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WALL STREET: arriva il sentore di una lunga e nervosa correzione
GUEST POST – Il quadro dell’economia sta progressivamente cambiando. E i mercati finanziari non possono continuare ad ignorare. Analisi dei dati del CFTC secondo la personale visione di Lukas.
Cari amici, nella settimana appena trascorsa, i mercati finanziari internazionali hanno registrato andamenti giornalieri molto volatili e contraddittori, che palesano tutte le attuali incertezze, nonché gli interrogativi crescenti circa le prospettive future dell’economia globale.
Lo scenario intermarket ha registrato, infatti, dopo alcuni mesi di sostenuto apprezzamento, un nuovo ritracciamento del dollar index dello 0,9 %, che ha riportato il rapporto di cambio EURUSD a quota 1,276. Deprezzamento della valuta statunitense che contribuisce, inoltre, a rendere più evidente la debolezza, sinora celata, delle quotazioni, in termini reali, delle commodities, svalutatesi negli ultimi 4 mesi del 7,3 %.
Debolezza delle commodities che testimonia in maniera evidente dell’anemica crescita attuale dell’economia globale. Debolezza resa ancor più esplicita dalle vicende che si registrano sul mercato obbligazionario. Il bond decennale Usa, questa settimana ha segnato, infatti, un tasso del 2,2 %, ossia 10 bps in meno di sette giorni orsono, e ben 83 bps in meno del tasso segnato all’inizio dell’anno. Ancor peggio il bund tedesco, testimone ormai della stagnazione dell’economia europea, che registra un rendimento dello 0,86 %, in calo di altri 3 bps rispetto alla scorsa settimana, ed ormai sotto di ben 104 bps rispetto al tasso che si registrava all’inizio del 2014. I mercati azionari europei, da mesi ormai, hanno assunto un andamento lateral-ribassista, che riflette in maniera fedele la sostanziale stagnazione economica dell’area, aggravata peraltro dalle sanzioni economiche applicate in conseguenza del conflitto Russia-Ucraina. Tendenza lateral-ribassista, che nelle ultime settimane si è inevitabilmente estesa anche i mercati azionari Usa. Infatti, anche questa settimana, il nostro benchmark azionario di riferimento, l’S&P 500, ha registrato uno storno dell’1,02%, che è il quinto delle ultime sei settimane, e che configura l’inizio di una correzione che si preannuncia comunque complessa e di difficile interpretazione.
Dopo tale premessa, passo ad esaminare i nuovi dati del COT REPORT settimanale, pubblicati venerdì dalla CFTC (Commodity Futures Trading Commission), concernenti i valori aggregati dei Futures e delle Options su tutti gli indici azionari USA, che risultano essere i seguenti:
Commercial Traders : – 65.192
Large Traders : + 26.317
Small Traders : + 38.875
Si conferma, e si rafforza alquanto, la configurazione generale del mercato dei derivati azionari Usa, in voga negli ultimi 3 mesi. In quest’ultima settimana, si registrano movimentazioni dei diversi operati pari a ben 13.497 contratti, e ciò lascia presagire che l’elevata recente volatilità dei mercati azionari non scemerà neanche nella prossima ottava. In particolare, i Large Traders, acquistano altri 4.058 contratti long, e rimpinguano la loro non ingente posizione Net Long. Gli Small Traders, invece, come spesso accade nelle fasi di storno, vanno nella direzione opposta, acquistano altri 9.439 contratti long, e riportano la loro abituale posizione Net Long ai livelli più alti degli ultimi 6 mesi. I Commercial Traders, infine, cedono l’intero lotto dei 13.497 contratti long e consolidano alquanto l’entità complessiva della loro abituale posizione di copertura Net short. Le movimentazioni di quest’ultima settimana, mi inducono a ritenere che ci troviamo soltanto all’inizio di un trend lateral-ribassista dei mercati azionari, che si preannuncia di lunga durata, e che avrà un andamento complesso ed erratico, con mutamenti repentini dei trends secondari, che metterà credo a dura prova anche le capacità dei traders più esperti e navigati.
Dunque complessa vision lateral-ribassista, che, questa settimana, mi induce ad applicare, solo parzialmente, il mio personale metodo di stock picking, condotto sul listino azionario italiano, che si propone di sfruttare l’effetto “LONG TERM MOMENTUM“, individuato in pregevoli ricerche, presente in tutti mercati finanziari, ed i cui presupposti scientifici sono esposti nel mio nuovo sito http://longtermmomentum.wordpress.com/. Stock picking, effettuato, dopo un preliminare check-up di borsa italiana che, anche questa settimana, evidenzia, un andamento ribassista, con la concomitante presenza del death cross. Andamento ribassista, che negli ultimi mesi, ha portato in negativo la performance annua del nostro benchmark, il Ftse all Share, che registra ormai una perdita annuale del 2,1 %. Il mio portafoglio, denominato “ Azioni Italia – LTM “, registra, invece, una performance annua del 24,6 %, in crescita di 2,7 punti percentuali nell’ultima settimana, grazie al mio totale posizionamento short. Dunque 26,7 punti percentuali sopra la perfomance registrata dal nostro benchmark, che ci dà piena conferma dell’esistenza, anche sul mercato azionario italiano, dell’effetto “ momentum “ evidenziato dagli studi scientifici dei professori Jegadeesh e Titman. Questa settimana, in coerenza con la complessa vision lateral-ribassista sopra illustrata, riduco del 30 % la posizione short del mio portafoglio, acquistando 3 titoli azionari del segmento Star. Portafoglio che potete consultare, in maniera gratuita, sul mio sito.
Vi ringrazio, come sempre, per la vostra stima e fiducia, ed auguro a TUTTI gli amici di Intermarketandmore una nuova proficua settimana di trading .
Lukas
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Caro amico io ho parlato di una ” complessa visione lateral-ribassista ” e per complessa intendo una correzione non lineare……ed unidirezionale….come dimostrano le ultime sedute di Wall Street , e comunque il mio portafoglio del tutto coerentemente rimane posizionato per il 70 % in posizione short.
Quanto al grande….opinione Tua. !!!
Ma una correzione al ribasso o al rialzo? In piu non ho capito , se la visione e lateral rubassista , perche riduci l esposizione short?
Sei sempre un grande!