali Usa, perdono infatti ben 15 bps, e tornano a quota 2,13 %. Il bund tedesco, perde anch’esso 14 bps, e torna nuovamente a segnare un rendimento, che ci appare davvero assurdo, pari allo 0,54 %. Il risk-off settimanale trova infine il suo naturale completamento negli accadimenti del mercato azionario. Il nostro benchmark azionario mondiale, l’S&P 500, che ci appariva 7 giorni orsono alquanto sopravvalutato, storna, come temevamo, del 3,79 %. Analoghe le perdite registratesi in Europa, con il Dax che segna un -3,8 %, mentre il nostro Ftse Mib fa ancor peggio con – 4,6 %. .

Ciò premesso, passo ad esaminare i nuovi dati del COT REPORT settimanale, pubblicati venerdì dalla CFTC (Commodity Futures Trading Commission), concernenti i valori aggregati dei Futures e delle Options su tutti gli indici azionari USA, che risultano essere i seguenti:

Commercial Traders : – 14.971

Large Traders : + 7.832

Small Traders : + 7.139

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Dopo oltre 4 mesi di configurazioni davvero anomale, che ci hanno però tempestivamente segnalato l’erraticità del periodo, il mercato dei derivati azionari Usa torna dunque improvvisamente alla sua configurazione prevalente ed abituale. Le significative movimentazioni di quest’ultima ottava, sono state pari a 13.040 contratti. In particolare, gli Small Traders acquistano un lotto di 9.702 contratti long, e dopo ben 3 mesi, invertono finalmente la loro anomala ed inusuale posizione Net Short. I Large Traders, acquistano anch’essi 3.338 contratti long e consolidano la loro ancora tenue posizione Net Long. I Commercial Traders, infine, dopo aver sostenuto strenuamente il mercato negli ultimi difficili mesi, si sentono oggi evidentemente più tranquilli, cedono infatti l’intero lotto dei 13.040 contratti long e tornano progressivamente nella loro abituale posizione di copertura Net Short. Le movimentazioni di quest’ultima settimana, in maniera forse inattesa, sembrano voler prefigurare un futuro prossimo meno volatile e meno incerto di quello vissuto negli ultimi mesi. Certo, c’è bisogno ancora di ulteriori e più probanti conferme, ma l’ipotesi non mi appare del tutto infondata anche perché l’ormai imminente rialzo dei tassi d’interesse Usa chiuderà definitivamente un lungo periodo di incertezza, e stabilizzerà i mercati. Il primo rialzo dei tassi Usa, dopo ben 9 anni, renderà, infatti, più rischioso il classico rifugio dal rischio costituito dai bond Usa, e ciò contribuirà a rendere più stabili e meno volatili i mercati azionari Usa e mondiali.

Un futuro, che si preannuncia dunque forse meno volatile e meno incerto del recente passato, che cercherò di tradare con il mio originale trading system, fondato sulla valorizzazione dell’effetto “LONG TERM MOMENTUM“, descritto negli studi dei professori Jegadeesh e Titman, ed illustrati nel mio sito http://longtermmomentum.wordpress.com/. Dopo quest’ultima davvero difficile settimana, la performance annua del mio portafoglio, denominato “ Azioni Italia – LTM “, risulta ridotta al + 14,55 %. Così come nei precedenti anni, la performance risulta comunque superiore di 1,57 punti percentuali rispetto alla performance conseguita dal nostro benchmark nazionale, il Ftse All Share, pari, nel contempo al + 12,98 %. Per non compromettere ulteriormente la mia performance annua, questa settimana, riconfermo la mia esposizione long sull’equity italiano, ma per una percentuale limitata al 60 % del mio portafoglio. Chi voglia, comunque, ricevere maggiori informazioni sul mio trading system e sulla composizione del portafoglio “ Azioni Italia – LTM “ può consultare, se lo desidera, direttamente il mio sito.

Vi ringrazio per la vostra stima e fiducia, ed auguro a TUTTI gli amici di Intermarketandmore buon trading.

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