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Wikileaks: dati sensibili che faranno danni?

Scritto il alle 23:36 da Danilo DT

In molti, stasera, mi hanno mandato un ‘email chiedendomi un parere su come poteva cambiare il mondo economico dopo le rivelazione di Wikileaks.  Già solo per l’immane mole di materiale comporterà un bel po’ di tempo prima di poter “tirare le somme”. Certo è che, in questo momento storico dove in campo economico c’è un “tutti contro tutti” che non è certamente costruttivo, trovo assolutamente fuorviante e scorretta la pullicazione di documentazione che potrebbe incrinare anche molto gravemente relazioni diplomatiche magari già molto difficili.

Se devo dire la mia, Wikileaks non potrà che creare danni. Se questa sorta di Grande Fratello 007 avrà anche degli episodi romanticamente tragicomici (mi riferisco al nostro Premier) con dati che bene o male si conoscono già (festini, ammiccamenti, atteggiamenti equivoci di Berlusconi o Frattini che voleva fare l’olio in Afghanistan) ma ahimè avrà anche comunicazioni molto delicate. Vedasi ad esempio la questione USA-Iran.

Se volete dilettarvi, andate sul sito di SpiegelOnLine o di ElPais. Ora il sito ufficiale di Wikileaks è sotto attacco informatico (sembra pilotato dalla CIA), il fondatore di Wikileaks è nascosto chissà dove, perchè si sente perseguitato e ricercato dalla CIA. Mi chiedo solo come è stato possibile tutto questo….ci sarà mica lo zampino…della CIA?

Cosa c’è dentro al report Wikileaks?

1. Un pericoloso confronto col Pakistan sui combustibili nucleari, nel 2009: gli americani volevano rimuovere dell’uranio arricchito dal sito di un reattore pakistano, ma i pakistani si sono rifiutati di accettare le ispezioni dei tecnici statunitensi per paura che fossero lette dai media come una sottrazione delle armi nucleari da parte degli Stati Uniti.

2. La scommessa su un crollo della Corea del Nord, e la discussione con la Corea del Sud di un’unificazione dei due paesi.

3. Le contrattazioni con i paesi alleati sullo smaltimento dei prigionieri di Guantanamo. Alla Slovenia fu chiesto di prenderne uno in cambio di un incontro con Obama, e all’isola di Kiribati furono offerti milioni di dollari in “incentivi” per prenderne altri. Al Belgio fu suggerito che accettare dei prigionieri avrebbe consentito una maggiore rilevanza in Europa.

4. Sospetti di corruzione nel governo afgano. Risulta che il vicepresidente afgano in visita negli Emirati Arabi Uniti l’anno scorso portò con sé 52 milioni di dollari in contanti.

5. Un progetto di hacking informatico internazionale. Un contatto cinese spiegò all’ambasciata americana a Pechino che la Cina decise un’intrusione nei sistemi di Google, nell’ambito di un piano di sabotaggio ampio che ha incluso attacchi ai computer del governo americano, dei suoi alleati occidentali, della ambasciate americane e del Dalai Lama a partire dal 2002

6. I sauditi rimangono i maggiori finanziatori del terrorismo internazionale, e il Qatar – a lungo alleato americano nell’area – è stato il “peggiore nella regione” in quanto a lotta al terrorismo. Il servizio segreto del Qatar è stato “incerto nell’agire contro noti terroristi, perché temeva di essere percepito come allineato agli americani e subire quindi delle rappresaglie”.

7. Un’alleanza curiosa: i diplomatici americani a Roma segnalarono nel 2009 quello che i loro contatti italiani descrivevano come una relazione straordinariamente stretta tra Vladimir Putin, primo ministro russo, e Silvio Berlusconi, magnate e primo ministro italiano, che includeva “regali lussuosi”, ricchi contratti energetici e un misterioso tramite italiano in grado di parlare il russo. Scrissero che Berlusconi “pare sempre di più essere il portavoce di Putin” in Europa.

8. Armi ai terroristi. I rapporti descrivono i tentativi degli Stati Uniti di impedire che la Siria consegnasse armi a Hezbollah. Una settimana dopo che il presidente siriano Assad aveva promesso agli Stati Uniti che non avrebbe inviato “nuove” armi al gruppo terrorista libanese, il dipartimento di Stato seppe che la Siria stava fornendo armi molto sofisticate a Hezbollah.

9. Le liti con l’Europa sui diritti umani. I funzionari americani avvertirono chiaramente la Germania nel 2007, chiedendole di non emanare mandati d’arresto per gli agenti della CIA coinvolti in un’operazione che vide un cittadino tedesco innocente, omonimo di un sospetto terrorista, rapito e costretto per mesi in Afghanistan. Un diplomatico americano avrebbe detto a un suo omologo tedesco che “non vogliamo minacciare la Germania, ma avvertire il governo tedesco di fare molta attenzione alle implicazioni di ogni suo gesto nei suoi rapporti con gli Stati Uniti”.

