Un bagno di sangue

Scritto il alle 11:44 da Danilo DT

Il temporale estivo non può più essere definito tale. Il ribasso del mercato ha assunto dimensioni veramente importanti. Ieri negli USA l’indice S&P 500 ha pensato bene di riprendere in modo tonico la via del ribasso soprattutto a causa del fenomeno “subprime” che ha influenzato in modo determinante la giornata finanziaria.

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Come ha scritto giustamente un lettore (Mr. Say), piùà che in movimento a-b-c correttivo è stato un “dead cat bounce“, ovvero un un rialzo di breve durata di prezzi azionari in calo. Da cosa deriva l’espressione? Se un gatto venisse gettato da un tetto di un edificio molto alto, rimbalzerebbe al momento della caduta. Tuttavia il rimbalzo non sarebbe eccessivo ed il gatto sarebbe comunque morto.  Fa ridere? Forse, però rende l’idea…

La via del ribasso sembra imboccata. Resta una MM200 in difersa e poi la trendline gialla, dove si trova il mio target a 1430, target che con questa volatilità potrebbe essere raggiunto già dalle prossime sedute. Continua quindi il movimento di Fly to quality,  con i bonds di rating elevato privilegiati su tutto.  Yen in forte recupero. Chiusura dei carry trades. Sistema degli Hedge Funds che va in crisi.

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Indice SPMIB che dopo il rimbalzo effimero di ieri (a cui si riferisce il grafico) sembra ben indirizzato alle zone di supporto dinamico epoi alla statica di 38800. Lo scenario si sta deteriorando.

La domanda che tutti si fanno oggi è la seguente. Che fare?

Beh, da tempo si diceva che la correzione era nell’aria, che la situazione grafica dell’S&P500 era abbastanza, diciamo, interessante. Nel post che leggerete cliccando qui si parla anche di una serie di segnali che già avevamo percepito, primo tra tutti il Sequential e il Combo di DeMark che avevano contribuito ad illustrare uno scenario che dal punto di vista previsionale poteva essere correttivo.

La domanda che forse bisogna porsi è la seguente: si tratta di un altro breve periodo di avversione al rischio, paragonabile alla situazione vissuta nel mese di febbraio, oppure…di qualcosa di più serio?  Giorni fa parlavo di una cosa che aveva raggiunto livelli di assurdo , ovvero della percezione del rischio. Tutto sembrava magicamente free risk. Ma si erano fatti i conti senza l’oste, e ora l’oste è arrivato e ci tocca pagare il conto. Anche le attività più rischiose magicamente non erano più volatili. E proprio tutti questi elementi hanno iniziato a vacillare tremendamente in questi giorni, tornando a dei livelli di maggiore normalità.

Tenete conto dei fattori che hanno sostenuto questo super rialzo. Innanzitutto una crescita globale forte e concreta, un’inflazione controllata, buoni dati del settore degli occupati, tassi di interessi contenuti e consumi sostenuti. Di questi si è già detti in passato mille volte. E queste sono gli elementi da tenere in considerazione per un futuro di ulteriore crescita.

E poi, non dimentichiamo che proprio 4 anni fa, quando è partito il grande rally di borsa, i mercati erano decisamente cheap. Il timore che aleggia tra gli operatori è che tuti questi elementi prima descritti, vengano meno o rallentino sensibilmente.

Chi mi legge da tempo, si ricorderà che già tempo fa io dicevo che il meccanismo che teneva tonica la borsa era legato ad un insieme di fattori che stavano iniziando a scricchiolare, un meccanismo che reggeva se tanti elementi si muovevano in una direzione che, per forza di cose, non poteva essere ancora così certa. Immaginatevi un enorme orologio. Se un meccanismo si inceppa, si inceppa tutto. E se ci fate caso, è proprio quello che sta accadendo…

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