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Congratulazioni e condoglianze
La soluzione all’Italiana è arrivata. E quindi ennesima barzelletta. Questa manovra finanziaria si presenta come un colabrodo. Arriva l’accordo politico. Manca la quadra economica. Quattro dicasi quattro miliarducci. Inorridito dal taglio del contributo di solidarietà (ma tu guarda…) che di primo acchito ci porta ad avere (guarda caso) proprio quattro miliarducci in meno. Insomma, tante belle parole, tanti bei progetto (condivisibili o meno ma quantomeno efficaci perchè portavano soldi) ma alla fine è arrivata la soluzione che accontenta tutti (i soliti) ed accontenta nessuno. Ma…facciamo molta attenzione. Qui si fanno i conti senza l’oste.
Ripeto: mancano circa 4 miliardi all’appello. E di riforme strutturali? Ed investimenti sulla crescita economica? Ne parlavamo ieri… Bene, quasto capitolo è un foglio bianco. ZERO ! (cliccate qui per vedere la discussione di ieri)
E secondo voi, l’Unione Europea starà a guardare? Nossignore, e se lo farà, significa che ormai ci considera fuori dall’Europa.
Congratulazioni, a voi: avete fatto un pastrocchio ridicolo agli occhi di tutti, italiani, Europa, mondo.
E condoglianze, a noi: oggi è ufficialmente morto ed è stato seppellito il nostro futuro.
In compenso però, forse, presto ricomincerà il campionato di calcio….
La manovra di prima era brutta, faceva pagare i soliti che già pagavano, non affrontava nessun nodo strutturale del paese, non toccava la spesa improduttiva: insomma, non ci piaceva affatto. Questa manovra, quella che esce dalle sette ore di Arcore di vertice di maggiornaza, propone invece un grande dilemma: i “saldi invariati”, cioè gli oltre quaranta miliardi che servono, da dove arrivano? Vengono infatti citate parole d’ordine come “pensioni” ed “evasione fiscale” ma, grattando dietro ai primi annunci, si vede che di misure strutturali vere per non ce ne sono neanche stavolta. Ma andiamo con ordine.
Partiamo dall’abolizione del contributo di solidarietà, misura che doveva colpire i redditi dichiarati superiori a 90 mila euro. Una misura, lo ricordiamo per inciso, fortemente penalizzante delle classi produttive che le tasse le pagavano già, in un paese segnato da un’evasione fiscale spaventosa. La sua abolizione, oggi, viene compensate da misure ancora assai vaghe e tutte da scrivere: “nuove misure fiscali finalizzate a eliminare l’abuso di intestazioni e interposizioni patrimoniali elusive”. Misure, sia detto per inciso, che potrebbero finire nella delega per la riforma fiscale che la manovra di Luglio ha attribuito al Ministero dell’Economia. Sempre a compensazione del mancato gettito del contributo di solidarietà, la riunione di Arcore partorisce una misura nell’aria da settimane: la fine del regime agevolato per le cooperative. Non solo quelle rosse nell’occhio del ciclone per la vicenda-Penati, dunque, ma anche quelle bianche e quelle degli inquieti alleati ciellini. Nulla viene proposto, a quanto si apprende ad ora, per limitare invece l’uso del contante e per favorire quindi un’emersione almeno parziale di tutto il sommerso riconducibile al lavoro autonomo e artigianale: misura analoghe, effettivamente, esistevano già e son state tra le prime cancellate dal governo.
Le pensioni erano (e resterebbero) il capitolo forte per una vera riforma strutturale. In una lettera-appello pubblicata sulle nostre pagine e firmata da esponenti del mondo dell’impresa, delle professioni, del management, si chiedeva tra l’altro l’innalzamento immediato dell’età pensionabile per uomini e donne. Il veto della Lega, invece, ha fatto scegliere una misura che di fatto non tocca la struttura di un sistema previdenziale che resta squilibrato: viene mantenuto l’attuale regime previdenziale per chi abbia maturato pensioni di anzianità con quarant’anni di contributi, ma dal regime vengono esclusi gli anni di servizio militare (roba da uomini) e di studi universitari. Parliamo di briciole, rispetto a quel che serve per rimettere in carreggiata un percorso tutto sbilanciato a vantaggio di chi la pensione ce l’ha già o la vede da vicino come un traguardo, e a tutto svataggio di chi invece teme o sa – è ormai un luogo comune – di non vederla mai. Insomma, non è una riforma, e neppure un embrione di riforma, quello che è uscito dalla riunione di Arcore.
