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Mr. Smith va in depressione
Purtroppo non è facile conciliare i vari impegni che riempiono (per fortuna… ritengo che sia un buon segno!) la mia giornata lavorativa. E così oggi sono nuovamente nelle canne. Vi sto scrivendo questo post da un incantevole albergo a Lugano, in mezzo ai monti svizzeri, in attesa di incontrare alcuni soggetti per vicende lavorative. Probabilmente rientrerò in ufficio nel pomeriggio (dipende un po’ da come vanno le cose…) e quindi rimando a più tardi i vari commenti tecnici sui mercati. Mi sembra di poter dire, così a naso, che le tendenze sono TUTTE confermate. Borse giù (il rimbalzo è durato ben un giorno), bonds governativi forti, il petrolio sempre più caro con ovviamente ulteriore crollo del cross con Euro e Yuan. Vix e volatilità in generale grande dominatrice dei mercati.
Vorrei però focalizzare questo mio commento sul mio caro amico, Mr. Smith, sempre più mal messo.
La depressione: dalle stelle…
Fino a qualche mese fa, Mr. Smith era un uomo felice. Aveva scoperto il paese dei balocchi. E il suo paese dei balocchi era la carta di credito. Mr. Smith era diventato un maestro nell’usarla. E aveva capito che grazie a lei poteva spedere già lo stipendio che ancora non aveva incassato, in quanto l’addebitro della carta arriva il mese dopo. E poi, grazie a tassi tremendamente bassi, aveva fatto il salto di qualità. Aveva comprato una casa più grande, vendendo il vecchio appartamento che non era poi così male, ma non era prestigioso. D’altronde la casa resta uno status symbol di prima importanza. E poi…c’era quella vecchia Ford… Ma si, dai, fanno un’offerta clamorosa, una nuova Buick pagabile in mini rati mensili. Sai che spasso… E poi gli affari andando bene, lo stipendio ottenuto non è male, anzi, grazie al recupero dell’economia ha ottenuto dei bonus, che potrà usare facendo qualche regalino alla moglie e per comprarsi l’IPhone, che è un must impedibile. Mr. Smith si sente in paradiso. E’ felice, si sente all’interno di un meccanismo che gli permetterà di prosperare e di vivere nel modo migliore per i prossimi anni. E mettere qualche soldo da parte? No, non è ancora il momento, d’altronde Mr. Smith è abituato a vivere così, alla giornata.
…alle stalle
La presunzione di Mr. Smith. Non tiene conto che l’idilliaco scenario potrebbe variare. E fu così che un bel giorno la FED inizia ad alzare i tassi. Problemi? Ma no, il rialzo è minimo, uno 0.25%, che vuoi che sia… Il problema è che il rialzo non è un episodio isolato. I tassi lievitano considerevolmente. Il FED Funds passa dall’1% del 2004 al 5.25% del 2006. E pian piano Mr. Smith si rende conto che si era illuso. Immaginatevi cosa può significare su un soggetto che vive sui debiti, un aumento di tassi di circa il 5oo%. Non può più permettersi di pagare le rate della Buick, non può più permettersi un utilizzo sconsiderato della carta di debito, non può più pagare le rate della casa. Mr. Smith non ha risorse su cui puntare. E’ sempre stato una cicala e non una formica, e quindi va sul lastrico. La prima cosa che fa è tagliare il superfluo. Via le spese superflue (e quindi, i consumi su scala nazionale, scenderanno sempre di più), via anche la macchina (ne deriva un enorme aumento delle rate impagate… quindi ulteriore crisi del credito al consumo), e poi…ahimè…la casa… Farà il possibile per difendere il tetto sotto cui abita. Ma è dura… Forse dovrà di nuovo tornare in un alloggio, come una volta. Ma ora vendere la casa è un disastro. Il prezzo degli immobili è crollato. Non c’è più domanda. Mr. Smith non sa come fare. Gli affari non vanno più bene . Non ha più soldi da spendere. E l’inflazione aumenta. Mr. Smith è depresso. Il paese dei balocchi è scomparso. Ora non è che rimasto uno scenario realistico fatto di problemi e debiti. Non basteranno due tagli di tassi per sistemare la situazione. Mr. Smith è chiamato ad un cambiamento epocale. Deve cambiare mentalità, altrimenti non campa più. In attesa di un nuovo miracolo economico.
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