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WALL STREET: malgrado la correzione, non si percepisce il rischio Grecia

Scritto il alle 14:45 da Lukas

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GUEST POST – Al momento la tendenza resta positiva e il COT Report non suggerisce cambiamenti di scenario che quindi resta lateral-rialzista. Analisi dei dati del CFTC secondo la personale visione di Lukas.

Cari amici, nella trascorsa settimana, l’ormai infinita saga del possibile default della Grecia, ha improvvisamente riportato volatilità e turbolenza sui mercati finanziari internazionali, dopo molti mesi di tranquilla navigazione assicurata dalle iper espansive politiche monetarie delle diverse Banche Centrali. Turbolenza crediamo temporanea, forse anche salutare, che non ha, almeno per ora, seriamente intaccato il positivo scenario di fondo dei mercati.

Lo scenario intermarket, infatti, ha registrato, sul fronte valutario, un raffreddamento delle quotazioni del dollar index. Di conseguenza il rapporto di cambio EURUSD è risalito nuovamente a quota 1,08, e ciò, a mio avviso, costituisce la riprova che i mercati non credono, almeno per il momento, al possibile default della Grecia. Allo storno della valuta Usa, ha fatto coerentemente da contraltare l’apprezzamento delle quotazioni delle commodities, cresciute, anche nell’ultima settimana, in termini reali, dello 0,5 %. L’ingente storno dei mesi precedenti sembra, dunque, davvero terminato. Non credo, tuttavia, che nei prossimi mesi assisteremo ad una rapida ripresa dei loro corsi, che intaccherebbe uno dei pilastri su cui si fondano le speranze e le future prospettive di crescita dell’intera economia mondiale. Assunto il mio, che sembra, al momento, trovar conferma anche nelle risultanze provenienti dal mercato obbligazionario. I rendimenti sui titoli decennali Usa, infatti, in quest’ultima settimana, sono nuovamente scesi di 8 bps, e risultano pari all’1,87 %. I rendimenti sul bund tedesco, invece, a causa delle nuove turbolenze dell’eurozona, si sono, in settimana, addirittura dimezzati, raggiungendo l’inverosimile quota dello 0,08 %. In crescita, invece tutti gli spread con i titoli dei Paesi periferici della zona euro. I mercati azionari europei, infine, dopo mesi di forsennati rialzi, hanno vissuto una settimana di passione, registrando storni consistenti, dal -3,5 % dell’Italia al -5,5 % del Dax tedesco.

Storno, probabilmente salutare, che non intacca per ora il loro marcato trend rialzista, che sarà supportato, ancora per molti mesi, dalla espansiva politica monetaria della BCE. Storni meno marcati si sono, invece, registrati sui listini azionari Usa. In particolare, il nostro benchmark azionario mondiale, l’S&P 500, ha ceduto in settimana circa l’1%, confermando in tal modo il suo attuale e moderato trend lateral-rialzista.

Dopo tale premessa, passo ad esaminare i nuovi dati del COT REPORT settimanale, pubblicati venerdì sera dalla CFTC (Commodity Futures Trading Commission), concernenti i valori aggregati dei Futures e delle Options su tutti gli indici azionari USA, che risultano essere i seguenti:

Commercial Traders : – 36.372

Large Traders : + 16.704

Small Traders : + 19.668

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Trova, dunque, ancora conferma la configurazione generale del mercato dei derivati azionari Usa in voga da novembre dello scorso anno. In quest’ultima ottava le movimentazioni dei diversi operatori risultano ancora una volta esigue, pari a soli 2.628 contratti. In particolare, i Large Traders, che nel mercato dei derivati azionari considero, ormai da tempo, come l’indicatore contrarian più affidabile, acquistano, anche questa settimana, l’intero lotto dei 2.628 contratti long, e consolidano la loro non proprio decisa posizione Net Long.

Gli Small Traders, che appaiono divenuti molti più saggi che in passato, forse perché molto meno numerosi di un tempo, cedono, invece, 2.625 contratti long, e riducono la loro abituale posizione Net Long su livelli di gran lunga inferiore alla loro media storica. I Commercial Traders, infine, cedono solo 3 contratti long, e ribadiscono di fatto l’entità della loro precedente posizione di copertura Net Short. Le movimentazioni di quest’ultima settimana, ed in particolare l’accresciuta fiducia manifestata dei Large Traders, ci inducono a ritenere che anche nella prossima ottava proseguirà l’incertezza sui mercati azionari Usa e mondiali, anche se le prospettive a più lunga scadenza rimangono sempre positive, seppur con molta più moderazione che in passato.

Prospettive, dunque, moderatamente positive, che, personalmente, cercherò di tradare con il mio originale trading system che, come ormai noto, si propone di valorizzare l’effetto “LONG TERM MOMENTUM“, individuato nelle pregevoli ricerche dei professori Jegadeesh e Titman, ed i cui presupposti scientifici sono illustrati nel mio sito http://longtermmomentum.wordpress.com/. Dopo quest’ultima, non proprio esaltante, settimana, il mio portafoglio “ Azioni Italia – LTM “, registra una performance annua pari al + 24,84 %, superiore a quella conseguita dal nostro benchmark nazionale, rappresentato dal Ftse All Share, pari, nel contempo, al + 22,28 %. L’over-perfomance di momentum, pari al 2,56 %, seppur inferiore a quella da me attesa, ci dà comunque ulteriore conferma circa la bontà dell’ approccio teorico ed operativo utilizzato. Per maggiori dettagli sulle ricerche di Jegadeesh e Titman, nonchè sulla composizione del portafoglio “ Azioni Italia – LTM “ invito gli eventuali interessati a consultare direttamente il mio sito.

Vi ringrazio per la vostra stima e fiducia, ed auguro a TUTTI gli amici di Intermarketandmore buon trading.

Lukas

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