Le molteplici proteste degli enti locali hanno poi favorito un generico alleggerimento della manovra nei loro confronti. E se è positivo che siano incentivati per i piccoli Comuni i consorzi e forme di risparmio ed economie di scala, è tutto da capire il potenziamento della lotta all’evasione fiscale incardinato con maggiori poteri proprio in capo agli enti locali e territoriali. Del resto, la lotta all’evasione spesso non aiuta la popolarità degli amministratori, e la misura obbliga un cambio di mentalità davvero radicale.
Quanto ai costi della politica e al taglio degli enti inutili, anche ad Arcore deve essere arrivato il vento che tira nel paese. Così, per le province è promessa l’abolizione, mentre per il numero di parlamentari si lavorerà ad un dimezzamento. I provvedimenti sono ovviamente di natura costituzionale e richiedono maggioranze parlamentari assai ampie: e arrivare in tempo per la fine della legislatura richiederà un consenso compatto e una marcia a ritmi serrati. La volontà delle forze politiche (non solo della maggioranza, in questo caso) sarà facilmente misurabile seguendo il cammino delle modifiche.
Politicamente, rispetto a nuova manovra, si dichiarano naturalmente tutti vincenti. Qualcosa i “frondisti” del Pdl hanno forse spuntato, ma a sorprendere è che, alla fine, i diktat leghisti hanno complessivamente tenuto. È vero, le province rischiano l’abolizione, ma le pensioni non sono toccate nella sostanza, così come di un aumento dell’Iva non si parlerà più, come ha sottolineato un plaudente Raffaele Bonanni, segretario della Cisl. La reazione più sorprendente, dopo tutto, resta però quella de ministro dell’economia, Giulio Tremonti che ha definito con un “molto bene” i lavori a casa Berlusconi. Delle due l’una: o la “sua” manovra, quella di prima, non gli piaceva, oppure ha già intravisto, in questa maggioranza balcanizzata che va da Tosi a Scilipoti, gli spazi per una sua rinnovata egemonia e quindi per il rinnovo di una permanenza al ministero che sembrava quantomeno a rischio. Forse il peso rinnovato di Tremonti sta nell’ampio spazio concreto che le linee guida della manovra lasciano alla delega fiscale e a chi – proprio Tremonti – ne è il depositario?
Dal conciliabolo di Arcore non ci si aspettava, per la verità, nè che si aggredisse davvero la rendita aprendo un dibattito serio sulla patrimoniale, nè che riaprisse il grande tema del lavoro e del suo mercato, nè che guardasse lontano pensando alle generazioni che guadagnano mille euro con contratti da un mese per volta. Non ci si aspettava neanche che affrontasse il tema enorme di una spesa pubblica improduttiva, nè che segnasse una pagina storica nella lotta all’evasione. Non ci si aspettava, ad essere realisti, tanto coraggio: ma è di questo che il paese continua ad avere bisogno. (Source)
Stay Tuned!
DT
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7voice@finanza,
…una nota di colore…lo sai chi ha lasciato per ultimo la villa ad Arcore? Una ministra coi capelli rossi… Ehhhhh il capo era teso…
Dream Theater,
WOW è la personal trainer?
Dai tanto vedrai che ci ritorneremo sulla manovra.. Lascia passare settembre, con qualche partita di calcio così gli italiano hanno modo di dimenticare la manovra bis, che ci sarà la tris (poi come dicevo si giocherà a poker più di fare manovre tra bis, tris, colore ecc).
Ora sono curioso di vedere la Camusso cosa farà e cosa succederà.
AHAHAAH Stavo guardando un servizio sulla Bachmann, futura candidata alla casa bianca. Ha detto che Dio sta cercando di farsi sentire attraverso gli uragani, i terremoti e non sa più cosa fare per attirare l’attenzione. Questa è F U O R I come un dromedario! Già una che si presenta così è da ricoverare!!
Manca solo che Obama per farsi ricandidare dica che senza di lui la Terra svanirà a dicembre 2012..
Ogni giorno rimango sempre più basito!
mi sembra un bell’incentivo a non laurearsi, possibilità di sbocchi professionali POCHE, tasse universitarie sempre più alte, già che c’erano i libri al massimo possono essere scontati al 15% e adesso non si possono riscattare gli anni di università 👿
___________________
Manovra, emendamento Lega per contributo doppio da calciatori
http://it.reuters.com/article/topNews/idITMIE77T03T20110830?feedType=RSS&feedName=topNews&dlvrit=66296
hironibiki@finanza,
Se non la eleggono in USA la vogliamo ad Arcore, di corsa!
