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WALL STREET: ovviamente il COT report segna neutralità in attesa di FED e BCE

Scritto il alle 11:30 da Lukas

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Ormai è una questione di ore. La BCE prima e la FED più avanti ci diranno cosa hanno deciso. Ed i mercati oscillano in trading range in attesa di capire come comportarsi. Analisi intermarket e del solito COT Report del CFTC. [Guest Post]

Cari amici, anche nella settimana appena trascorsa, così come in quella precedente, i mercati finanziari internazionali sono rimasti in standby, in ossequiosa attesa delle prossime decisioni di politica monetaria ad opera della FED e della BCE .

Nello scenario intermarket l’unico asset che registra significative movimentazioni è il dollar index che proprio ieri ha superato la barriera psicologica dei 100 punti. L’apprezzamento della valuta Usa, pari al 25 % negli ultimi 2 anni, è il prezzo che l’America è costretta a pagare per aiutare a risolvere il problema della debole crescita di molte importanti aree economiche del mondo. Nell’economia globale, infatti, non risolvere questi problemi che sembrano esterni, significa ritrovarseli ben presto al proprio interno. Stabili, invece le quotazioni delle commodities, che, dopo molti mesi di down-trend, sembrano finalmente aver trovato un fondo abbastanza solido, dal quale poter nei prossimi mesi ripartire. L’arresto del down-trend è favorito, peraltro, dalle crescenti tensioni geopolitiche registrate nelle ultime settimane. Quasi immobile anche il mercato obbligazionario. Il rendimento dei bond decennali Usa, oggi pari al 2,22 %, è ormai stabile da 2 anni, mentre più significative movimentazioni si registrano sulle scadenze più brevi. I rendimenti dei bond a due anni, infatti sono rapidamente risaliti negli ultimi mesi, fino a quota 0,92 %, anticipando di fatto l’ormai prossima decisione della FED. Fermo, infine, il mercato azionario Usa. Il nostro benchmark azionario mondiale, l’S&P 500, registra,infatti, una crescita impercettibile dello 0,04 %, e non sembra avere la forza di ritoccare a breve i suoi massimi storici. Più vivaci, invece, i listini europei, che attendono nuove misure espansive ad opera della BCE.

Ciò premesso, passo ad esaminare i nuovi dati del COT REPORT settimanale, pubblicati solo ieri sera dalla CFTC (Commodity Futures Trading Commission), concernenti i valori aggregati dei Futures e delle Options su tutti gli indici azionari USA, che risultano essere i seguenti:

Commercial Traders : + 315

Large Traders : + 2.821

Small Traders : – 3.136

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Non muta pertanto, l’eccezionale configurazione del mercato dei derivati azionari Usa, affermatasi nella scorsa settimana, peraltro,.mai riscontrata negli ultimi 5 anni. Ancora esigue, infatti, le movimentazioni che si registrano fra i diversi operatori, pari a soli 2.753 contratti. In particolare, i Large Traders, appaiono sempre più fiduciosi ed ottimisti, acquistano infatti l’intero lotto dei 2.753, e consolidano, seppur di misura, la loro ritrovata posizione Net Long. Gli Small Traders, invece, rimangono ancora nella loro eccezionale ed anomala posizione Net Short, anzi la rafforzano cedendo altri 2.560 contratti long. I Commercial Traders, infine, comprendono che questa volta non sarà possibile impedire il rialzo dei tassi ad opera della FED, e per controllarne gli effetti sui mercati, cedono solo 193 contratti e rimangono ancora in posizione Net Long. Le movimentazioni di quest’ultima settimana, confermano plasticamente l’assoluta incertezza dell’attuale momento, con tutti gli operatori posizionati praticamente sulla linea dello start. L’incertezza, come ben noto, non è certo amica dei mercati. In realtà, dopo molti anni di tassi a zero, non si percepisce con chiarezza quali potrebbero essere le reazioni dei mercati al primo aumento dei tassi Usa. Personalmente mi aspetto un aumento di volatilità, che potrebbe occasionalmente raggiungere anche picchi elevati ed imprevedibili.

Volatilità notoriamente nemica dei traders che dovrebbero pertanto assumere atteggiamenti più prudenti di quelli tenuti negli ultimi anni, nei quali si è goduto della benevola assicurazione offerta dalla Fed e dalle altre Banche Centrali.

Un futuro, pertanto, molto più impervio del recente passato, che tenterò comunque di tradare con il mio originale trading system, opportunamente ritarato per fronteggiare le nuove incerte prospettive, ma sempre ancorato alla valorizzazione dell’effetto “LONG TERM MOMENTUM“, descritto negli studi dei professori Jegadeesh e Titman, ed illustrati nel mio sito http://longtermmomentum.wordpress.com/. Dopo quest’ultima settimana, la performance annua del mio portafoglio, denominato “ Azioni Italia – LTM “, risulta oggi pari al + 18,28 %, inferiore di 3,18 punti percentuali rispetto a quella conseguita dal nostro benchmark nazionale, rappresentato dal Ftse All Share, pari nel contempo al + 21,46 %. Anche in quest’ottava mantengo invariata la mia esposizione long sull’equity italiano, che potrebbe beneficiare degli ulteriori interventi espansivi promessi dal presidente della BCE, Draghi. Chi voglia ricevere maggiori informazioni sul mio trading system e sulla composizione del portafoglio “ Azioni Italia – LTM “ può consultare, se lo desidera, direttamente il mio sito. Vi ringrazio per la vostra stima e fiducia, ed auguro a TUTTI gli amici di Intermarketandmore buon trading.

Lukas

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