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EURO: come mai è così forte contro Dollaro USA?

Scritto il alle 09:35 da Danilo DT

L’importanza della curva dei tassi, del carry trade e della politica monetaria. E nella fattispecie del tapering

Per molti risparmiatori, ma anche in ambito commerciale, il ritrovarsi con un Euro a quota 1.38 contro Dollaro USA rappresenta un vero cappio al collo. In linea di massima la moneta unica è forte nei confronti di tutte le valute, ma ovviamente gli occhi degli operatori sono sempre tutti rivolti al cross EUR USD.
Ma è veramente un delitto il ritrovarsi in queste condizioni? I mercati sono impazziti oppure ci sono delle logiche che vengono rispettate?

Il tasso di cambio euro/dollaro continua a mostrare una forte tendenza al rialzo, che ha consentito ieri di superare anche quota 1,38. Il cambio non vedeva questa quotazione dal 29 ottobre scorso, ma ora nel mirino c’è subito il massimo annuale di 1,3832 toccato il 25 ottobre. Se si osserva attentamente la forza del trend in corso, si può ipotizzare che il cambio euro/dollaro sarà in grado anche a superare i top di area 1,3830 (ieri massimo di giornata a 1,3810). La moneta unica europea è fortissima non solo contro il biglietto verde, ma anche nei confronti di altre valute del G-10, in particolare yen, dollaro australiano e dollaro canadese. (Source)

Nulla è lasciato al caso e anche in questo caso, sapientemente guidato dal mondo della finanza e da un po’ di sana speculazione, il cross EUR USD si sta muovendo su delle dinamiche ben definite.
Ma per spiegarvi correttamente cosa sta accadendo e soprattutto per rendervi il tutto più comprensibile, è necessario un grafico che illustri il tutto.
Ancora una volta si tratta di Carry Trade.
Guardate il grafico.

Chart of the day: Cross EUR USD e differenziale rendimento 2yr € vs $

In rosso trovate il cross EURUSD. In giallo il differenziale di rendimento tra il governativo tedesco a 2 anni e il governativo americano di pari scadenza.

Dal primo impatto diventa quasi lampante la correlazione tra questi due elementi. E se notate è veramente impressionante la quantità di picchi minimi/massimi che si confermano vicendevolmente.
E quindi, se siete un po’ più pratici, avrete già capito la spiegazione del fenomeno. Se il cross EUR USD si trova oggi in area 1.38, è perché il rendimento dei titoli Euro zona a 2 anni è aumentato rispetto ai paritetici USA. E quindi, chi voleva speculare su questo differenziale di rendimento, preferiva investire in Euro anzichè in USD. In questo modo molto spartano vi ho anche spiegato cosa è il carry trade.

Interessante vedere che il cross EUR USD è in prossimità di un dopio massimo (1.38) ed è altrettanto interessante (per la cronaca) notare che gli speculatori più accaniti (i cosiddetti “Large Spculator”) stanno iniziando a prendere un po’ le distanza dalla nostra moneta unica (vedi qui).

Certo è che, se qualcosa deve succedere per riportare un po’ di ordine e tornare a far scendere il cross EUR USD a valore più consoni, deve passare dalla curva dei tassi. Di conseguenza dalle Banche Centrali (oppure da news di tipo macroeconomico veramente rivoluzionarie).
Discorso solito: tapering.
Vedremo che la FED, ancor più della BCE, riuscirà a muovere le sorti del cross EUR USD.

STAY TUNED!

Danilo DT

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10 commenti Commenta
alfio200
Scritto il 13 Dicembre 2013 at 09:59

Io ho shortato l’euro a 1,36 e “resisto sulla posizione” aspettando il calo. Un esempio da manuale della regola di trading “scegli una strategia e seguila” (salvo cambiamenti a livello macro).

draziz
Scritto il 13 Dicembre 2013 at 10:21

…e tanto per cambiare in ambito europeo solo la Germania ce la può fare ad esportare con l’Euro a 1.38.
Un interessante previsione di Citi (tratta dal blog di Zerohedge) ipotizza il raggiungimento della soglia di 1,22 – 1,18 – che tu hai spesso evidenziato essere il rapporto corretto nei tuoi video Trends – nel corso del 2014.
Se così fosse dove saranno l’S&P500 ed i suoi confratelli?
Fino ad allora quel poco che produciamo dobbiamo mangiarcelo in casa, poiché troppo caro da esportare, ma con gli scarsi consumi nazionali…
Continuo a non vederla con molto ottimismo…

Scritto il 13 Dicembre 2013 at 11:57

Riporto qui le domande che un amico lettore mi ha fatto in altra sede, sul sito Piano Inclianto dove è stato pubblicato anche questo articolo. Spero possa essere di Vs interesse

Buongiorno!

Ti rispondo qui sotto, ovviamente secondo il mio punto di vista.