Vincent Vega,
Ti rendi conto? Vado a cercare un po’di pentolacce e mi presento davanti al comune di Torino…
hironibiki@finanza, NON IL 2012 , MA TRA SETTEMBRE ED OTTOBRE 2011 NE VEDRETE TANTA DI ACQUA ALZARSI DA TUTTE LE PATRI !
tutte notizie da vomito….. manco riesco più a commentare…. 😕 😕 😕
7voice@finanza,
Uè uè calma ragazzo, io devo partire in quel periodo…
nervifrank,
Ehhh, magari sul Monte Tabor, chissà ancora che non trovi qualcuno che si trasfigura…qualcuno di molto vicino a noi, un tale S.B…..
MILANO- La crisi. I conti in rosso. E un senso di responsabilità. Così un gruppo di una cinquantina di tedeschi si fa avanti, chiede al governo di Angela Markel di alzare le tasse solo a loro. «Nessuno di noi è ricco quanto Warren Buffet o Liliane Bettencourt. Siamo professionisti, avvocati, insegnanti. Abbiamo ereditato la nostra fortuna e non abbiamo bisogno di tutto questo denaro per vivere», spiega Dieter Lehmkuhl fondatore del movimento, al quotidiano inglese Guardian. Insomma l’idea è quella di aiutare e Lehmkuhl è convinto che con questo sforzo si potrebbero aiutare i conti pubblici e «fermare il divario tra ricchi e poveri».
IL CASO TEDESCO- Insomma una sorta di contributo solidale che, secondo le stime del gruppo «ricchi per una tassa di proprietà», potrebbe portare nella casse della Germania 100 miliardi di euro. E solo pagando il 5 per cento in più per due anni. Al momento i tedeschi più abbienti pagano al massimo il 42 per cento di imposte. E lo slogan sembra «si può fare di più». O almeno per chi ha di più. «Alla Merkel diciamo di fermare i tagli che colpiscono le classi più povere. Andiamo a prendere il denaro dove c’è». E quindi nelle tasche dei ricchi, cioè chi guadagna più di 500 mila euro.
🙄 🙄 🙄
La Germania non è l’Italietta… Qui si fa a gara a chi lo mette in c*** a chi!!!
E poi pensa, a me in una notte mi hanno fatto fuori 6 anni di contributi, pensa te se conviene studiare per migliorare la propria condizione sociale!!!
Meglio fare professioni diverse e meno controllabili, almeno con l’evasione ti salvi un po’, così è veramente una mazzata a chi ha provato a migliorarsi e ha creduto nelle leggi!!!
Si va avanti solo con le furberie qui, mica con il senso di solidarietà e con la conoscenza!!!
Povera Italia…
7voice@finanza,
Non capisco cosa dovrebbe accadere tra poco? Io parto domenica 10 settembre
E le liberalizzazioni? L’abolizione degli ordini professionali? Il meno Stato nell’economia? Che fine hanno fatto?
Le riforme di semplificazione burocratica che avrebbero dovuto agevolare l’attività di imprese e autonomi? Perchè questo è uno dei punti fondamentali: bene il controllo fiscale antievasione, ma nel contempo, chi investe non deve essere ostacolato dallo Stato, ma agevolato dal medesimo.
Niente di niente!
Chi vive a Genova, può constatare come i servizi di trasporto pubblico siano letteralmente indecenti. Una liberalizzazione dei medesimi con l’avvento di società in concorrenza con il servizio del comune sarebbe una benedizione…per non parlare del resto.
hironibiki@finanza:
7voice@finanza,
Non capisco cosa dovrebbe accadere tra poco? Io parto domenica 10 settembre
non c’e’ fretta almeno fino alle h7gmt del 7/7 2020…..divertitevi:
http://www.solarsystemscope.com/
Domani arriva un SUPERPOST, anzi, un vero e proprio MANIFESTO da andare ad appiccicare ad Arcore, Palazzo madama e Montecitorio…. 😉
paktrade:
ob1KnoB@finanzaonline,Aaaaahhhh, l’allineamento!!!
E poi che succede?
qe 325.2 ovvero $us Euro Yen chf valgono tutti uguali…..zero!
io venivo attaccato quando dicevo che il default sarebbe il male minore ! infatti solo così ci togliamo dalle palle questi mercenari del furto con destrezza ! tu ti meravigli? e di che ? uno che a 75 anni pensa ancora a fottere facendosi impiantare una valvola al deratano! un altro che paga il fitto a nero ,altri che si trovano casa intestate ma non sanno ! è poi l’accoppatura si raggiunge con un larvico che fà da ricattatore ! è tu veramente credevi che costoro ti salvassero ? gli italiani si devono alzare dal torpore è cominciare a menar le mani ! NON ASPETTATE CHE VI SALVANO UNA BANDA DI ULTRASETTANTENNI CHE IN VISIONE HANNO SOLO LA LORO FINE !