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AZIONE DI CONCERTO: la mossa combinata tra FED e BCE
Su quanto accaduto ieri ho già scritto molto. I risultati sui mercati sono altrettanto evidenti (e “rossi”). Avevamo visto lungo anche se non mi aspettavo di certo una reazione così violenta. Passare da +1.20% a -2.50% in poche ore poteva essere solo figlio di una cocente delusione. Come decisamente importante è stato il rimbalzo dell’Euro che da area 1.05 si è visto catapultare rapidamente a quota 1.09.
Come descritto, era proprio il cross EUR USD la cartina tornasole di tutto il movimento del mercato. E la reazione del mondo obbligazionario (Bund prima con i nuovi minimi sul titolo a 2 anni) prima e delle piazze azionarie poi non si sono fatte attendere.
Ora però fermiamoci un attimo e ragioniamo sulla giornata.
Su Draghi abbiamo detto. Ma proviamo a mettere insieme il discorso della BCE con le dichiarazioni di Janet Yellen sempre di ieri pomeriggio:
“Le attese di una divergenza nella politica monetaria fra Bce e Fed spingono il dollaro, e il dollaro forte pesa sull’economia americana, alle prese con esportazioni in rallentamento in seguito al debole ripresa a livello globale”. Lo afferma il presidente della Federal Reserve, Janet Yellen, esprimendo fiducia nello stato dell’economia americana e confermando, di fatto, la possibilità di un aumento dei tassi alla prossima riunione.
Tutto chiaro? La FED dice un’ovvietà, parlando del divario dei tassi tra USA ed Eurozona. Se quindi il divario si faceva TROPPO ampio, erano problemi per l’economia a stelle e strisce. MA la cosa grave è che poi, a rallentare, era non solo l’economia USA ma.. il mondo intero. E allora che fare? La FED ormai “deve” alzare i tassi, non può più rimandare altrimenti la sua credibilità si azzererebbe…
“La Fed – ha detto ancora la Yellen – alzerà i tassi gradualmente”. Il presidente della Fed ha quindi sottolineato la possibilità di aumentare i tassi e poi abbassarli, mettendo in evidenza come la Fed abbi strumenti a disposizione strumenti per aiutare l’economia nel caso di shock negativi. “Valuteremo attentamente il dato sul mercato del lavoro, che sarà diffuso nelle prossime ore, per decidere sui tassi”, ha aggiunto poi la Yellen. – (Source)
Quindi è evidente che bisogna trovare una quadra. E la quadra è l’accordo tra BCE e FED che non è scritto da nessuna parte ma che, secondo me, è chiaro.
Ricordate cosa vado dicendo da mesi? Per entrambe le banche centrali, dicembre 2015 rappresenta un “turning point” fondamentale. Agire da “battitori liberi” sarebbe stato un errore madornale. Meglio era intraprendere una strategia di squadra. E così è stato.
Infatti se la BCE si fosse spinta oltre, il divario tra rendimenti Euro e USA si sarebbe ampliato a dismisura, generando squilibri enormi e una conseguente ed insostenibile rivalutazione del Dollaro USA. Draghi ha quindi “restituito” il favore che la Yellen gli aveva fatto qualche mese fa. Ha accettato una rivalutazione del Dollaro USA più progressiva e meno violenta. Magari ha generato un po’ più di volatilità, ma almeno non ha rotto gli equilibri permettendo il “quieto vivere” per tutti e per gli USA in primis (senza poi dimenticare l’impatto sui paesi emergenti).
Morale: ora la FED può alzare i tassi serenamente. Il discorso post meeting di metà mese, già me lo aspetto, sarà equilibrato ed aperto ad ogni iniziativa. Ma replicherà quelle logiche che vi sto descrivendo. E per i mercati? Tutto confermato. Il Dollaro USA continuerà nella sua progressiva rivalutazione. Ma un passo alla volta cari amici…un passo alla volta…
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As I wrote weeks and days ago, today – December 10 – is another step to understand the Fed’s next moves.
1- Derivation of U.S. net wealth – Billions of dollars; amounts outstanding end of period, not seasonally adjusted [2011 – Q3-2015]
2- Distribution of Gross Domestic Product (GDP) – Billions of dollars; quarterly figures are seasonally adjusted annual rates [2011 – Q3-2015]
サーファー © Surfer [continues below]
[continued from above] O_IN_O
_§_ Board of Governors of the Federal Reserve System [(FRB), Statistical release, the], “Financial accounts of the United States: flow of funds, balance sheets and integrated macroeconomic accounts l Third Quarter 2015” – Washington D.C.: December 10, 2015
http://www.federalreserve.gov/releases/Z1/current/z1.pdf
l-1- p. 6 (20/194);
l-2- p. 7 (21/194) – and/with also
Bureau of Economic Analysis [(BEA), National Data, the], “Gross domestic product (GDP) & personal income – National Income and Product Accounts (NIPA)” – November 24, 2015
サーファー © Surfer [Pacta sunt servanda – Palam et clam. Semper!]
Dream, parafrasando il Manzoni….si potrebbe dire ….” Adelante Pedro con juicio “