10. I capricci di Gheddafi. Si racconta della contrarietà del leader libico quando non gli venne dato il permesso di piantare la sua tenda a Manhattan, né di visitare Ground Zero, nel 2009. E di una “voluttuosa bionda”, la sua assistente ucraina, che non lo abbandona mai.

11. La rabbia araba contro l’Iran. In un rapporto si racconta che il re saudita Abdullah avrebbe chiesto di intervenire severamente contro Ahmadinejad e “tagliare la testa al serpente”. Altri regnanti della penisola avrebbero espresso forti preoccupazioni per il potere iraniano. (fonte: IlPost)

…più molto altro…ovviamente…

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10 commenti Commenta
Scritto il 29 Novembre 2010 at 00:17

integrato il post…

stteff
Scritto il 29 Novembre 2010 at 08:44

quelle che sono state diffuse in realtà sono opinioni private di singole persone, anche se influenti non credo siano in grado di alterare il mercato

certo se poi va giù si dirà che è per questo ma non credo sia così

mattacchiuz
Scritto il 29 Novembre 2010 at 08:50

anche secondo me… cmq alla fine mi aspettavo “rivelazioni” più serie… onostamente, fino ad ora, non mi sembra siano state svelate cose inimmaginabili…. 🙂

Scritto il 29 Novembre 2010 at 09:05

Boh… secondo me le informazioni sono già state “filtrate” altrimenti veramente ci sarebbe il rischio di un conflitto atomico… Che sia l’ennesima operazione propagandistica usata per far sapere solo quello che faceva comodo?
Mah…. 🙄

xavier61
Scritto il 29 Novembre 2010 at 12:29

Dream Theater,

Si dice in questi casi: Dividi et impera.

Si stanno ogni giorno mettendo le basi per una guerra mondiale.
Spero di sbagliarmi ma tutti gli indizi portano in quella direzione

xavier61
Scritto il 29 Novembre 2010 at 12:33

P.s si parla sempre dei debiti delle montagne di debiti, ma ad ogni debito corrisponde un credito, perché nessuno si occupa mai di chiarire chi sono i creditori i quali sono molto più influenti dei debitori.
E’ importante pensare a come i creditori tutelino i loro interessi non tanto ai debitori.

amensa
Scritto il 29 Novembre 2010 at 14:13

io non dubito della buona fede di Assange, ma dubito molto che la fuga di notizie non fosse voluta “colà dove si puote”.
per i democratici USA denunciare pubblicamente alcune porcherie sarebbe stato “antiamericano” ma se a farle filtrare è un haker….. poi soprattutto distolgono, come la crisi greca e argentina, l’attenzione dell’opinione pubblica dalle cose ben più gravi legate all’emissione di titoli e anche della situazione economica USA.

vichingo
Scritto il 29 Novembre 2010 at 15:46

Secondo me wikileaks è l’ennesima bufala mediatica atta a screditare soprattutto il presidente USA Obama. Su altri è aria fritta. 😐

ottofranz
Scritto il 29 Novembre 2010 at 16:06

@ vichingo
concordo! Del resto pensare che gli Usa si facciano soffiare sotto il naso notizie comprommettenti e ne permettano la divulgazione in modo tale da farsi fare del male non è credibile.

Vale comunque sempre la solita domanda…cui prodest?

In più credo che chi abbia ideato la cosa dimostri una chiara mentalità anglosassone che non tiene affatto conto della mentalità latina. Noi poi dopo cinque minuti aspettiamo già il prossimo scandalo, altro che centellinare …

lampo
Scritto il 29 Novembre 2010 at 21:16

Suppongo che stiano “strumentalizzando” le pubblicazioni di Wikileaks perchè negli USA è da un pò di tempo che al congresso alcune lobbies cercano di far passare un disegno di legge che mira a bloccare internet in alcuni casi, tra cui la tanto decantata Sicurezza Nazionale.
http://punto-informatico.it/2916457/PI/News/usa-piu-vicina-legge-sull-emergenza-telematica.aspx

Ritengo strana la coincidenza con quanto sta avvenendo e la discussione che era pochi giorni fa per far passare al Senato la legge suindicata… ovvero la “internet kill switch”
http://www.bbc.co.uk/news/world-us-canada-11736545

Evidentemente la politica incomincia ad accorgersi della portata di internet “libera” specie perché non permette di controllare in modo sistematico e controllato (entro certi schemi prevedibili e quindi gestibili) l’orientamento delle masse…
Insomma dobbiamo rimanere influenzabili in maniera prevedibile…altrimenti il gioco degli “interessi mondiali” si rompe e non funziona più a dovere…andando a cambiare gli equilibri finanziari.

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