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LTRO: le probabili bugie di MPS ed i rimborsi delle banche italiane
Sul canale di I&M abbiamo sempre seguito con attenzione la situazione dell’LTRO e del suo progressivo rimborso da parte delle banche che ne avevano fatto richiesta.
Come è noto, le banche italiane sono tra quelle che meno hanno rimborsato i fondi erogati dalla Bce attraverso le operazioni di rifinanziamento a lungo termine (LTRO). Infatti, oltre la metà, e ripeto, la META’ dei prestiti erogati attraverso lo schema Ltro sono stati rimborsati otto mesi prima della scadenza della prima iniezione di liquidita’.
Le banche dell’Europa periferica, Italia compresa, hanno chiesto più soldi ma poi, rispetto ad altre banche del Nord Europa hanno rimborsato poco ed in modo irregolare.
Nella fattispecie, le banche che meno hanno restituito sono quelle del Portogallo (solo il 15%) seguite proprio da quelle italiane (31%) e poi Spagna (44%) e Irlanda (58%). Fadendo le dovute proporzioni, è ovvio che il Bel Paese resta tuttora lo stato le cui banche devono restituire alla BCE la maggior quantità di denaro.
Motivo più che chiaro: per continuare a fare carry trade, per aumentare la redditività, per poter utilizzare soldi non “propri” concessi a tassi molto favorevoli.Inoltre, con una forte recessione, le banche italiane restano molto prudenti e concedono pochissimi prestiti, visto l’alto tasso di insolvenza. Quindi, molto meglio comprare BTP e fare trading.
Nel grafico qui sopra è evidente l’aumento del volume dei titoli di stato tenuti in portafoglio, con la diminuzione della duration. Ovvio, non si può esagerare col rischio, usando denaro preso a prestito, vi pare?
Dicevamo del 31%: questo importo è confermato da Bankitalia nel suo “Rapporto sulla Stabilita’ finanziaria”
Al momento il problema non si pone. Le banche che meno hanno restituito, che sono poi le più deboli, promettono di cominciare un progressivo programma di rimborso. Un esempio su tutti è MPS, ovvero il Monte dei Paschi di Siena: la quale prevedeva di rimborsare 4 miliardi di finanziamenti alla Bce nel corso del mese di aprile che quindi ora sarebbe passato a 24 miliardi».
Ora, non so se poi questo rimborso sia avvenuto. Anzi lo dubito viste le comunicazioni BCE:
Le banche della zona euro rimborseranno anticipatamente alla Bce fondi a lungo termine per soli 1,75 miliardi di euro la prossima settimana (la corrente, ndr): 1,3 miliardi provenienti dalla prima operazione di finanziamento triennale del dicembre 2011 e 450 milioni dalla seconda, del febbraio 2012.
Lo ha comunicato l’istituto centrale, specificando che i rimborsi proverranno da due banche per quel che riguarda il primo ‘Ltro’ (Long term refinancing operation) e tre per il secondo.
Un sondaggio Reuters dei giorni scorsi indicava una previsione di rimborsi di 6,5 miliardi, dopo i 9,579 miliardi rientrati questa settimana. (Reuters)
LTRO: cifre rimborsate e da rimborsare
Chissa se le dichiarazioni di MPS sono relative al periodo sopra preso in esame dalla BCE. Non avendo conferme, devo fermarmi qui, anche se, con la “fame” di liquidità dell’istituto senese, è difficile poter pensare a tanto. MPS a parte, ci sono però secondo me almeno 2 problematiche importanti:
1) visto che sono proprio le banche più deboli ad avere ancora una maggiore esposizione sull’LTRO, e quindi una maggiore esposizione sul rischio BTP in caso di inversione di mercato ed innalzamento dei tassi, cosa succede se il mercato inverte? Basta avere una fiducia cieca in Mario Draghi e nella sua forward guidance?
2) Le banche italiane, quando si tratterà di dover per forza rimborsare l’LTRO in quanto in via di scadenza, potranno farlo senza destabilizzare i conti di bilancio?
Secondo me resta una certezza. La correlazione tra i tassi di interesse del BTP e le banche più esposte (più deboli) resterà elevatissima e proprio questi istituti saranno quelli che, nel bene e nel male, avranno una maggiore volatilità.
STAY TUNED!
X LA BANCHE CI SONO SEMPRE I SKEI, PER LE FAMIGLIE X FORTUNA C’è RENZIE