CRISI SUBPRIME: ERA TUTTO NOTO

Scritto il alle 14:05 da Danilo DT

giornale wall street crashQuante parole, quanti discorsi sono stati fatti per capire questa crisi. Anzi, ancora oggi è impossibile poter ipotizzare la data dove potremo dire fine alla parola crisi subprime.
Immaginatevi quanti soldi sono stati polverizzati. Quanti risparmi sono andati in fumo. Banche fallite (ormai superiamo abbondantemente la decina negli USA, anzi, siamo a 12 per la precisione), hedge funds nuovamente a rischio default, immobiliare a livelli bassissimi se paragonato a qualche mese fa. Aleggia la paura di un nuovo ’29, come dall’immagine del giornale dell’epoca che ho riportato qui a fianco. Non sarà un 1929 vero e proprio, sarà diverso ma non per questo gli effetti saranno meno devastanti.

Alzi la mano chi non avrebbe preferito vedere questa crisi. Anche il “short seller” più aggressivo non potrà negare che questa crisi rischia di mettere in ginocchio non solo il sistema finanziario globale (ora con il “fondo salvataggio” di Paulson si dovrebbe avere qualche garanzia in più),
E pensate che…era tutto previsto. Non ci credete? Eppure è vero.


Supervisori: hanno permesso di tutto

I primi grandi responsabili di questa crisi sono i supervisori, quelli che insomma hanno permesso che questa bolla tremenda prendesse forma: dito puntato quindi sui supervisori in generale, sia quelli della singola banca, che hanno fatto delle valutazioni “allegre” degli immobili, fino ai super-supervisori a livello governativo, che hanno lasciato correre di tutto e di più, non hanno monitorato un mercato (quello dei derivati) che diventava sempre più grande, e non hanno saputo creare, in concerto con altre organizzazioni internazionali di controllo, un codice, una normativa comune che mettesse delle regole.
Certo, ora se ne parla di regolarizzare, ma mi sa che la frittata è già stata fatta…

 

1929 wall street crashUna crisi annunciata

Ma la cosa che considero drammatica è un’altra. Prendendo spunto dal quotidiano “Il Sole 24 ore”, e facendo successive ricerche, ho scoperto quello che, forse, non avrei voluto scoprire. O meglio, ho avuto al conferma di quanto credevo fosse successo, ma non avevo le prove.
Ora le prove ci sono.

 

FED di New York: 1995

E’ stata la FED di New York che, per prima, nel 1995, ha pubblicamente ammesso i timori per una mancanza di vigilanza e regolamentazione di un sistema finanzario che rischiava non solo di diventare bolla, ma di collassare su se stesso. Cosa che poi è accaduta. Effetto domino…Do you remember?

Già si denunciava un rischio sistematico su quelle istituzioni che non erano “banca tradizionale”. Troppa era la loro libertà d’azione. Troppo alta era la leva di cui potevano e volevano disporre. Ma forse, questo “warning” era stato definito scomodo, o poco realistico. Il tempo però, gli avrebbe dato ragione.

 

Giugno 2007: Paulson

Lo stesso Paulson, autore del programma di salvataggio delle banche da 700 miliardi di $, nonché segretario del Tesoro, denunciava pubblicamente l’inadeguatezza dei monitoraggi e dei sistemi di controllo del sistema finanziario. Denunciava il fatto che il mercato, in parole povere, si muove troppo rapidamente, si evolve e cresce, ma i controlli sono restati fermi a modelli bancari ormai obsoleti e non in linea con le nuove realtà finanziarie. Si necessitava di nuovi sistemi di controllo.

Queste cose non le diceva un analista, un giornalista, un corvaccio nel centro di Central Park, a ridosso delle AOL Towres.
Le diceva un signore che era ed è il Segretario del Tesoro. Una delle massime cariche governative. Quindi, i rischi di potenziale instabilità erano ben presenti alla classe politica USA.

 

E allora perchè non si è fatto niente?

E allora perché si è attaccato l’Irak? E allora perché succedono tante cose che non riusciamo a spiegarci, o meglio ancora, ci vogliono far credere cose che non sono vere?
Non sarà mica che forse faceva comodo a qualcuno?

Si signori, è proprio così. Lo hanno fatto per convenienza.

I nostri amici Yankees erano convinti che nulla era meglio di un’esuberante crescita economica, con un grado di potere economico della nazione a stelle e strisce (ed indirettamente di Mr. Smith) che tendeva all’infinito.
Megalomania. Grandeur. E a comandare queste caste erano proprio le banche, i padroni, i potenti, quelli che potevano muovere i mercati , le economie, quelli che hanno istituito il famoso e segretissimo PPT che sostiene e pilota i mercati in fasi cruciali, PPT che per molti è leggenda… Il salotto buono. Il timone di comando della finanza. La parte più corrotta e marcia del sistema economico. E, notate bene, ne parlo in questi termini consapevole del fatto che ne faccio parte.

Queste istituzioni se ne sono fregate di tutto. Cosa importava a loro dei risparmiatori? Cosa importava a loro degli effetti collaterali di tale politica pazzoide?

Tanto poi alla fine…paghiamo tutti. E non solo Mr. Smith. Ma anche noi Europei, gli Asiatici e anche i paesi del Quarto mondo che già prima avevano poco e che ora avranno ancora di meno.

 

Cosa si può fare ora?

Questa domanda mi viene fatta molto spesso dai lettori: che si potrebbe fare per risolvere questa situazione drammatica?
Bisognerà ovviamente mettere dei paletti chiari, monitorare e regolamentare molto, tutto quanto ha creato questa bolla. Dalla semplice cartolarizzazione, fino al contratto future sul petrolio, obbligando a dare in garanzia una cifra pari, per esempio, alla metà del contratto. Bisogna prendere coraggio e ricreare le basi per il futuro.

In molti lo chiamano un nuovo New Deal. Altri vogliono una seconda Bretton Woods.
Cosa accadrà , non lo so, ma ritengo ormai necessaria una presa di posizione di tutti i governi globali, per ricostruire sulle ceneri di un sistema marcio e decrepito, le basi solide per un nuovo periodo di prosperità economica.
Spero che questo post abbia fatto luce su alcune situazioni che spesso i giornali non prendono in considerazione.

STAY TUNED!

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Grazie e buona lettura!
DT

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