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WALL STREET: USA in indebolimento ma è presto per parlare di inversione
GUEST POST – Wall Street appare più debole mentre invece PIazza Affari è in gran forma. Analisi dei dati del CFTC secondo la personale visione di Lukas.
Cari amici, in queste prime settimane del 2014, i mercati finanziari non sembrano palesare, apparentemente, sostanziali modifiche rispetto allo scenario dei mesi precedenti, a ben vedere, invece, dei mutamenti embrionali cominciano a scorgersi ed a profilarsi, anche se necessitano di nuove e ben più probanti conferme.
Lo scenario intermarket, in quest’ultima settimana, ha, infatti, registrato, dal punto di vista valutario, un deciso apprezzamento del dollaro Usa, rivalutatosi dello 0,7 %. Rivalutazione della valuta Usa che ha amplificato il concomitante apprezzamento registrato dalle quotazioni delle commodities, lievitate, in termini reali, dopo molte settimane di cronica debolezza, quasi del 2%. Sembra, invece, momentaneamente arrestarsi, la corsa al rialzo dei rendimenti del mercato obbligazionario. Il decennale Usa a fine settimana segna, infatti, un rendimento del 2,82 %, 4 bps in meno di sette giorni orsono, e ben 21 bps in meno di quanto registrato alla fine del 2013. Analogamente Il bund tedesco, registra un rendimento dell’1,75 %, ossia ben 9 bps in meno della scorsa settimana, e 15 bps in meno dalla fine del 2013. Sembra, dunque, delinearsi uno scenario del tutto diverso, ed opposto, rispetto a quello che, nel corso dell’intero 2013, ha favorito ed alimentato uno dei rally azionari più importanti della storia. Non a caso, il nostro benchmark azionario di riferimento, l’S&P 500, registra da qualche settimana un netto rallentamento della sua forsennata corsa rialzista, anzi dall’inizio dell’anno segna addirittura un calo dello 0,52 %, dato che costituisce anch’esso una vera e propria novità, seppur ancora tenuo e precario.
Dopo tale premessa, passo ad esaminare i nuovi dati del COT REPORT settimanale, pubblicati venerdì dalla CFTC (Commodity Futures Trading Commission), concernenti i valori aggregati dei Futures e delle Options su tutti gli indici azionari USA, che risultano essere i seguenti:
Commercial Traders : – 75.724
Large Traders : + 41,496
Small Traders : + 34.228
Trova, dunque, ancora conferma, la configurazione complessiva del Cot Report sui derivati azionari Usa, in auge ormai dalla fine del luglio 2012. In quest’ultima settimana, registriamo tuttavia movimentazioni nelle posizioni dei diversi operatori pari a 12.408 contratti, che sembrano anch’esse voler indebolire la dominante configurazione rialzista degli ultimi 18 mesi. In particolare, i Large Traders riducono il loro ottimismo e cedono ben 9.619 contratti della loro ancora cospicua posizione Net Long. Anche gli Small Traders sembrano nutrire meno fiducia e riducono di 2.789 contratti la loro, del tutto abituale, posizione Net Long. Per contro, i Commercial Traders acquistando ben 2.408 contratti Long, riducono al livello piu’ basso degli ultimi 4 mesi, la loro ancora ingente posizione di copertura Net Short. Il parziale indebolimento della configurazione del mercato dei derivati azionari Usa, nonché le novità provenienti dallo scenario intermarket, sembrano, pertanto, adombrare uno scenario meno roseo per l’andamento futuro dei mercati azionari, anche se al momento risulta del tutto prematuro e fuori luogo ipotizzare una repentina e marcata inversione del trend. Riconfermo, quindi, con accresciuta cautela, anche per questa settimana, la mia ormai datata vision rialzista sull’andamento dei mercati azionari Usa ed occidentali.
Vision rialzista, perseguita, come ormai ben noto, non tramite i direzionali ETF, bensì attraverso lo stock picking condotto sul listino azionario italiano, sulla base della strategia “LONG TERM MOMENTUM“, ossia scegliendo, previo un check-up settimanale di borsa italiana, indici, settori e titoli che presentano le migliori performance negli ultimi 6-12 mesi. Check-up che, anche questa settimana, evidenzia, per borsa italiana, un deciso miglioramento, a differenza di quanto nel contempo accade sulla maggior parte dei listini azionari mondiali. L’indice Ftse all Share registra, infatti, dall’inizio dell’anno, un guadagno del 5,1 %. Risultato molto lusinghiero, ulteriormente migliorato, peraltro, dal mio stock picking, poichè il mio portafoglio registra dall’inizio dell’anno un guadagno del 6,2 %, ossia l’ 1,1 % in più dall’incremento registrato dall’indice globale di borsa italiana. Ciononostante, pur riconfermando tutti i miei settori d’investimento privilegiati, ossia servizi al consumo, finanza ed edilizia, questa settimana modifico per 6/10 la composizione del mio portafoglio, che sarà ora costituito da 2 titoli del Ftse MIB, da 1 titolo del Ftse Mid-cap da 6 titoli del Ftse Small Cap, da 1 titolo del Ftse Star .
Vi ringrazio, come sempre, per la vostra stima e fiducia, e formulo a TUTTI gli amici di Intermarketandmore i miei auguri per una nuova proficua settimana di trading .
Lukas
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