D – ma è sufficiente tutto questo a continuare a sostenere il valore di una moneta che non rispecchia la sua economia ?
R – Nel breve sicuramente si, poi io continuo ad essere del parere che il tempo aggiusterà tutto. Ma come ho spiegato qui sopra, a muovere le valute saranno sopratutto le rispettive curve dei tassi. E come hai detto giustamente tu dopo, la chiave saranno anche le banche centrali.

D – O dovrà prima o poi sgonfiarsi come una banale bolla ?
R – certo, c’è della speculazione ma nel carry trade deve esserci qualcosa che muove, un motivo. Un esempio è quello che è successo coi bond dei paesi emergenti. il timore dell’arrivo del tapering ha mosso decisamente le acque. Se quindi il buon Draghi si dimostrasse più espansivo..chissà…

D – E poi,,, non dovrebbe essere proprio compito delle banche centrali vigilare perchè non si creino storture di questo tipo ?
R – Dovrebbe… ma la BCE ha solo una cosa in testa: INFLAZIONE INFLAZIONE INFLAZIONE. Mentre invece la FED pensa solo a CRESCITA CRESCITA CRESCITA…. Ecco perchè anche la BCE dovrebbe adeguarsi allo stile delle altre banche centrali, e non encessariamente suididandosi, diventando poi prigionera del QE. Si possono fare tante cose…

D – In che modo il tapering ,a tuo avviso ,potrebbe incidere in un senso o in un altro ?
R – perchè il tapering comporterebbe un aumento implicito sulla curva dei tassi USA -> quindi bond USA più redditizi -> quindi carry trade che si muove verso il dollaro USA -> quindi Dollaro USA più forte

D – Consiglieresti in un investimento conservativo di lungo periodo continuare a differenziare la metà denominata in $ e la metà in euro?

R – direi di si, anche se il valutario è sempre un mercato difficile da leggere nel lungo periodo. Vista però l’importanza strategica del Dollaro USA, direi che è necessario un discreto peso di USD in un portafoglio con ottica di lungo periodo.

lucianom
Scritto il 13 Dicembre 2013 at 14:07

Non è assolutamente la correlazione che fa muovere i cambi ma è la fed (non so se manipola il differernziale di riferimento che incide sul cambio EUR/USD o viceversa) che almeno per ora fa il bello e cattivo tempo a suo piacimento senza che NESSUNO possa mettersi di traverso.Oggi gli va bene un dollaro debole per rilanciare le esportazioni e l’industria manifatturira, domani quando l’economia si riprenderà, rafforzerà il dollaro per comperare le imprese europee con pochi dollari come ha fatto in passato.In altre parole fa il ca..o che vuole.

idleproc
Scritto il 13 Dicembre 2013 at 15:27

Second me possiamo fare una o combinate tre cose:
1) La Banca d’Italia può tranquillamente fare un QE comprando i nostri bond che hanno nella pancia le banche e sono sul mercato e stampare euro.
2) Stracciare o rivedere tutti i trattati di cessione di Sovranità spacciati per politica estera quando sono nella realtà fuori dalla Costituzione e trornare ad una moneta sovrana ricostruendo il controllo sul mercato dei capitali e sui nostri mercati delle merci e rilanciare, rivedendola tutta la nostra politica estera in Mediterraneo e oltre.
3) Legarci al dollaro e fare un trattato di libero scambio con chi sta dall’altra parte dell’Atlantico cercando di convincerli che con l’Est europa si deve trattare e non ritornare ad una politica tra blocchi.

E’ ovvio che prima di poter fare una qualsia politica decente dobbiamo liberarci dell’attuale classe politica compreso il manichino semidef. new-age che cercano di rifilarci.
Si può fare questo o altro ma se aspettiamo ancora…

Scritto il 13 Dicembre 2013 at 16:10

idleproc@finanza,

Come ha fatto l’Argentina?

idleproc
Scritto il 13 Dicembre 2013 at 16:28

Danilo DT,

Ci stanno facendo il “lavoretto” greco e noi non siamo l’Aargentina.

ottofranz
Scritto il 13 Dicembre 2013 at 17:30

idleproc@finanza,

temo che se seguiamo la tua medicina possiamo facilmente diventarlo in men che non si dica .

idleproc
Scritto il 13 Dicembre 2013 at 20:39

ottofranz,

Alternative?
Continuiamo con la demolizione totale del nostro sistema produttivo?
Con un ddl anticostituzionale, hanno creato le condizioni che la Banca d’Italia abbia “azionisti” della concorrenza?
Alternative?

ottofranz
Scritto il 14 Dicembre 2013 at 16:24

idleproc@finanza,

Ci sono …alla grande, ma occorre un cambio di mentalità degli italiani. Discorso lungo in due righe . Mi piace l’idea di chi dice di voler partire dalla scuola. Perchè è proprio necessario cambiare una generazione . I tempi potrebbero essere lunghi 🙂

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