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Il mostro che domina sui mercati
Come spesso accade, molte notizie vengono travisate oppure interpretate non correttamente.
Quanto la Yellen ha detto martedì, non deve essere visto come una manovra “restrittiva”.
Il fatto che la FED ha confermato il tapering significa semplicemente che la manovra espansiva denominata “quantitative easing” continuerà come da programma, il suo rallentamento e la sua chiusura. Ma nel frattempo, la FED continuerà SEMPRE a comprare asset. Certo, si scenderà progressivamente di 10 miliardi al mese, fino ad esaurimento, ma si tratta sempre di importi importanti.
Inoltre la Yellen è stata molto chiara. Ci sono DUE dati che saranno chiave per il mercato e per la prosecuzione del piano di chiusura del QE: inflazione e mercato del lavoro. E proprio di quest’ultimo, come detto ieri, ha tolto il “vincolo” del target del tasso di disoccupazione, proprio perché la percentuale degli occupati è in preoccupante aumento, come stanno salendo molto i lavoratori part-time (che non riescono a diventare full time) e gli scoraggiati, che progressivamente escono dalle statistiche.
Morale: Janet Yellen merita una menzione per la trasparenza, l’onestà dimostrata (reale o di facciata?) e la logica gestionale.
Intanto si parlerà di manovra restrittiva SOLO quando il tasso FED tornerà a salire. Ma come detto ieri, la percezione del mercato al momento NON illustra a breve questo scenario.
Un’ultima nota sul bilancio FED. In questa slide vedrete dove finirà, male che vada (se viene mantenuto il piano).
Siamo ad un passo dai 4 trillioni di USD, una cifra monstre che è lontanissima dai valori registrati nel 2007 dove viaggiavamo sui 700 miliardi di USD.
Poi ovviamente bisognerà capire cosa farà la FED quando i titoli in bilancio andranno a scadenza Se solo li rinnoverà, significa mantenere sul mercato le folli condizioni di liquidità attuale. Se invece NON li rinnoverà, che succede?
Le banche centrali, per farla breve, hanno creato un mostro, che sarà di difficilissima gestione, che ne ha schiavizzato le posizioni e che ci obbligherà nei prossimi anni a scrivere la storia-
Non esiste infatti un tomo intitolato “Guida all’exit strategy”:. Questo libro lo potremo scrivere tra qualche decennio.
E non è detto che… comunque vada, sarà un successo.
Intanto segnatevi questa dichiarazione tratta da un report di Goldman Sachs:
“The two biggest supporters of US Fixed income are the FED and foreign central banks. The FED is still buying roughly 80 % of all net bond issuance and approximately 60 % of all 10y issuance. In addition, foreign central banks have re-added the UST holdings they cut (and then some) from the summer.” (Goldman Sachs)
Sia per i governativi che per il mercato MBS, la FED oggi è un sottoscrittore di dimensioni veramente paurose. Provate solo ad immaginare quando sul mercato mancherà, sul lato degli acquisti, questo unico grande “mostro” che praticamente ha monopolizzato e fagogitato tutto il mercato obbligazionario USA governativo e dei mutui cartolarizzati.
Un mostro oggi affamato ma che lo sarà sempre di meno… e che nessuno sa bene come lo potrà gestire, in un domani nemmeno troppo remoto.
Ovviamente la causa sono loro, le Banche centrali, che hanno tagliato i tassi di interesse (a livello globale) oltre 500 volte e immesso oltre 10.000 miliardi dollari nel sistema finanziario, dei quali oltre il 98% dei quali è andato ai quelle strutture (banche principali) che hanno quasi fatto saltare il mondo nel 2008. Ma non temete, la storia non è ancora finita. Forse sarà proprio la BCe che in futuro sarà costretta a fare suo malgrado il QE, e a compiere gli stessi gesti già visti con FED, BOE e BOJ (per fare qualche nome).
E la storia continua, proprio quella storia che stiamo progressivamente disegnando e creando.
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La guerra è solitamente la soluzione a questo genere di problemi e alle loro complicazioni.
Risolve anche la contraddizione tra globalizzazione iperliberista delle forze produttive decisa da un’élite ristretta di interessi e l’esigenza dei popoli di tutelarsi con gli stati nazionali.
Banalmente, una corporation globale finanziaria o meno che opera in condizioni di oligopolio con altre, ha interessi diversi da chi produce a livello nazionale anche se in parte globalizzato.
Mutatis mutandis è la situazione stessa che ha generato le condizioni di WWII e la caduta del vecchio modo di far colonie.
Oggi il metodo “economico” di esproprio coloniale è applicato dalle corporation globali anche negli ex-stati nazionali. Non possono tollerare posizioni di governo “nazionali” che operano col controllo dei flussi di capitali e dei mercati e garantiscano l’equilibrio sociale interno con questo mezzo.
Tutte le guerre degli ultimi decenni e i tentativi di destabilizzazione hanno questa radice, oltre a quella strategica.